Le chicche del mio libro (marxista) di geografia
27 Gennaio 2019CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEL COLLOQUIO ORALE
27 Gennaio 2019Il pensiero politico tra il Rinascimento e l’età moderna, e in particolare le utopie di Tommaso Moro e altri pensatori, nonché la teoria politica di Hobbes, riflettono visioni contrastanti sull’organizzazione sociale e il potere
Thomas More
Thomas More (1478-1535) fu un politico influente dell’Inghilterra rinascimentale, divenendo Gran Cancelliere del Regno. Tuttavia, la sua integrità morale lo condusse a rifiutare il giuramento di fedeltà a un sovrano che perseguiva politiche in contrasto con i suoi principi. Questo gesto gli costò l’imprigionamento, il processo e infine l’esecuzione. More, osservando l’impossibilità di cambiare le condizioni sociali del suo tempo attraverso l’azione politica, si rivolse alla scrittura, elaborando idee innovative nel suo capolavoro “L’Utopia”.
Le cause della povertà in Inghilterra:
More individuava diverse cause della miseria diffusa:
- La nobiltà parassitaria: viveva di rendite, contribuendo poco o nulla al sistema produttivo e favorendo l’instabilità sociale.
- Le enclosures: la privatizzazione delle terre comuni ridusse gli spazi per il pascolo e il lavoro, generando disoccupazione.
- La monarchia autoreferenziale: attenta ai propri interessi più che al benessere del popolo.
Per More, il male principale risiedeva nella proprietà privata. La sua abolizione, insieme alla rimozione del denaro, era per lui una condizione necessaria per eliminare la povertà.
Utopia:
Nell’isola immaginaria di Utopia, la proprietà privata non esiste, il denaro è abolito e non ci sono classi sociali. Tutti lavorano sei ore al giorno e le cariche pubbliche sono elettive. La tolleranza religiosa è un valore fondamentale, sebbene la fede in Dio sia obbligatoria. La città utopica rappresenta un ideale politico basato sull’uguaglianza e sulla convivenza pacifica.
Tommaso Campanella
Frate domenicano e filosofo, Campanella (1568-1639) fu un visionario che dedicò la sua vita alla rigenerazione spirituale e politica dell’Europa. Nonostante decenni di prigionia, esercitò grande influenza su papi e sovrani del suo tempo.
La conoscenza:
Per Campanella, la conoscenza umana nasce dai sensi e si sviluppa attraverso l’esperienza sensibile. Ogni cosa nella natura, secondo lui, è vivente e riflette la potenza creatrice di Dio.
La città del Sole:
In quest’opera utopica, Campanella descrive una società organizzata gerarchicamente, governata da un sovrano illuminato (il Sole) assistito da tre ministri simbolici: Pon (potere), Sin (sapienza) e Mor (amore). La comunità vive in comunione di beni, senza schiavi, e l’educazione si basa sull’osservazione della natura. La religione è una sorta di monoteismo naturale, simile al cristianesimo.
Jean Bodin
Nel contesto delle guerre di religione francesi, Jean Bodin (1530-1596) affrontò il problema della sovranità e dell’unità dello stato.
La sovranità:
Bodin sostenne che il potere sovrano dovesse essere unico, perpetuo e assoluto. La sovranità, indipendente da Dio e dal popolo, è necessaria per garantire l’ordine e impedire la frammentazione dello stato. Tuttavia, il sovrano deve rispettare le leggi naturali e l’ordine divino.
Forme di stato:
Bodin identificò tre forme di governo: monarchia, aristocrazia e democrazia, ritenendo la monarchia ereditaria la più stabile. La divisione del potere porterebbe, secondo lui, inevitabilmente alla corruzione e al caos.
Ugo Grozio
Olandese, Ugo Grozio (1583-1645) è considerato il padre del diritto internazionale. Visse in un’epoca di conflitti prolungati e si concentrò sul tema della guerra giusta.
Diritto naturale:
Secondo Grozio, esistono leggi universali derivanti dalla ragione, valide indipendentemente dall’esistenza di Dio. Questi principi regolano la convivenza umana e si manifestano anche nei rapporti tra stati.
Contratto sociale:
Grozio concepì lo stato come il risultato di un accordo razionale tra uomini liberi, finalizzato alla pace e al benessere collettivo. Sebbene sostenesse la necessità di obbedire al sovrano, ammetteva la ribellione in casi estremi di tirannia.
Thomas Hobbes
Durante la rivoluzione inglese, Hobbes (1588-1679) elaborò un modello politico volto a garantire sicurezza e ordine.
Lo stato di natura:
Hobbes descrisse lo stato di natura come una condizione di conflitto perpetuo, in cui ogni uomo è in guerra con gli altri (“homo homini lupus”). Per uscire da questa situazione, gli uomini devono cedere il loro potere a un sovrano assoluto.
Il Leviatano:
Il sovrano, chiamato Leviatano, concentra in sé tutta l’autorità. Egli è il garante della sicurezza e della pace, ma deve preservare la sua sovranità per mantenere il patto sociale. Hobbes giustifica un potere assoluto come l’unico mezzo per prevenire il caos.
Materiale su Tommaso Moro su atuttascuola
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Confronto tra le utopie di Tommaso Moro e Tommaso Campanella di atuttascuola©
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Tommaso Moro: l’uomo e il pensatore di atuttascuola©
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Relazione libro: “L’Utopia” di Tommaso Moro di atuttascuola©
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Le Utopie e il Pensiero Politico, da Tommaso Moro a Hobbes di atuttascuola©
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Le tre utopie di Tommaso Moro (“Utopia”), Tommaso Campanella (“La città del Sole”) e Bacone (“La nuova Atlantide”) di atuttascuola©
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Utopia di Tommaso Moro di Teresa Vecchio
Materiale su Tommaso moro su altri siti
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Il pensiero di TOMMASO MORO di Diego Fusaro
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Utopia, realismo, progresso di Fabio Utili
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Schemi sulle teorie dello Stato (Machiavelli, Bodin, Campanella e altri) di Fabio Utili
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