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Soluzione di un caso di Accesso agli Atti Civico Semplice e Generalizzato
Studio di caso: Richiesta di una visita collegiale ad un docente
Contesto
La scuola secondaria di secondo grado “Liceo Galileo” si trova ad affrontare una situazione complessa riguardante una docente di ruolo di lingua italiana. Negli ultimi mesi, sono state segnalate problematiche relative al metodo di insegnamento della docente, alla gestione delle dinamiche relazionali in classe e al raggiungimento degli obiettivi formativi da parte degli studenti.
Le segnalazioni provengono principalmente da:
- Genitori preoccupati per il rendimento e il clima scolastico vissuto dai propri figli.
- Alunni che lamentano difficoltà a seguire le lezioni e percepiscono atteggiamenti poco costruttivi.
- Colleghi che hanno manifestato dubbi sulle modalità di collaborazione e gestione della programmazione didattica.
Alla luce di queste segnalazioni, il dirigente scolastico ha deciso di attivare il procedimento per una visita collegiale, come previsto dal Decreto Legislativo 297/1994 e dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del comparto scuola, garantendo trasparenza e tutela del diritto alla difesa della docente interessata.
Quadro normativo
La visita collegiale è uno strumento previsto dalla normativa scolastica per accertare la qualità dell’insegnamento e il rispetto dei doveri professionali da parte del docente.
- Decreto Legislativo 297/1994, art. 19: disciplina la possibilità di disporre una visita collegiale, specificando le modalità di intervento e il ruolo degli organi ispettivi.
- CCNL Scuola: regola i diritti e i doveri del personale docente, incluso il diritto alla difesa e la necessità di adottare criteri equi e non discriminatori nell’avvio di procedimenti che riguardano il personale.
- Statuto dei Lavoratori (L. 300/1970): garantisce la tutela della dignità del lavoratore e la trasparenza nei procedimenti disciplinari.
Procedura di avvio
- Raccolta delle segnalazioni: Il dirigente scolastico ha raccolto formalmente le segnalazioni provenienti da studenti, famiglie e colleghi, verificandone la fondatezza attraverso colloqui e osservazioni preliminari.
- Comunicazione alla docente: La docente è stata informata per iscritto delle problematiche emerse, con indicazione dettagliata delle segnalazioni e della possibile attivazione della visita collegiale.
- Convocazione degli organi competenti: Il dirigente ha richiesto l’intervento di un gruppo di valutazione formato da:
- Un ispettore tecnico inviato dall’Ufficio Scolastico Regionale (USR);
- Due docenti di comprovata esperienza e terzietà, scelti dal Collegio Docenti.
- Definizione delle modalità di visita: Sono state stabilite le date per l’osservazione delle lezioni della docente, specificando che si svolgeranno in momenti concordati, nel rispetto della riservatezza e della serenità dell’ambiente scolastico.
Obiettivi della visita collegiale
- Verificare la corrispondenza tra le metodologie didattiche adottate dalla docente e le linee guida ministeriali.
- Accertare il rispetto dei criteri di inclusività e il mantenimento di un clima relazionale positivo in classe.
- Valutare l’adeguatezza della pianificazione didattica rispetto agli obiettivi formativi.
- Fornire suggerimenti e indicazioni per il miglioramento professionale, qualora necessario.
Svolgimento della visita collegiale
- Osservazione diretta delle lezioni:
- Gli ispettori e i docenti valutatori hanno assistito a tre lezioni tenute dalla docente in diverse classi, prestando attenzione a:
- La chiarezza espositiva e la capacità di coinvolgimento degli studenti.
- L’utilizzo di strumenti e materiali didattici.
- La gestione delle dinamiche relazionali in classe.
- Gli ispettori e i docenti valutatori hanno assistito a tre lezioni tenute dalla docente in diverse classi, prestando attenzione a:
- Analisi della documentazione:
- Sono stati analizzati i registri personali e di classe, i piani didattici personalizzati (PDP) e le verifiche somministrate agli studenti.
- Colloqui con le parti interessate:
- Gli ispettori hanno condotto colloqui riservati con alcuni studenti, genitori e colleghi per approfondire i punti critici emersi.
