San Lucio I papa
20 Marzo 2023Le Stanze di Raffaello: Eliodoro, Incendio di Borgo e Costantino
22 Marzo 2023La traduzione in italiano delle espressioni straniere richiede l’attenta esplorazione dell’ambiente di riferimento, per non travisarne la sostanza.
Si propongono tre casi, riguardanti le nuove tecnologie dell’informazione, in cui tale assunto è stato disatteso.
1985 – L’avvento del word processor determina il superamento della dattilografia come materia d’insegnamento. La commissione ministeriale, incaricata della stesura del nuovo programma, propone d’intitolarne l’insegnamento “Trattamento della parola”. La ministra dell’istruzione Franca Falcucci interviene e modifica la titolazione in “Trattamento del testo”. La denominazione proposta dalla commissione contraddiceva il principio dell’univocità e della condivisione dei significati d’una parola, perché si trattava di una trasposizione letterale.
2015 – Il Ministero dell’istruzione confeziona il “Piano Nazionale Scuola Digitale”. Si tratta dell’aggiornamento di quello che era denominato “Piano Nazionale per l’Introduzione dell’Informatica nella scuola secondaria superiore”. Terminologicamente: l’aspetto informatico è stato sacrificato a quello digitale, termine ricorrente sulla stampa americana. Un cambiamento di visuale che, disconoscendo l’approccio al problema, privilegia quello verso la strumentazione. L’informatico, prioritariamente, analizza situazioni, progetta e costruisce modelli mentre, se si focalizza il digitale, il punto centrale è la funzionalità della macchina e le sue potenzialità. La crescita umana è contrapposta all’adeguamento all’esistente.
2023 – Un’applicazione dell’intelligenza artificiale invade la rete (chat.openai.com). Intelligenza è parola assunta acriticamente: comprensione è un suo sinonimo. I sistemi di calcolo, di conseguenza, non sono intelligenti perché non capiscono quello che fanno; la loro operatività riguarda le relazioni tra elementi, non i loro significati.
E’ opportuno invece rilevare, perché controcorrente, che i sistemi di calcolo sono creativi: sanno trovare soluzioni innovative a problemi ben formulati; con la loro velocità e con l’estensione delle loro memorie, prefigurano quantità e quantità di possibili soluzioni e, tra queste, sanno scegliere quelle che meglio rispondono alle richieste.
Quanto esposto comporta il ripensamento dei problemi formativi scolastici: quali capacità sono da promuovere per consentire un uso proficuo delle potenzialità dell’automazione?