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28 Dicembre 2019
“S’i fosse foco” è un celebre sonetto del poeta toscano Cecco Angiolieri (1260-1312), noto per il suo stile ironico e ribelle, musicato da Fabrizio De André, il cantautore genovese, famoso, tra l’altro, per aver trasposto in musica alcune opere della letteratura non solo italiana.
Testo del Sonetto
“S’i’ fosse foco, ardereï ‘l mondo;
s’i’ fosse vento, lo tempestarei;
s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei;
s’i’ fosse Dio, manderei ‘l en profondo;” 4
“s’i’ fosse papa, serei allor giocondo,
ché tutt’i cristiani embrigarei;
s’i’ fosse ‘mperator, ben lo farei:
a tutti mozzarei lo capo a tondo.” 8
“S’i’ fosse morte, andarei da mio padre;
s’i’ fosse vita, fuggirei da lui:
similemente faria da mi’ madre.” 11
“S’i’ fosse Cecco, com’i’ sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le vecchie e laide lasserei altrui.” 14
Analisi e Commento
Il sonetto “S’i’ fosse foco” di Cecco Angiolieri è un esempio brillante di poesia giocosa e dissacrante del XIII secolo. Angiolieri immagina cosa farebbe se avesse il potere degli elementi naturali e delle cariche più alte della società e della Chiesa.
1. “Prime quattro strofe”: Angiolieri esprime il desiderio di distruggere il mondo se fosse un elemento naturale (fuoco, vento, acqua) o un essere divino (Dio). Questo esprime un senso di ribellione e frustrazione verso il mondo e le sue ingiustizie.
2. “Seconda quartina”: Qui, il poeta continua con le sue fantasie distruttive, immaginando di essere il Papa o l’imperatore, e utilizzando il loro potere per portare caos e decapitazioni, mostrando un profondo disprezzo per l’autorità ecclesiastica e politica.
3. “Prima terzina”: Angiolieri esprime sentimenti contrastanti verso la vita e la morte, associando la morte con il ritorno al padre e la vita con la fuga da lui, suggerendo un rapporto conflittuale con i genitori.
4. “Seconda e ultima terzina”: Il poeta toscano Conclude con un tocco di ironia personale, dichiarando che se fosse se stesso (Cecco), cercherebbe solo donne giovani e belle, lasciando le vecchie e brutte agli altri. Questo finale leggero e provocatorio sottolinea il carattere irriverente e provocatore del poeta.
Musica di Fabrizio De André
Fabrizio De André, noto per la sua capacità di trasporre poesie classiche e testi letterari in canzoni, ha musicato “S’i’ fosse foco” in modo che il ritmo e la melodia rispecchiassero l’ironia e la provocazione del testo originale. La versione di De André rispetta il tono dissacrante e ribelle del sonetto, aggiungendo una dimensione musicale che amplifica l’impatto emotivo e satirico delle parole di Angiolieri.
De André era un maestro nell’adattare poesie e testi antichi in modo che risuonassero con il pubblico moderno, mantenendo intatta la loro essenza. La sua versione di “S’i’ fosse foco” rende omaggio alla tradizione poetica italiana, mentre introduce un tocco contemporaneo che rende il sonetto accessibile e coinvolgente per gli ascoltatori di oggi.
Conclusione
“S’i’ fosse foco” di Cecco Angiolieri è un brillante esempio di poesia medievale che, grazie a Fabrizio De André, ha trovato una nuova vita attraverso la musica. Il testo irriverente e provocatorio del sonetto viene esaltato dalla capacità di De André di interpretare e trasmettere emozioni complesse, rendendo l’opera di Angiolieri accessibile a un pubblico moderno e creando un ponte tra la letteratura del passato e la cultura musicale contemporanea.