Sfruttare le potenzialità dell’esame di maturità

La preparazione degli studenti è generalmente considerata l’elemento cardine dell’esame di maturità.

Dilatando la prospettiva e considerando l’esame di Stato come il momento conclusivo della progettazione formativa del Consiglio di Istituto [DPR 275/99], si può apprezzare la sua funzione di feedback, che è l’utilizzo degli scostamenti tra obiettivi e risultati per il miglioramento dell’efficacia del servizio scolastico.

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, deliberato dal predetto organo di governo, elenca i traguardi che gli studenti devono raggiungere, espressi sotto forma di competenze generali. Eccome alcune, desunte dai regolamenti di riordino del 2010:

• Padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici;
• Ragionare con rigore logico e identificare problemi individuando possibili soluzioni;
• Saper utilizzare strumenti di calcolo e di rappresentazione per la modellizzazione e la risoluzione di problemi;
• Utilizzare strategie orientate al risultato, al lavoro per obiettivi e alla necessità di assumere responsabilità nel rispetto dell’etica e della deontologia professionale;
• Saper applicare i metodi delle scienze in diversi ambiti;
• Saper riflettere criticamente sulle forme del sapere e sulle reciproche relazioni e saper collocare il pensiero scientifico anche all’interno di una dimensione umanistica.

Lo sfruttamento delle potenzialità dell’accertamento d’esame richiede la riesumazione della pratica del giudizio, da cui la giustificazione del voto. Si devono descrivere, unitamente alla qualità del percorso scolastico, i comportamenti esibiti dai candidati nell’affrontare le prove d’esame, evidenziandone la determinatezza, la sicurezza e le incertezze relative alle mete dichiarate nel documento di programmazione dell’attività formativa, consegnato all’utenza.