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27 Gennaio 2019La Sessualità Infantile secondo Freud: Un Concetto Rivoluzionario
Freud, con le sue teorie, sconvolse profondamente la concezione tradizionale della sessualità e dell’infanzia. Una delle sue idee più controverse fu quella della sessualità infantile, che sosteneva essere presente fin dai primi anni di vita e non solo come pulsione riproduttiva, ma come una più ampia ricerca di piacere.
La Sessualità Infantile: Un’Idea Controversa
L’idea che i bambini possano avere pulsioni sessuali era, e in parte lo è ancora, considerata tabù in molte culture. Freud, tuttavia, sosteneva che la sessualità infantile fosse un fenomeno normale e universale, caratterizzato da una perversione polimorfa, ovvero da una ricerca del piacere attraverso diverse zone erogene del corpo.
Le Fasi dello Sviluppo Psicosessuale
Freud divise lo sviluppo psicosessuale infantile in cinque fasi:
- Fase orale: Il piacere è centrato sulla bocca (succhiare, mordere).
- Fase anale: Il piacere è legato alla defecazione e al controllo degli sfinteri.
- Fase fallica: È la fase cruciale in cui si manifestano il complesso di Edipo (nei maschi) e il complesso di Elettra (nelle femmine).
- Periodo di latenza: Una fase di quiescenza sessuale.
- Fase genitale: La maturità sessuale.
Il Complesso di Edipo e di Elettra
-
- Complesso di Edipo: Il bambino sviluppa un forte attaccamento alla madre e un’ostilità verso il padre, visto come rivale.
- Complesso di Elettra: La bambina, invece, sviluppa un attaccamento al padre e un’invidia per il pene (invidia del fallo).
Le Implicazioni della Sessualità Infantile
La teoria della sessualità infantile ha avuto un profondo impatto sulla psicoanalisi e sulla cultura in generale. Alcune delle sue implicazioni sono:
- L’importanza dell’infanzia: Freud sottolineò l’importanza dei primi anni di vita nello sviluppo della personalità.
- L’inconscio: La sessualità infantile è una delle manifestazioni dell’inconscio, quella parte della mente che contiene desideri e impulsi repressi.
- I disturbi mentali: Molti disturbi mentali, secondo Freud, hanno le loro radici in conflitti irrisolti dell’infanzia, legati alla sessualità.
Critiche e Limiti
La teoria della sessualità infantile è stata oggetto di numerose critiche:
- Eccessiva enfasi sulla sessualità: Alcuni critici sostengono che Freud abbia attribuito alla sessualità un ruolo eccessivamente importante nello sviluppo della personalità.
- Mancanza di prove empiriche: Le teorie di Freud sono state spesso criticate per la mancanza di prove empiriche solide.
- Cultura-specificità: È stato sottolineato come le teorie di Freud riflettessero in gran parte la cultura vittoriana in cui visse e potrebbero non essere universalmente applicabili.
Nonostante le critiche, la teoria della sessualità infantile di Freud rimane un punto di riferimento fondamentale per la psicologia e la psicoterapia. Ha aperto la strada a nuove comprensioni dell’infanzia, della sessualità e della mente umana.
LA VITA:
Freud nasce a Freigerg, in Moravia.
La sua famiglia, d’origini ebraiche, si trasferisce qualche anno dopo a Vienna.
Freud nel 1876, al terzo anno d’università, iniziò a studiare il sistema nervoso centrale nel laboratorio diretto da Emst Wilhelm von Brticke
Nel 1881, terminato il servizio militare, ottenne l’abilitazione all’esercizio della professione medica; restò, tuttavia, al laboratorio di fisiologia dell’università per continuare gli studi intrapresi.
Nel 1883, su pressione di Von Brúcke, abbandonò la ricerca teorica per dedicarsi alla pratica clinica e si specializza in neurologia.
Nel 1885, grazie ad una borsa di studio, va a Parigi presso la scuola di neuro patologia, ai tempi una delle più rinomate.
Freud iniziò così a occuparsi d’isteria e ad incanalare i propri interessi verso la psicopatologia o lo studio scientifico dei disturbi mentali.
