Un infinito numero
27 Gennaio 2019Un’ idea
27 Gennaio 2019riduzione dai capitoli 28 e 29 del “Dialogus de oratoribus” di Tacito – tratta dal libro “Littera litterae volume 2D – Angelo Diotti – casa edit. Bruno Mondadori”
Testo latino
Pridem suus cuique filius, ex casta parente natus, non in cellula emptae nutricis, sed gremio ac sinu matris educabatur, cuius praecipua laus erat tueri domum et inservire liberis. Eligebatur autem maior aliqua natu propinqua, cuius probatis spectatisque moribus omnis eiusdem familiae suboles committeretur; coram qua neque dicere fas erat quod turpe dictu, neque facere quod inhonestum factu videretur. Ac non studia modo curasque, sed remissiones etiam lususque puerorum sanctitate quadam ac verecundia temperabat.
At nunc natus infans delegatur Graeculae alicui ancillae, cui adiungitur unus aut alter ex omnibus servis, plerumque vilissimus nec cuiquam serio ministerio adcommodatus. Horum fabulis et erroribus teneri statim et rudes animi imbuuntur. Quin etiam ipsi parentes non probitati neque modestiae parvulos adsuefaciunt.
Traduzione del prof. Gaudio, webmaster di atuttascuola, ad uso didattico (ogni altro uso non è consentito)
Una volta, per ciascuno il proprio figlio, nato da una madre casta, veniva educato non nella camera di una serva comprata ma nel grembo e nel seno della madre era allevato, la cui gloria maggiore era proteggere la casa e servire i figli. Inoltre veniva scelta qualche parente anziana, ai costumi integerrimi e sperimentati della quale venisse affidata tutta la prole della stessa famiglia; davanti alla quale né era lecito dire quanto sembrava turpe da dire, né fare ciò che sembrava disonesto da fare. E governava non solo gli studi e gli impegni ma anche i passatempi e gli svaghi dei ragazzi con un certa autorevolezza e discrezione.
Mentre adesso il bambino, appena nato, viene consegnato a qualche schiava greca, alla quale viene aggiunto l’uno o l’altro fra tutti i servi, e per lo più di pochissimo valore, e non adeguato a nessun incarico serio. Immediatamente gli animi delicati e impreparati sono riempiti delle loro sciocchezze e stupidaggini. Poiché anzi persino i genitori non abituano i figli né all’onestà né alla moderazione.