Giuseppe Corso
27 Gennaio 2019Access
27 Gennaio 2019di Migliozzi Daniel, Barbaglia Luca, Gemma, Garavaglia Andrea
Rio de Janeiro, città del Brasile, sulla riva occidentale della baia di Guanabara; a forma di mano, ricca di giardini e di numerosi edifici pubblici (Palazzo del Governo, Palazzo presidenziale, cattedrale); è il porto più importante per le comunicazioni transatlantiche e per il commercio d’importazione; sede di Università; centro industriale (tessili, abbigliamento, alimentari), commerciale, ferroviario, bancario, scalo aereo. Ab. 6.011.181 (Carioca).Chiamata dagli indigeni Nictheroy, cambiò nome in R. de J. (Fiume di gennaio) per decreto di Martin Alfonso de Sousa, che se ne impossesso in nome del Re di Portogallo nel gennaio 1532. Alla mira dei Francesi che tentavano di fondare una colonia si opposero i Portoghesi che, dopo due spedizioni, riuscirono vincitori. Dal 1812 al 1960 fu capitale del Brasile. La città è uno dei maggiori centri economici e finanziari del paese: attivissime le industrie tessili, meccaniche, chimiche, calzaturiere ed alimentari. Inoltre essa ha uno dei porti più accessibili e frequentati del mondo. Altro elemento forte dell’economia della città è il forte richiamo turistico che essa esercita soprattutto nel periodo del suo carnevale, uno dei più spettacolari del mondo. Tuttavia la sua economia ha un’impronta caratterizzata dal forte sviluppo del settore terziario.
Il carnevale
Il carnevale è la grande festa popolare del Brasile.
Ogni città lo festeggia a modo suo, ogni regione ha le sue
tradizioni, ma in tutti gli angoli di questo sterminato Paese, a Rio
è la festa di tutti.
Personaggi importanti e gente comune, uomini e donne, anziani e
bambini, persone di tutte le classi sociali e le etnie dimenticano per
due giorni il proprio mondo, per immergersi in quello colorato e
pazzo della danza, della musica, del travestimento e di ogni tipo di
trasgressione.
Nelle grandi città, come Rio de Janeiro e São Paulo, il carnevale è
ormai una grande competizione, con le “scuole di samba” che
sfilano tra allegria, suoni e colori, rigorosamente studiati con
l’obiettivo di primeggiare sulle altre, e conquistare il premio in
palio ad ogni edizione. La kermesse dura solo quattro giorni, ma
esige mesi di preparazione. Le comunità lavorano quasi tutto l’anno
nei preparativi della sfilata. Il tema è scelto con largo anticipo, i
costumi ed i carri allegorici sono confezionati mesi prima del
grande evento.
Una tradizione lunga un secolo.
Sulle origini del carnevale brasiliano ci sono almeno due diverse tesi. Secondo alcuni i festeggiamenti attuali ricordano quelli che il popolo organizzò in occasione dell’arrivo in Brasile della famiglia reale portoghese, nel XIX secolo.
Già all’inizio del XX secolo, il carnevale di san Paolo ricalcava le tradizioni europee, con un corso di carri che sfilavano per le vie principali della città.
I ceti più agiati organizzavano feste e balli in maschera nei club privati, con orchestre che suonavano brani della moda, fra le quali una “rilettura” della marcia trionfale dell’Aida di verdi.
Per gli umili, quelli dalla pelle scura, gli immigrati, i poveri in genere, imitare i ricchi, scimmiottare la corte imperiale, travestirsi da marchese incipriato o da principessa per un giorno, fu per lungo tempo la vera ragione per partecipare a questo mercato di illusioni.
Poi, immancabilmente, il mercoledì delle ceneri rimetteva ciascuno al suo posto. Ma senza troppa amarezza: in Brasile il giovedì è già quasi il primo giorno del prossimo carnevale
Ambiente geografico
La città di Rio de Janeiro si trova in America meridionale. La rinomata bellezza del sito in cui sorge Rio de Janeiro è determinata dalla presenza dell’oceano, di montagne dalle forme strane, di spiagge, di foreste tropicali, di paludi; gli edifici si mescolano al paesaggio naturale e, in certe zone, i grattacieli sorgono vicino a piantagioni di banane e di canna da zucchero. I rilievi granitici si allungano parallelamente alla costa e sono costellati di picchi, dai versanti spogli e con impressionanti pareti rocciose, che chiudono la baia della città e danno la nota più caratteristica a Rio de Janeiro. I frequenti temporali e la decomposizione chimica di graniti e arenarie hanno dato luogo alla formazione di depositi che poi, trascinati dai ruscelli o dalle correnti marine, hanno formato belle spiagge e pianure paludose, su cui fanno spicco anse dalle forme aggraziate. Il clima è generalmente molto
salubre, caldo solo durante l’estate; ma nei quartieri che si affacciano all’oceano il vento rinfresca l’atmosfera in ogni periodo dell’anno, con sfumature differenti a seconda dell’altezza e dell’esposizione. Soltanto nella zona bassa, oltre i massicci costieri, c’è un clima caldo-umido, difficile da sopportare.
Con monumenti, principalmente conventi e chiese, ispirati sostanzialmente al barocco lusitano, di cui si arricchirono gli effetti mediante l’uso di materiali policromi o della locale steatite dall’inconfondibile sfumatura bronzea. Nello stesso periodo la città si arricchì di nuovi edifici monumentali, concepiti dapprima sotto l’influenza del gusto neoclassico, poi di quello eclettico (abbandonato dopo la grande guerra).
Uno sviluppo decisivo nell’architettura brasiliana avvenne verso il 1950: i maggiori architetti della nuova generazione risentirono dell’influenza estera, pur interpretandola in maniera originale, al punto che le successive iniziative edilizie e urbanistiche ne portarono l’inconfondibile segno. Di particolare interesse fra queste ultime sono le proposte e i progetti per la risoluzione del problema delle favelas attraverso la creazione di nuovi centri residenziali per lavoratori, realizzati però solo in minima parte perché risultati troppo costosi e troppo periferici.