Dal 1886, dopo aver conseguito la specializzazione in malattie nervose, esercitò privatamente la professione medica a Vienna, incontrando tuttavia una violenta opposizione da parte della classe medica, che non condivideva le sue concezioni poco ortodosse sull’isteria e sull’ipnosi.
Nel 1886 si sposa con Martha Bemays, poi ritorna a Vienna e pubblica assieme a Breuer “Studi sull’isteria” che segnano l’inizio della scoperta della psicoanalisi.
Il fatto che portò alla nascita dalla psicoanalisi è la celebre guarigione di una paziente, Anna 0
Colpita da isteria, Breuer utilizzerà l’ipnosi per riportare alla luce gli avvenimenti inconsci che causarono il trauma.
Accortosi però che la paziente stava sviluppando un certo legame affettivo nei suoi confronti, Breuer lascerà proseguire la cura a Freud, il quale, senza ipnosi ma con il metodo della libera associazione d’idee ne curerà l’isteria.
Nel 1900 Freud pubblica “Interpretazione dei sogni ” il testo che sancisce ufficialmente la nascita della psicoanalisi.
La nuova teoria faticherà ad imporsi e troverà non poca resistenza in ogni campo, soprattutto a causa degli sviluppi rivoluzionari legati alla scoperta della sessualità infantile.
Nel 1923 fu colpito da un cancro alla bocca, che lo costrinse a cure quotidiane molto dolorose e a numerosi interventi chirurgici.
Freud continuò il lavoro di sistemazione della sua scienza, e lo affiancò con una serie di studi sulla civiltà, la religione, la storia, nel tentativo di fornire una visione globale dell’uomo. Già prima dell’inizio della guerra, aveva cercato di delineare un quadro dell’umanità primitiva in Totem e tabù.
Nel 1933, a Berlino, il regime nazista brucerà, tra gli altri, anche i libri di Freud, così dopo l’invasione nazista dell’Austria nel 1938 fu costretto a lasciare Vienna, si rifugiò con la famiglia a Londra, dove morirà un anno dopo.
Origine sessuale delle nevrosi
I simboli onirici, sono in generale di origine sessuale.
Fin dagli studi sull’isteria Freud si era convinto dell’importanza della sessualità anche infantile nell’insorgenza di questa e di altre patologie; riteneva però che l’isteria fosse prodotta soltanto da episodi di seduzione da parte di un adulto (teoria del “trauma sessuale infantile”).
A partire dal 1897, l’autoanalisi (che è l’investigazione psicoanalitica condotta su se stessi),a cui si sottopone in seguito alla morte del padre, si rende conto che tali episodi erano in gran parte fantasie create dai pazienti stessi e che la sessualità infantile non era un evento eccezionale o il risultato di una violenza, ma una fase costante dello sviluppo di ogni individuo.
Ogni nevrosi ha origini sessuali e tali origini sono sempre da collocare in esperienze o fantasie. L’analisi di questa componente fondamentale della psiche è oggetto dei “Tre saggi sulla teoria sessuale”
Il primo saggio giunge ad una sostanziale ridefinizione dei concetti di normalità” e di “perversione” sessuale, movendo dalla definizione della libido come realtà caratterizzante ogni individuo.
Se paragoniamo la pulsione sessuale al desiderio d’assunzione di cibo, la libido corrisponde a ciò che chiamiamo “fame”.
Nell’opinione corrente la libido dovrebbe manifestarsi con la pubertà e tendere all’unione con persone dell’altro sesso.
Spesso la meta e l’oggetto sessuali sono molto lontani da quanto è considerato normale”. Prima si pensava che l’unica meta della pulsione sia l’accoppiamento, Freud invece afferma che esistono diverse forme di sessualità già dall’infanzia.
Introduciamo due termini: chiamiamo la persona dalla quale parte l’attrazione sessuale, oggetto sessuale, l’azione verso la quale la pulsazione spinge, meta sessuale; a questo punto l’esperienza, vagliata dalla scienza, ci indica numerose deviazioni per ciò che riguarda sia l’oggetto sia la meta sessuale. In conformità a questi criteri, Freud procede alla classificazione e all’analisi delle diverse forme di perversione sessuale, dall’inversione al feticismo al sadismo, al masochismo.
