Gioacchino Murat
5 Aprile 2023La volta della Cappella Sistina
12 Aprile 2023Riforme, provvedimenti e scritti famosi di Gioacchino Murat
Una volta diventato re di Napoli, Murat dimostrò abilità amministrative con le seguenti disposizioni:
1.Abolizione assoluta della feudalità.
2.Divisione dei demani (possesso indistinto degli ex-baroni, delle Chiese, dello Stato e dei comuni) per cui, di qualsiasi natura siano, feudali, di chiesa, comunali o promiscui, dovevano essere ripartiti in modo da divenire libere proprietà di coloro ai quali sarebbero poi toccati.
3.Risanamento delle finanze con la confisca della manomorta ecclesiastica e la liquidazione del debito pubblico.
4.Riforma tributaria di semplificazione dei tributi, e tassa sui terreni (imposta fondiaria).
5.Estensione al Regno di Napoli del Code Napoléon.
6.Prima facoltà di Ingegneria civile in Italia
7.Lotta dura al brigantaggio
Proclama di Rimini di Joachim Murat
L’ora è venuta che debbono compiersi gli alti vostri destini. La Provvidenza vi chiama infine ad essere una nazione indipendente. Dall’Alpi allo stretto di Scilla odasi un grido solo «L’indipendenza d’Italia!» Ed a qual titolo popoli stranieri pretendono togliervi questa indipendenza, primo diritto, e primo bene d’ogni popolo? A qual titolo signoreggiano essi le vostre più belle contrade? A qual titolo s’appropriano le vostre ricchezze per trasportarle in regioni ove non nacquero? […]
Io chiamo intorno a me tutti i bravi per combattere. Io chiamo del pari quanti hanno profondamente meditato sugli interessi della loro patria, affine di preparare e disporre la Costituzione e le leggi che reggano oggimai la felice Italia, la indipendente Italia.
Rimini, 30 marzo 1815. Gioacchino Napoleone.
Lettera alla moglie scritta pochi minuti prima della fucilazione
“Mia Cara Carolina, l’ultima mia ora è suonata; tra pochi istanti io avrò cessato di vivere, e tu di aver marito. Non obliarmi giammai, io muoio innocente, la mia vita non è macchiata di alcuna ingiustizia. Addio mio Achille, addio mia Letizia, addio mio Luciano, addio mia Luisa, mostratevi al mondo degni di me. Io vi lascio senza regno e senza beni, tra numerosi nemici. Siate uniti e maggiori dell’infortunio, pensate a ciò che siete non a quel che foste, e Iddio benedirà la vostra modestia. Non maledite la mia memoria. Sappiate che il mio maggior tormento in questi estremi di vita è il morire lontano dai figli. Ricevete la paterna benedizione, ricevete i miei abbracci e le mie lacrime. Ognora presente alla vostra memoria sia il vostro infelice padre. Gioacchino”
Pizzo Calabro, 13 ottobre 1815. Joachim Murat
Le ultime parole gridate al plotone di esecuzione che lo uccise
Risparmiate il mio volto, mirate al cuore, fuoco!
Pizzo Calabro, 13 ottobre 1815. Joachim Murat