- Relazione conclusiva:
- Al termine delle visite e dei colloqui, il gruppo di valutazione ha redatto una relazione dettagliata, condivisa con il dirigente scolastico e con la docente interessata.
Esiti possibili
- Esito positivo:
- Se la visita collegiale conferma la professionalità della docente e l’adeguatezza del suo operato, il dirigente scolastico informa per iscritto tutte le parti coinvolte e archivia il procedimento.
- Esito con indicazioni di miglioramento:
- Se emergono criticità non gravi, vengono fornite alla docente indicazioni per il miglioramento, accompagnate da un piano di formazione e tutoraggio interno.
- Esito negativo:
- Se vengono riscontrate gravi inadempienze, il dirigente può avviare un procedimento disciplinare, nel rispetto delle norme previste dal CCNL e dello Statuto dei Lavoratori.
Considerazioni finali
La richiesta di una visita collegiale rappresenta un momento delicato nella gestione di una scuola. Da un lato, è necessario tutelare la dignità e i diritti del docente; dall’altro, bisogna garantire un servizio educativo di qualità per gli studenti e mantenere un clima sereno all’interno dell’istituzione scolastica.
Un approccio trasparente, fondato sul dialogo e sulla collaborazione, può trasformare questa esperienza in un’opportunità di crescita sia per il docente che per l’intera comunità scolastica. La visita collegiale, se ben gestita, può contribuire al miglioramento complessivo dell’offerta formativa e al rafforzamento della fiducia tra scuola, famiglie e studenti.
Contesto
L’accesso agli atti rappresenta uno degli strumenti fondamentali per garantire la trasparenza amministrativa e rafforzare il rapporto tra i cittadini e la pubblica amministrazione (PA). Le tipologie di accesso civico, semplice e generalizzato, sono state introdotte dal D.Lgs. n. 33/2013 e n. 97/2016 per promuovere la trasparenza, il controllo diffuso e la partecipazione dei cittadini. Questo studio di caso analizza come un dirigente scolastico debba gestire una richiesta di accesso civico semplice o generalizzato, con particolare attenzione agli obblighi di legge, alla tutela della riservatezza e alla gestione pratica delle richieste.
Scenario
Un genitore di uno studente iscrive una richiesta di accesso agli atti alla segreteria di un istituto comprensivo. La richiesta si divide in due parti:
- Accesso civico semplice per ottenere l’elenco aggiornato delle spese effettuate con il contributo volontario delle famiglie.
- Accesso civico generalizzato per conoscere la documentazione relativa ai criteri di assegnazione degli incarichi di docenza nelle attività progettuali extracurricolari finanziate con fondi PON.
Come dirigente scolastico, il compito è gestire entrambe le richieste nel rispetto delle normative vigenti e garantendo l’equilibrio tra trasparenza e riservatezza.
Analisi del Contesto Normativo
Accesso Civico Semplice L’accesso civico semplice, regolato dall’art. 5, comma 1, del D.Lgs. n. 33/2013, permette a chiunque di richiedere dati e documenti oggetto di pubblicazione obbligatoria da parte delle pubbliche amministrazioni. Nel caso specifico:
- L’elenco delle spese effettuate con il contributo volontario delle famiglie è un dato soggetto a pubblicazione obbligatoria.
- La scuola è tenuta a pubblicare sul proprio sito istituzionale (Sezione Amministrazione Trasparente) informazioni relative alla gestione delle risorse finanziarie.
Accesso Civico Generalizzato L’accesso civico generalizzato, introdotto con il FOIA (Freedom of Information Act) italiano dal D.Lgs. n. 97/2016, consente a chiunque di accedere a dati, informazioni e documenti detenuti dalle PA, anche non soggetti a pubblicazione obbligatoria, salvo limiti specifici. Nel caso in esame:
- La documentazione relativa ai criteri di assegnazione degli incarichi rientra nell’ambito dell’accesso generalizzato.
- Tuttavia, occorre valutare eventuali limitazioni per la tutela di dati personali e riservatezza.