La nevrosi dipende da disposizioni innate, comuni a tutti gli uomini, che si manifestano in modo spontaneo se non interviene la repressione da parte della società. Il confine tra normalità e perversione dipende quindi unicamente dall’efficacia o meno della repressione delle pulsioni sessuali. La normalità è semplicemente il risultato di una repressione che indirizza la sessualità verso mete ritenute accettabili. Un eccesso di repressione inibisce la pulsione sessuale, che allora si manifesta attraverso sintomi nevrotici accentuati; una repressione insufficiente, al contrario, lascia le pulsioni originarie libere di esprimersi in forme definite “perverse” dalla società.
Nell’infanzia, prima che la repressione raggiunga i propri scopi, le pulsioni sessuali si manifestano liberamente. Quindi il bambino ha una propria sessualità, si tratta di una sessualità “perversa polimorfa”, in quanto non ancora incanalata socialmente ed espressa invece in una pluralità di forme che prefigurano tutte le perversioni dell’età adulta.
La sessualità infantile
La sessualità infantile influenza la vita adulta, anzi è la causa prevalente della nevrosi. Le diverse forme di perversione altro non sono che stadi della vita sessuale dell’infanzia, amplificati dal maggiore lipidico dell’adulto. Nello sviluppo della sessualità di un individuo Freud distingue cinque fasi: la fase orale, quella anale, quella fallica, una di latenza ed infine la fase genitale.
La fase orale: va dalla nascita ai due anni; il bambino esplora il mondo.
principalmente con la bocca e l’attività sessuale in questa fase non è ancora separata dall’assunzione di cibo, la meta sessuale consiste nell’incorporazione del cibo.
2. La fase anale: va dai due ai quattro anni; è la fase in cui il bambino impara a controllare la ritenzione delle feci. E’ il periodo in cui incassa i primi SI e i primi NO, ciò che può e ciò che non deve fare. Questo implica secondo Freud il raggiungimento di una prima forma d’autonomia psicologica.
3. La fase fallica: va dai quattro ai sette anni; è caratterizzata dall’interesse verso i genitali e dalla scoperta della diversità dei sessi. In questo stadio possono svilupparsi nel maschio, la paura di perdere l’organo sessuale e nella femmina un senso d’inferiorità per la mancanza dell’organo sessuale maschile.
In questa fase si definiscono i ruoli sessuali che si assumeranno da adulti. Subentra il complesso di Edipo che è l’attrazione che il bambino prova verso la madre e il corrispondente odia inconscio verso il padre e, per estensione, le dinamiche simili sono provata della bambina nei confronti del padre e della madre. In questa fase si forma il Super-Io e si imparano i rispettivi ruoli (Freud ipotizza che un’errata comprensione dei rispettivi ruoli assunti in questa fase sia l’origine
dell’omosessualità e della delinquenza).
4. La fase di latenza: va dai sette agli undici anni; durante il quale si riformano e vengono interiorizzate le dinamiche repressive. In questo periodo gli impulsi sessuali vengono incanalati e disciplinati dalla società e la pulsione sessuale (libido) viene deviata verso mete non sessuali (studio cibo ecc … ) per un processo detto di sublimazione. Nel periodo di latenza c’è anche la repressione dell’impulso sessuale.
*Repressione giusta: sessualità verso mete accettabili -Repressione insufficiente: le pulsioni sessuali sono libere di manifestarsi (perversioni)
*Repressione Esagerata: sfogo sessuale in sintomi nevrotici.
5. La fase genitale: va dagli undici anni fino all’età matura; è orientata al rapporto con l’altro sesso e tende alla realizzazione del rapporto sessuale completo, legato alla funzione procreativa.
La sessualità adulta è il risultato di un lungo processo in cui si intrecciano componenti biologiche comuni a tutti gli individui e itinerari individuali che rendono specifiche le dinamiche. Nella psicoanalisi la storia individuale ha un ruolo fondamentale. Freud è consapevole dell’impatto sulla mentalità dell’epoca che la teoria della sessualità infantile è destinata a suscitare, ma rivendica e afferma un nuovo modo di considerare l’infanzia che accetti come normale l’esistenza anche in questa fase di una componente sessuale.
dalla tesina multidisciplinare esame di stato 2005 di Elisa Cerri
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