La psicoanalisi di Sigmund Freud

Freud e la psicoanalisi: scopri come le intuizioni rivoluzionarie di Sigmund Freud sull’inconscio, i sogni e i conflitti interiori hanno trasformato la comprensione della mente umana e influenzato la cultura moderna.

Sigmund Freud e la psicoanalisi:

Alla fine dell’Ottocento, la psichiatria austro-tedesca sosteneva posizioni di tipo positivistico e naturalistico: spiegava le sofferenze mentali come conseguenze di lesioni o disfunzioni cerebrali. La sfera della psiche era identificata con quella della coscienza, capace di esercitare un dominio sugli istinti e di fungere da motore delle azioni. Freud scoprì invece che la causa delle psiconevrosi è da ricercarsi in un conflitto tra forze psichiche inconsce, operanti al di là della sfera di consapevolezza del soggetto. I sintomi risultano quindi psicogeni, derivanti non da disturbi organici ma da traversie della psiche stessa. La scoperta dell’inconscio segna l’atto di nascita della psicoanalisi.

La Prima Topica

Per spiegare i fenomeni psichici, Freud distinse tra un livello conscio e un livello inconscio, attribuendo a quest’ultimo un’azione causale sul primo. La psiche è una realtà complessa, divisa in tre zone: il conscio, il preconscio e l’inconscio. Questa suddivisione è descritta nel capitolo 7 de “L’interpretazione dei sogni”.

• L’inconscio: È una forza attiva, dotata di proprie finalità e operante con una logica diversa da quella della vita cosciente. Comprende elementi psichici stabilmente inconsci, mantenuti tali dalla rimozione, un meccanismo di difesa che allontana dalla coscienza esperienze e pensieri spiacevoli. Questi elementi possono tornare consci solo con grande sforzo e tecniche analitiche apposite.
• Il preconscio: Comprende ricordi, rappresentazioni e desideri che, pur essendo momentaneamente inconsci, possono diventare consci con un piccolo sforzo.
• Il conscio: Si identifica con la nostra coscienza e attività diurna consapevole, una situazione fluida in cui raramente siamo perfettamente consapevoli di tutto ciò che facciamo e vogliamo.

La Psicoanalisi

La psicoanalisi è una cura con le parole che analizza i sogni e usa il metodo delle libere associazioni. Il paziente, in uno stato di rilassamento, esprime ad alta voce i propri pensieri senza scrupoli morali o sociali, eliminando resistenze e selezioni volontarie. Il blocco improvviso nel flusso delle parole indica qualcosa di rimosso. L’analisi ricostruisce le cause del conflitto psichico per riequilibrare le forze in gioco. Il paziente diventa attivo nella propria cura, e la relazione affettiva tra paziente e analista, il transfert, è fondamentale per abbandonare gradualmente le resistenze.

Nevrosi e Psicosi

• Nevrosi: Forme di malattia in cui il soggetto mantiene il contatto con la realtà, come ansietà, fobie e idee fisse.
• Psicosi: Malattie più gravi, con alterazione profonda della personalità, come la schizofrenia e la psicosi maniaco-depressiva.

Il Sogno

Il sogno è la “via regia” per accedere all’inconscio. Durante il sonno, la censura è indebolita e l’inconscio preme con maggiore intensità, producendo tensioni. Il sogno appaga desideri inconsci in maniera allucinatoria, attraverso mascheramenti e deformazioni operate dalla censura. Ogni sogno ha un contenuto manifesto (ricordato al risveglio) e un contenuto latente (vero significato del sogno). Per interpretare un sogno, Freud ha scoperto cinque regole: condensazione, spostamento, drammatizzazione, rappresentazione per opposto e simbolizzazione.

La Metapsicologia

Coniato da Freud nel 1915, questo termine designa la dimensione teorica della psicoanalisi. Alla base dei fenomeni psichici vi è il principio del piacere, che evita dispiacere e sofferenza scaricando le tensioni. Il principio di realtà cerca soddisfacimento in relazione alle condizioni imposte dalla realtà, anche se spiacevoli. Questo dualismo è ulteriormente precisato in “Al di là del principio del piacere” (1920), dove Freud riconosce l’esistenza di una pulsione di morte, Thanatos, accanto alle pulsioni sessuali, Eros.

La Seconda Topica

Nell’opera “L’Io e l’Es” (1923), Freud individua tre istanze dell’apparato psichico: l’Io, l’Es e il Super-io.

• L’Es: Serbatoio dell’energia psichica, retto dal principio del piacere.
• L’Io: Retto dal principio di realtà, media tra le richieste dell’Es e del Super-io.
• Il Super-io: Coscienza morale, formatasi dopo il complesso edipico, funge da giudice e censore nei confronti dell’Io.

La Sessualità

Freud scoprì la sessualità infantile, intesa come ricerca del piacere corporeo presente in tutte le età della vita. Distinse cinque fasi nello sviluppo della sessualità:

1. Fase orale (0-2 anni): La libido si concentra nella bocca.
2. Fase anale (2-4 anni): Piaceri legati al trattenere e rilasciare gli sfinteri.
3. Fase fallica (4-6/7 anni): Scoperta del proprio organo genitale e complesso di castrazione.
4. Fase di latenza (6-11 anni): Relativa tregua delle pulsioni sessuali, focalizzazione sugli interessi sociali e culturali.
5. Fase genitale (pubertà e adolescenza): Formazione definitiva della personalità sessuale.

La Religione

Freud critica la religione come illusione, appagamento illusorio dei desideri umani. La figura di Dio è vista come proiezione dei rapporti psichici ambivalenti con il padre terreno. Freud auspica che l’umanità possa vivere senza religione, segnando un passo verso una maggiore maturità spirituale.

Il Disagio della Civiltà

Nel saggio “Il disagio della civiltà” (1929), Freud ritiene che la civiltà comporti inevitabilmente un certo grado di infelicità, obbligando l’uomo a inibire desideri e pulsioni. La civiltà reprime la libido per neutralizzare forze individualistiche e amorali, necessarie per la convivenza civile. Tuttavia, un certo grado di disagio è inevitabilmente connesso con la civiltà stessa.