Da Costantino a Giuliano l’Apostata
28 Dicembre 2019Una vita che ricerca la sapienza. Odi di Orazio I, 1, prima parte, vv. 1-21
28 Dicembre 2019In questo passaggio Dante e Virgilio si trovano nel secondo cerchio dell’Inferno, dove sono puniti i lussuriosi, coloro che in vita si sono lasciati trascinare dai desideri carnali, trascurando la ragione.
Testo e parafrasi
Testo dei versi 13-96 del Canto quinto dell’Inferno di Dante
Sempre dinanzi a lui ne stanno molte: “O tu che vieni al doloroso ospizio”, “guarda com’entri e di cui tu ti fide; Non impedir lo suo fatale andare: Or incomincian le dolenti note Io venni in loco d’ogne luce muto, La bufera infernal, che mai non resta, Quando giungon davanti a la ruina, Intesi ch’a così fatto tormento E come li stornei ne portan l’ali di qua, di là, di giù, di sù li mena; E come i gru van cantando lor lai, ombre portate da la detta briga; “La prima di color di cui novelle A vizio di lussuria fu sì rotta, Ell’è Semiramìs, di cui si legge L’altra è colei che s’ancise amorosa, Elena vedi, per cui tanto reo Vedi Parìs, Tristano”; e più di mille Poscia ch’io ebbi ’l mio dottore udito I’ cominciai: “Poeta, volontieri Ed elli a me: “Vedrai quando saranno Sì tosto come il vento a noi li piega, Quali colombe dal disio chiamate cotali uscir de la schiera ov’è Dido, “O animal grazïoso e benigno se fosse amico il re de l’universo, Di quel che udire e che parlar vi piace, |
Parafrasi Davanti a Minosse si presentano molte anime, una dopo l’altra, per essere giudicate. Ogni anima espone la propria colpa, ascolta il verdetto e poi viene fatta scendere.Quando Minosse mi vide arrivare, smettendo di svolgere il suo compito, mi disse: “O tu che entri in questo luogo di sofferenza,fai attenzione a come entri e a chi ti affidi; non lasciarti ingannare dalla larghezza dell’ingresso!”. E la mia guida, Virgilio, rispose: “Perché gridi così?Non ostacolare il suo cammino predestinato: questo è voluto dove tutto è possibile, e non fare altre domande”. Ora inizio a sentire i lamenti dolenti, sono arrivato in un luogo dove il pianto è forte e continuo. Sono giunto in un posto privo di ogni luce, che risuona come il mare in tempesta, quando è agitato da venti contrari. La bufera infernale, che non si ferma mai, trascina con violenza le anime, tormentandole mentre le sbatte qua e là. Quando arrivano davanti alla rovina, lì si levano le grida, i lamenti e le bestemmie contro la potenza divina. Compresi che in questo tormento sono puniti i peccatori carnali, coloro che hanno subordinato la ragione ai desideri istintivi. E come gli stormi di storni volano nel cielo freddo in grandi gruppi, così questa bufera trascina le anime malvagie di qua e di là, su e giù, senza mai dar loro speranza, nemmeno di una pena minore, figuriamoci di riposo. E come le gru, volando, cantano i loro lamenti, formando lunghe file in cielo, così vidi venire delle anime, lamentandosi, trascinate da quel vento. Allora dissi: “Maestro, chi sono quelle persone che il vento tormenta così duramente?”. “Ecco, la prima di cui vuoi sapere”, mi rispose Virgilio, “fu un’imperatrice che parlava molte lingue. Era così dedita al vizio della lussuria che rese lecito ciò che era proibito nella sua legge, per evitare la condanna a cui era soggetta. Lei è Semiramide, di cui si legge che succedette a Nino e fu sua moglie: governò la terra che ora è sotto il controllo del Sultano. L’altra è Didone, che si uccise per amore, tradendo la fedeltà giurata al defunto marito Sicheo; poi c’è Cleopatra, famosa per la sua lussuria. Ecco Elena, a causa della quale si scatenò un lungo e disastroso conflitto, e il grande Achille, che combatté fino alla fine per amore. Vedi anche Paride e Tristano”, e mi mostrò molte altre anime e ne nominò tante, che furono tutte vittime dell’amore durante la loro vita. Dopo che ebbi ascoltato il mio maestro nominare queste antiche donne e cavalieri, fui preso da compassione e quasi smarrito. Iniziai a parlare: “Poeta, vorrei parlare con quei due che vanno insieme e sembrano essere leggeri nel vento”. E lui mi rispose: “Li vedrai quando si avvicineranno di più; allora prega loro, in nome dell’amore che li trascina, e verranno”. Appena il vento li portò verso di noi, alzai la voce: “O anime tormentate, venite a parlarci, se nessuno ve lo impedisce!”. Come colombe, richiamate dal desiderio, volano con le ali aperte e ferme verso il loro dolce nido, così queste anime uscirono dal gruppo dove si trovava anche Didone, e volarono verso di noi attraverso l’aria oscura, spinte dal forte richiamo affettuoso. “O essere grazioso e benevolo che vieni a visitarci in quest’aria oscura, noi che abbiamo macchiato il mondo di sangue, se il re dell’universo fosse nostro amico, pregheremmo per la tua pace, poiché hai pietà del nostro male terribile. Di ciò che desiderate ascoltare e parlare, vi ascolteremo e parleremo, finché il vento, come ora, ci concede un momento di tregua”. |