Sistema nervoso
27 Gennaio 2019Paolo Marsich
27 Gennaio 2019dalla tesina “Peter Pan” esame di stato 2011
di Angela Maraggia
Gli anni in cui Barrie elaborò il suo fortunato personaggio sono anche gli anni in cui Sigmund Freud pubblicò le sue opere più importanti e James Matthew Barrie dimostra una certa conoscenza o quantomeno un certo interesse per i meccanismi della mente, soprattutto di quella infantile.
Freud scrisse i suoi saggi sulla sessualità infantile proprio negli anni in cui i vittoriani, e la letteratura per l’infanzia più in particolare, si ostinavano a negarla perché troppo spaventosa. Finché era in vita la regina Vittoria, si tendeva a rifiutare le idee di Freud come immorali e a censurare i suoi scritti in quanto osceni. Il padre della psicanalisi trovò dei paralleli alle sue teorie sull’inconscio proprio nei racconti popolari e nelle fiabe (letteratura per l’infanzia per eccellenza), in cui si trovano drammatizzate situazioni limite come l’amore incestuoso, la rivalità tra genitori e figli, lo svelarsi delle pulsioni sessuali e la letteratura per l’infanzia avrebbe dovuto, presto o tardi, fare i conti con questa novità.
Furono gli edoardiani, nel loro tentativo di liberazione dai limiti imposti dal materialismo scientifico vittoriano, di guardare al di là dell’hic et nunc (qui ed ora) , a tutto quello che non è puramente materiale o credibile, ad aprire le porte alla psicologia anche se la consideravano non tanto come una scienza quanto come qualcosa di alternativo ad essa.
In Inghilterra la psicologia si mescolava spesso a studi riguardanti la percezione extrasensoriale, il subliminale, la personalità multipla e il subconscio. E stato scritto che la psicologia sta alla scienza come la letteratura fantastica sta alla letteratura in generale. Difatti un testo rappresentativo della letteratura fantastica, oltre che di quella per l’infanzia, come Peter and Wendy c’è molta psicologia.
La nozione di bambino in Freud e in Barrie sono simili nella misura in cui entrambi vedono i bambini come egoisti e amorali. La scena in cui Barrie descrive la signora Darling mentre riordina le menti dei suoi bambini come se fossero cassetti nei quali dispone davanti i pensieri più belli e nobili e nasconde in fondo quelli che lo sono meno, ha qualche analogia con la teoria freudiana della rimozione.
Barrie sapeva abilmente drammatizzare i conflitti della mente infantile in formazione e la sua Neverland può essere vista come una metafora dellego infantile all’interno della quale si realizzano alcuni sogni e desideri come la capacità di trascendere il tempo e la morte e il complesso edipico. Secondo Freud il bambino sogna di avere il sopravvento sul padre per poi prenderne il posto accanto alla madre e Barrie, dopo aver rappresentato lardua lotta tra Peter e Uncino per il possesso di Wendy, chiude con un’immagine di Peter “a very Napoleon on his ship…we see him on the poopin Hooks hat and cigar, and with a small iron claw.”, che dopo averlo sconfitto, prende il posto di Uncino, e diventa Uncino.
E indubbio che Barrie si interessasse di questa nuova scienza. I biografi riferiscono che lo scrittore nel ’15 preparava un copione mai portato a termine, per un’opera teatrale che raccontava la storia di uno schizofrenico in cui bene e male lottano per il predominio sulla sua personalità. Barrie parlava spesso di sé come di una personalità divisa facendo riferimento al suo writing half” che definiva un unruly self”, la parte ribelle, indisciplinata di sé. La sua segretaria personale, Cinthya Asquith sosteneva che il subconscio di Barrie era qualcosa di più di un semplice collaboratore e che spesso prendeva il sopravvento.
Nella “Dedica” che introduce il testo di Peter Pan Barrie dichiara di non ricordare di aver scritto quest’opera, insinuando così che Peter Pan potrebbe essere sgorgato direttamente dal suo inconscio oppure che egli potrebbe aver rimosso i pensieri e le sensazioni provate nel periodo in cui la storia prendeva forma nella sua mente.
A quanto pare Barrie faceva dellautoanalisi e, anche se solo dopo molto tempo, si rese conto che in Peter Pan egli aveva drammatizzato anche i conflitti della sua stessa psiche: tra alcuni suoi appunti datati 1922 troviamo queste parole:
It is as if long after writing Peter Pan its true meaning comes to me. Desperate attempts to grow, but cant”.
Negli anni che seguirono la pubblicazione dei testi di Barrie fu la psicologia junghiana ad interessarsi del concetto di puer aeternus vedendoci il simbolo della capacità della psiche umana di essere in un perpetuo stato di evoluzione, il simbolo dellincoercibile desiderio di esplorare il mondo.
-
torna all’indice di Peter Pan Tesina esame di stato 2011 di Angela Maraggia