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27 Gennaio 2019Siddharta di Herman Hesse
Relazione del libro di Andrea Pardi 5°F -30/10/06
RELAZIONE DEL LIBRO: “SIDDHARTA” di Herman Hesse
Notizie biografìche:
1877, 2 luglio Hermann Hesse nasce a Calw, una cittadina del Wurttemberg sul fiume Nagold da Joannes Hesse e Marie Gundert, ved. Isenberg.
1881 La famiglia si trasferisce a Basilea, dove il padre è insegnante alla casa delle Missioni.
1886 La famiglia ritorna a Calw. Il padre era diventato cittadino svizzero fin dall’83, ma il figlio, per poter dare gli esami a scuola, è cittadino del Wuttemberg.
1890 Hermann frequenta per un anno la scuola di latino a Goppingen.
1891 Dato l’esame di ammissione passa al seminario teologico a Maulbronn, ma non vi resiste.
1892 A Boll viene affidato inutilmente alle cure di un parroco e frequenta poi altrettanto inutilmente il ginnasio di Cannstatt.
1894 Fa l’apprendista nella fabbrica di orologi da campanile di Heinrich Perrot a Calw.
1895 Va a Tubinga ad apprendere il mestiere di libraio da J. J. Hackenhauer, che ha una libreria di fronte alla chiesa.
1899 Si trasferisce a Basilea dove continua a fare il libraio e l’antiquario.
1901 Fa il primo viaggio in Italia (Firenze, Ravenna, Venezia) e ne riporta indimenticabili impressioni.
1904 Due anni dopo la morte di sua madre (1902) sposa Maria Bernoulli, che ha nove anni più di lui, una discendente della nota famiglia basilese di matematici e scienziati, e fissa la sua dimora a Gaienhofen sul lago di Costanza. Da questa unione tre figli: Bruno (1905), Heiner (1909), Martiri (1911). Collabora a varie riviste tra le quali <Simplicissimus>, i <Rheimlande>, la <Neue Rundschau> ecc. Tiene conferenze e viene più volte in Italia.
1905 Gli viene conferito il premio Bauemfeld.
1907 Costruisce a Gaienhofen una casa propria.
1911 Intraprende un viaggio in India dove era nata sua madre, ma l’India moderna lo delude.
1912 Lascia Gaienhofen (Germania) e, venduta la casa, trasloca in Svizzera, a Bema, con la famiglia.
1914 Allo scoppio della guerra, essendo un cittadino germanico, si presenta all’ambasciata di Berna, ma è scartato dal servizio militare attivo e assegnato al servizio di assistenza ai prigionieri di guerra. Redige un quindicinale per i prigionieri, un giornale per gli internati tedeschi, raccoglie collane di scritti e piccole biblioteche mandando migliaia di volumi ai prigionieri in tutto il mondo. Scrive articoli letterari e politici contro la guerra.
1916 Le agitazioni suscitate dalla guerra, la grave malattia di uno dei figli, la morte del padre, la neurosi della moglie costrinsero Hesse al soggiorno in una casa di cura a Sonnmatt presso Lucerna dove fu curato da uno psicanalista e poté occuparsi delle opere di C. G. Jung e di Freud.
1919 Lascia Berna e scende solo (dopo qualche anno divorzierà) nel Canton Ticino e, dopo un breve soggiorno a Sorengo, si stabilisce a Montagnola presso Lugano, nella Casa Camuzzi. Dalla crisi spirituale nasceranno nuove opere importanti. Egli si dedica anche alla pittura, specie al paesaggio che riproduce in centinaia di acquerelli.
1923 Hesse acquista la cittadinanza svizzera.
1924 Sposa in seconde nozze Ruth Wenger, figlia della scrittrice Lisa Wenger.
1925 Per alcuni anni va a passare i mesi invernali a Zurigo.
1930 Sposa la terza moglie Ninon Dolbin, nata Auslander, con la quale resterà unito fino alla morte. 1931 Dalla Casa Camuzzi trasloca, sempre a Montagnola, definitivamente in una villa appositamente costruita dall’amico e mecenate zurighese Hans C. Bodmer che gliela mette a disposizione vita natural durante. Dalla casa la vista spazia sul lago di Lugano, sul San Salvatore e sul Monte Generoso.
1936 Hesse riceve il premio Keller.
1946 Gli è conferito il premio Goethe. Poco dopo è insignito del premio Nobel. 1950 Riceve il premio Raabe.
1955 Premio della pace, conferito a Francoforte dall’Associazione dei librai tedeschi.
1962, 9 agosto muore a Montagnola.
Riassunto:
L’autore ha scelto di dividere il suo libro in due parti, nella prima, ci vengono presentati due personaggi, Siddharta, giovane figlio del brahmino, costantemente in ricerca di quella pace, di quella tranquillità interna e di quella sapienza che comporta la santità, l’ascesa al paradiso buddista, il nirvana, e Govinda, il suo amico-discepolo che lo accompagnerà nel cammino, della durata di tre anni, nel bosco dei Samana; sacerdoti in eterno pellegrinaggio e, come lo stesso protagonista, in ricerca di qualcosa di più grande.
Dai Samana, Siddharta apprende tre arti ” lo so aspettare, so digiunare, so pensare” dice lui stesso. Capacità queste che viste dalle persone del mondo sono poco, ma che con sorprendente facilità egli utilizza per sopravvivere e per raggiungere la perfezione.
