La coscienza di Zeno tra inettitudine e ironia
28 Dicembre 2019Biografia di Italo Svevo
28 Dicembre 2019“Senilità”, il secondo romanzo di Italo Svevo, pubblicato per la prima volta nel 1898, è un’opera fondamentale per comprendere la poetica dell’autore, che esplora le tematiche dell’inettitudine, dell’alienazione e della crisi esistenziale.
Al centro del romanzo vi è la figura di Emilio Brentani, un uomo di mezza età che vive una vita mediocre, segnata dall’incapacità di agire e dal fallimento nel realizzare i propri desideri. “Senilità” è un’analisi profonda del disagio dell’individuo moderno, il cui conflitto interiore lo porta a un costante stato di passività e impotenza.
Lettura dell’incipit
L’incipit di “Senilità” introduce immediatamente il tono del romanzo e la condizione esistenziale del protagonista. Ecco un estratto dell’incipit:
“Era ancora giovine, ma si trovava già in quella età nella quale gli uomini che non abbiano ancora avuto un amore incominciano a desiderarlo e a temerlo.”
- Analisi del testo: Già dalle prime righe, Svevo ci offre un ritratto di Emilio Brentani come un uomo intrappolato in una condizione di passività e ambivalenza. Emilio è descritto come giovane ma già segnato dalla vita, un uomo che non ha mai vissuto un grande amore e che ora, da una posizione di incertezza, inizia a desiderare e temere l’esperienza amorosa. Questo doppio atteggiamento riflette la sua inettitudine, una caratteristica centrale non solo del personaggio, ma della narrativa sveviana in generale.
Svevo continua così:
“Per lui, però, quel desiderio era ancor più languido e meno prepotente che non per altri uomini della sua età; egli viveva in quell’atmosfera particolare che dà l’esistenza nelle piccole città.”
- La vita provinciale e la passività di Emilio: L’atmosfera della piccola città (Trieste, sebbene non esplicitamente nominata) diventa una metafora della vita stagnante di Emilio. La sua esistenza è caratterizzata da un senso di immobilismo e languore, che lo separa dalla vitalità delle grandi esperienze umane, in particolare l’amore. Questa descrizione sottolinea l’isolamento emotivo e sociale di Emilio, la cui passività viene ulteriormente rafforzata dal contesto urbano in cui vive.
“Era impiegato in una compagnia d’assicurazioni e la sua vita si sarebbe ridotta a ben poca cosa se la sua giovinezza, tutta rivolta alla letteratura, non gli avesse fruttato un’opera d’arte che aveva avuto il suo successo e che era rimasta l’unico evento della sua vita. Quella volta egli aveva creduto che il nome di Emilio Brentani dovesse correre per il mondo, da prima grazie alla piccola novella che aveva pubblicata, poi per altre opere più vaste e più complesse che avrebbero seguito. Niente di ciò era avvenuto; il tempo era passato e null’altro era accaduto. Il suo nome era stato dimenticato…”
- Il fallimento esistenziale: Qui Svevo ci rivela un altro aspetto della vita di Emilio: la sua giovinezza letteraria e il fallimento delle sue aspirazioni artistiche. Emilio aveva pubblicato una novella, sperando che il suo nome avrebbe guadagnato fama e riconoscimento, ma nulla di tutto questo si è realizzato. Questa mancata realizzazione lo ha lasciato in una condizione di stagnazione, un’ombra del passato che non si è mai concretizzata in nuovi successi. Questo fallimento contribuisce al senso di inettitudine che pervade la sua vita: non è solo un uomo che non ha vissuto appieno le emozioni umane, ma anche uno che non ha realizzato le sue ambizioni intellettuali.
“Egli non ne soffriva; quell’avvenimento che in altre circostanze avrebbe dovuto avere una grande importanza nella sua vita, aveva finito col rimanere un fatto isolato, quasi staccato da lui. Se ne ricordava come di cosa accaduta a un altro, come di cosa che non avesse potuto avere alcuna influenza su di lui.”
- L’indifferenza verso il proprio fallimento: Questo passaggio mette in luce una caratteristica chiave del personaggio: la sua apatia. Emilio non soffre per il suo fallimento, anzi, sembra quasi che lo accetti con indifferenza, come se quell’evento appartenesse a qualcun altro. Questo distacco emotivo è emblematico del disagio esistenziale che Svevo esplora attraverso la figura dell’inetto. Emilio non solo fallisce nelle sue imprese, ma è incapace di provare un senso di responsabilità o coinvolgimento emotivo nei confronti del proprio destino.
Analisi del tema centrale: L’inettitudine
L’incipit di Senilità rivela immediatamente il tema cardine dell’opera: l’inettitudine. Emilio Brentani è una figura che vive ai margini dell’esperienza, incapace di affermarsi nel mondo o di vivere appieno le emozioni e le opportunità che la vita gli offre. L’amore, la carriera, l’arte — tutti questi aspetti della vita sono per Emilio occasioni perse o mai veramente afferrate.
Il concetto di senilità nel romanzo non si riferisce solo alla vecchiaia fisica, ma a una sorta di vecchiaia interiore, un’incapacità di agire e di vivere con passione e determinazione. Emilio vive come se fosse già vecchio, senza slanci, senza progetti. È un uomo che desidera ma teme allo stesso tempo, che sogna ma non realizza, e che accetta il proprio fallimento con una sorta di rassegnazione.
Conclusione
In Senilità, Italo Svevo ci offre uno studio profondo del carattere umano e delle sue debolezze. Emilio Brentani è un uomo che incarna il concetto sveviano di inetto, un individuo incapace di affermarsi, paralizzato dalla sua stessa incapacità di vivere con pienezza. L’incipit del romanzo presenta già in modo chiaro ed efficace il nucleo tematico dell’opera: la frustrazione esistenziale, il fallimento personale e la passività emotiva. Svevo ci introduce a un protagonista che, pur giovane, è già segnato da una sorta di senilità dell’anima, un uomo incapace di realizzare i propri sogni e che vive ai margini della vita stessa.