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L’opera “Senilità” di Italo Svevo è stata pubblicata nel 1898, in realtà l’opera fà riferimento ad un’esperienza dello stesso autore avvenuta nei primi anni 90. L’opera, quindi, viene pubblicata quando l’autore è già sposato ma l’esperienza a cui fà riferimento risale al periodo in cui non era ancora sposato.
Svevo aveva conosciuto una giovane ragazza del popolo di cui si era innamorato che presentava un fisico molto forte ed era molto bella e molto prosperosa così come Angiolina Zarri presente nel romanzo e questa sua esperienza ha appunto ispirato il secondo romanzo dell’autore (Senilità) viene pubblicato a spese dell’autore e non è un grande successo editoriale.
Sia “Una vita” che “Senilità” sono dei grandi insuccessi editoriali che spingeranno Italo Svevo ha lasciare perdere la letteratura e non scrivere più nulla dedicandosi agli affari commerciali nella ditta del padre della moglie e per un periodo di tempo piuttosto lungo continuò a dedicarsi a questo lavoro.
Dopo almeno quindici anni Svevo tornò al lavoro letterario con la stesura della sua opera più celebre, ossia la “Coscienza di Zeno”.
Entriamo adesso nell’opera, oggetto di questa lezione, ossia “Senilità”, c’è subito da dire che si tratta di un romanzo psicologico dove vengono raccontate pochissime cose lasciando la gran parte del romanzo ad una riflessione sui pensieri, soprattutto quelli del protagonista Emilio Brentani, che non è altro che l’alterego dell’autore.
Lo sviluppo narrativo non riguarda, dunque, i fatti. Ma riguarda i pensieri del protagonista Emilio Brentani, sia i suoi pensieri coscienti ma anche i suoi pensieri incoscienti e per la prima volta emerge una contraddittorietà interna del personaggio che verrà sviluppata maggiormente nel romanzo successivo ovvero “La coscienza di Zeno”.
I personaggi del romanzo sono solamente quattro: Emilio Brentani, Amalia Brentani, Stefano Balli e la già citata Angiolina Zarri e tutta l’opera ruota attorno al tema amoroso.
L’amore tra Emilio e Angiolina ed il tradimento di Angiolina con il migliore amico di Emilio, ovvero Stefano Balli.
Vi è anche l’amore (non corrisposto) tra Amalia Brentani e Stefano Balli lasciandola morire di dolore.
Mai nel romanzo si parla del lavoro svolto da Emilio, solamente quindici righe sono dedicate all’interno del romanzo al lavoro che Emilio svolge esattamente l’opposto di quello che avviene per Alfonso Nitti in “Una vita” che era un ragioniere che lavora in banca e tantissimo è dedicato al suo lavoro all’interno del romanzo.