Importanza del movimento della «Voce»
27 Gennaio 2019Rocco Scotellaro
27 Gennaio 2019Schema di confronto tra Machiavelli e Guicciardini
Per Machiavelli il BENE è la dedizione assoluta all’interesse della collettività e della patria. Quindi sono pochi quelli che operano per il bene e gli uomini sono istintivamente portati al male. Quindi Machiavelli esprime un pessimismo sulla natura dell’uomo. |
Per Guicciardini il BENE è il conseguimento della felicità (l’interesse personale) senza danneggiare gli interessi degli altri. Quindi sono tanti quelli che operano il bene, poiché gli uomini sono istintivamente portati al bene. Quindi Guicciardini esprime un sostanziale ottimismo sulla natura dell’uomo. |
In Machiavelli c’è un tentativo di sintesi, cioè di ricondurre il particolare ad una teoria generale che possa tentativamente spiegare la realtà e costituire da modello. |
In Guicciardini prevale l’analisi, cioè la constatazione che ogni evento ha caratteristiche sue proprie, non riconducibili a leggi generali. |
Per Machiavelli l’uomo non cambia nel corso dei secoli. Quindi ciò che è avvenuto nellAntica Roma è utile per affrontare il presente. Gli avvenimenti storici si ripresentano tali e quali. |
Per Guicciardini nellaffronto dei fatti del presente occorre tener conto di tutti i fattori, per cui è sbagliatissimo riferirsi al passato come un modello. Infatti nellAntica Roma cerano condizioni politiche e sociali diversissime dalle attuali. |
Per Machiavelli è possibile formare una MILIZIA NAZIONALE, con un reclutamento popolare, in vista della costituzione di uno Stato Italiano. Pertanto Machiavelli si può definire ottimista in politica, o quanto meno fiducioso in un futuro più prospero per le sorti italiane. |
Per Guicciardini è impossibile formare una milizia nazionale, anzi non bisogna disdegnare l’utilizzo dei mercenari, spesso più esperti nell’arte militare. Egli infatti si dimostra scettico di fronte al progetto di unificazione italiana, esprimendo un sostanziale pessimismo in senso politico, o quanto meno accontentandosi di un equilibrio fra gli stati italiani come ai tempi di Lorenzo il Magnifico. |