Processo di Gestione delle Richieste
Fase 1: Ricezione e Protocollo Ogni richiesta di accesso deve essere formalmente registrata e protocollata. La segreteria inoltra la documentazione al dirigente scolastico e al responsabile della trasparenza dell’istituto per la valutazione preliminare.
Fase 2: Verifica dei Requisiti
- Per l’accesso civico semplice: si verifica se i dati richiesti sono già pubblicati sul sito istituzionale e, in caso negativo, si predispone la pubblicazione.
- Per l’accesso civico generalizzato: si analizza se la documentazione richiesta contiene dati personali, informazioni sensibili o riservate che potrebbero ostacolare l’accesso.
Fase 3: Valutazione delle Limitazioni
- Limiti dell’accesso civico semplice: Non esistono limiti sostanziali, salvo casi eccezionali in cui i dati richiesti non siano obbligatoriamente pubblicabili.
- Limiti dell’accesso civico generalizzato: Occorre tutelare la privacy (ad esempio, oscurando nominativi) e il buon funzionamento della PA. L’art. 5-bis del D.Lgs. n. 33/2013 elenca i limiti relativi, tra cui:
- Protezione di dati personali.
- Interesse pubblico alla sicurezza e ordine pubblico.
- Esigenze di riservatezza nei processi decisionali interni.
Fase 4: Comunicazione e Adempimenti
- Per entrambe le richieste, il dirigente scolastico deve fornire una risposta entro 30 giorni, comunicando:
- L’accoglimento della richiesta e le modalità di accesso.
- L’eventuale rigetto parziale o totale, motivandolo con riferimenti normativi specifici.
Soluzioni Applicative nel Caso Specifico
Accesso Civico Semplice
- Risposta: Si predispone l’elenco delle spese effettuate con il contributo volontario delle famiglie e lo si pubblica nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito istituzionale.
- Criticità: Verifica che l’elenco non contenga dati personali che devono essere oscurati (es. nominativi di fornitori).
Accesso Civico Generalizzato
- Risposta: Si forniscono i criteri generali di assegnazione degli incarichi PON, oscurando eventuali informazioni che identificano direttamente i singoli docenti o contengono valutazioni soggettive.
- Criticità: Bilanciamento tra diritto alla trasparenza e tutela della riservatezza. Ad esempio, l’indicazione generica dei criteri (“curriculum, esperienze pregresse”) è ammissibile, mentre la pubblicazione dei punteggi individuali potrebbe non esserlo.
Considerazioni Pratiche e Riflessive
- Ruolo del Dirigente Scolastico Il dirigente scolastico è il garante dell’applicazione corretta delle norme sull’accesso agli atti. La sua responsabilità include:
- Coordinare la segreteria per l’analisi delle richieste.
- Valutare i rischi connessi alla divulgazione di informazioni riservate.
- Assicurare il rispetto dei tempi e delle procedure.
- Strumenti Operativi È essenziale dotare la scuola di:
- Un Regolamento interno per la gestione delle richieste di accesso civico.
- Un piano di formazione per il personale amministrativo sulla normativa di riferimento.
- Comunicazione con i Richiedenti Una comunicazione chiara e tempestiva è fondamentale per:
- Evitare incomprensioni o contenziosi.
- Informare il richiedente sui limiti legali che possono ostacolare l’accesso.
Conclusioni
L’accesso civico semplice e generalizzato rappresenta una grande opportunità per migliorare la trasparenza nella pubblica amministrazione, ma richiede una gestione equilibrata per conciliare diritti e doveri. Nel contesto scolastico, il dirigente deve svolgere un ruolo attivo nel garantire la massima trasparenza possibile, rispettando al contempo i vincoli normativi e le esigenze di riservatezza. La corretta gestione di casi come quello analizzato è essenziale per rafforzare la fiducia delle famiglie nell’istituzione scolastica e promuovere una cultura dell’accountability.
Videocorso Avvertenze generali 29 ore di lezione a 44,9 euro (= un euro e mezzo per ogni ora di lezione)
Audio Lezioni sulla Pedagogia e organizzazione della scuola del prof. Gaudio
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