Un giorno i due giovani abbandonano i Samana per vedere il Buddha, Gotama. L‘incontro con questo personaggio cambierà la vita di Govinda, che diverrà discepolo del 44 santissimo”e di Siddharta che preferirà cercare da solo la felicità, pensando che l’unica dottrina da seguire è quella di non seguire le dottrine.
Così si chiude la prima parte del libro, nella seconda Siddharta, dopo essersi trasferito nel paese, conosce Kamala, bella ragazza di città, di lei si innamora e, dopo averla baciata, impara l’arte dell’amore.
Per Kamala Siddharta si mischia agli uomini-bambino, come li chiama lui, i quali sono capaci di amare veramente qualcosa, ma sono pieni di problemi, lui vorrebbe imparare come loro a amare, ma nonostante passi molto tempo con loro, con Kamala, e con un ricco mercante dal quale impara l’arte della mercanzia divenendo così ricco, non riesce a raggiungere quello che davvero vuole. Passa molti anni con il mercante e una volta arricchito si accorge di vivere immerso nella Samsara ( così viene chiamata la vita degli uomini-bambino, piena di lussuria e di peccato).
C’è così un secondo risveglio: durante un sogno premonitore che parla in gran parte di morte, Siddharta capisce che la sua vita non è più niente, abbandona tutto e sceglie di continuare a errare. Lungo il fiume, mentre pronuncia l’Om si addormenta. Al suo risveglio incontra Govinda che senza averlo riconosciuto ha vegliato sul suo sonno, discorre con lui ma presto i due si lasciano di nuovo, e ognuno va per la sua strada.
Siddharta ha ormai appreso molto, ma, una volta abbandonata la Samsara, decide di stanziarsi lungo il fiume. Qui avviene un singolare incontro con un barcaiolo, che già una volta lo aveva aiutato a attraversare il fiume. Proprio discorrendo con Vasudeva, Siddharta si innamora del fiume e sentendolo parlare decide di aiutare l’anziano come suo garzone.
In occasione della morte del Buddha Kamala, con il figlio Siddharta, frutto dell’amore del giovane Samana, decide di recarsi verso il suo maestro, Gotama stesso, ma proprio mentre attraversa il fiume viene morsa da un serpente e accolta in casa dei due barcaioli, muore. Il figlio di Siddharta si rivela però subito un ragazzo viziato e non avvezzo a quel mondo di purezza e santità, perciò, dopo molte liti con il padre fugge, e nonostante il pazzo e rocambolesco inseguimento il giovane riesce a far perdere traccia di sé.
Siddharta, stremato dall’amore per il figlio, comprende di non essersi distaccato dagli uomini-bambino e di aver imparato a amare come loro.
A questo punto Siddharta ha provato tutto, e colmo di sapienza incontra per la seconda volta il suo amico Govinda, in continua ricerca.
Di nuovo egli non riconosce Siddharta, ma poi discorre con lui.
Il romanzo termina con Govinda che si sente veramente illuminato dal volto di Siddharta e comprende che la ricerca del suo amico, senza dottrina ma con molti maestri, è terminata.
Siddharta è degno del Nirvana, proprio come Gotama, il Buddha.
Tematiche principali:
1) Crescita interiore tramite la strada più ardua che porta alla vera conoscenza di sé
2) Ricerca di integrità, ovvero la ricerca di sé stessi e di un equilibrio interiore
2) Rapporto genitori-figli, in quanto i giovani imparano solo sulla loro esperienza
Narratore:
In terza persona, onnisciente ed esterno.
Tempo:
la narrazione non ha tempo, non rappresenta nessuna epoca storica e dura tutta una vita, quella di Siddharta.
Personaggi principali:
I) Siddharta: personaggio a tutto tondo che nel corso della sua vita, oltre a mutare il suo comportamento, muta anche il suo aspetto, infatti da ragazzo ricco, figlio di Brahmino, ben tenuto e vestito bene, passa ad essere un Samana, con vestiti logori, capelli sporchi e pessimo aspetto, per poi tornare ad essere, nella città dei mercanti, un uomo ricco, ben vestito e con grande cura di sé; ha una personalità molto forte, anche se quando arriva in città perde di vista le vere cose importanti, lasciandosi trasportare dalla vita. Si comporta sempre da Samana, ovvero da uomo saggio, affascinando le persone con la sua arte di pensare.
2) Govinda: amico di Siddharta, soggetto all’influenza dell’amico: l’unica decisione della sua vita fu quella di entrare a far parte dei seguaci del Buddha. E’ sempre leale verso Siddharta e si comporta da buon amico, dando consigli senza imporre nulla.
3) Kamala: prostituta della città in cui giunge Siddharta dopo aver lasciato Govinda. Questa insegna all’uomo come diventare un mercante e un uomo raffinato che bada però più all’atteggiamento che alla sostanza; gli insegna inoltre l’arte dell’amore, restando incinta proprio l’ultima volta che si videro. E’ un personaggio statico che tuttavia comprende i pensieri di Siddharta e ne è molto affascinata.
Ambientazione:
La vicenda pur svolgendosi in un luogo fisico, quale l’India, tuttavia è ambientata in un paesaggio psicologico-emotivo.
Commento:
Ho letto questo romanzo perché la cultura orientale mi ha sempre affascinato, questo libro mi è piaciuto molto perché a mio parere può insegnare molto. Leggendo il romanzo ho stimato sempre più Siddharta per la sua ricerca interiore, portata avanti dalle sole sue forze e che lo ha portato poi a scoprirsi per quello che è realmente ed infine a meritarsi il Nirvana. Mi hanno affascinato molto le tre arti che Siddharta apprende “Io so aspettare, digiunare, pensare”.