SCUOLE COINVOLTE
27 Gennaio 2019POF, autonomia e territorio
27 Gennaio 2019di Umberto Saba
Analisi della poesia
Testo della poesia:
La mia bambina con la palla in mano,
con gli occhi grandi colore del cielo,
e dell’estiva vesticciola: “Babbo
– mi disse – voglio uscire oggi con te”.
5 Ed io pensavo: Di tante parvenze
che s’ammirano al mondo, io ben so a quali
posso la mia bambina assomigliare.
Certo alla schiuma, alla marina schiuma
che sull’onde biancheggia, a quella scia
10 ch’esce azzurra dai tetti e il vento sperde;
anche alle nubi, insensibili nubi
che si fanno e disfanno in chiaro cielo;
e ad altre cose leggere e vaganti.
[da Cose leggere e vaganti, 1920]
Analisi:
Questa poesia di Saba esprime senza dubbio l’importanza, per il poeta, degli affetti familiari e, soprattutto in questo caso, della sua bambina.
Questo amore per sua figlia viene esplicitato sin dal titolo: Ritratto della mia bambina”; il che è molto diverso da un semplice La mia bambina”, o ancora, Mia figlia”.
Utilizzando il termine ritratto, Saba mette in risalto il proprio desiderio di immortalare la bellezza interiore, ed esteriore in parte, di sua figlia grazie ad un’opera che richiede certamente molto impegno: ciò che il poeta ha fatto non è un semplice disegno” o uno scarabocchio; da questi non si riuscirebbe certamente a ricavare abbastanza informazioni con le quali delineare precisamente le caratteristiche del soggetto immortalato; egli ha fatto molto di più: ha sorvolato quasi subito la descrizione fisica nella quale sono menzionati soltanto gli occhi e si è immesso talmente in profondità da riuscire a dar risalto a dei particolari che un occhio disattento e superficiale avrebbe probabilmente trascurato.
Per quanto riguarda i particolari”, mi riferisco alla purezza ed alla felicità che Saba nota in sua figlia. Tutto ciò emerge grazie anche all’utilizzo di unaggettivazione ricercata.
Ad esempio, al secondo verso, si può notare lattributo grandi” che, a mio parere, esprime quell’ingenuità e quella curiosità proprie di una piccola bambina che guarda il mondo senza malizia o pregiudizi.
Al terzo vero, inoltre, troviamo l’uso del grado vezzeggiativo in unione al sostantivo veste, da cui si ottiene appunto vesticciola”.
Secondo me questartificio artistico si può ricondurre alla raccolta da cui è tratta questa poesia: Cose leggere e vaganti”. La vesticciola infatti è un qualcosa di leggero e che senza alcuna resistenza si lascia cullare dal vento estivo.
Ma è soprattutto dallottavo verso che viene a galla l’aggettivo, o meglio, il colore primario: l’azzurro. Quest’ultimo non è sempre espresso in maniera esplicita; a mio parere questo modo di menzionare il colore in questione è come un invito a riflettere rivolto al lettore, per impedirgli di leggere le parole una dietro l’altra senza capirne il significato.
Ed è proprio questo ciò che il poeta ha evitato di fare : non si è basato soltanto sulla descrizione degli occhi, ma anche su quella della mente, più profonda e pura, che gli ha permesso di catturare la semplicità di sua figlia.
Si è basato sulla descrizione di una mente capace di cogliere cose leggere e vaganti.