I riflessi dell’inconscio
27 Gennaio 2019BottomFrame
27 Gennaio 2019dalla tesina Il Simbolismo di Marina Esposito
Nell’ambito del Decadentismo, e come parte integrante di esso, si può delineare una specifica corrente che va sotto il nome di Simbolismo. Si tratta più in generale, di una tendenza che accompagna le trasformazioni della letteratura tardo-ottocentesca, nel momento in cui,venuti meno i fondamenti della poetica naturalistica(che si era dimostrata estremamente fiduciosa nei confronti della scienza,del progresso e delle possibili applicazioni tecnologiche) si passa da un’idea di realtà fenomenica e superficiale a un concetto del reale più complesso,ambiguo e difficilmente decifrabile. La parola ora non riesce più a cogliere l’oggettività delle cose ma possiede la capacità di alludere a una realtà misteriosa e più profonda,simbolica appunto, che si nasconde dietro l’apparenza delle cose.( Si ricordi comunque che il simbolismo letterario e poetico riguarda anche l’età precedenti come in Dante però in quel contesto i simboli utilizzati risultavano facilmente traducibili sul piano concettuale (gli animali che vorrebbero impedire il viaggio di Dante, nella commedia rappresentano i tre peccati). Solo nell’età moderna il Simbolismo comincia a privilegiare gli aspetti indefiniti che, ad esempio, per quanto riguarda il rapporto tra il soggetto e gli elementi naturali è difficile ridurre a una spiegazione o giustificazione logica. Ma è soprattutto a partire dalla seconda metà dell’Ottocento che il Simbolismo diventa una corrente letteraria più decisa fino a costituire il fondamento stesso del linguaggio poetico.
Ebbe il suo centro dirradiazione in Francia. L’apparizione del termine SIMBOLISMO con valore di nuova poetica può essere fatta risalire al 18 settembre del 1886 giorno in cui comparve sul Figarò il Manifesto del Simbolismo”un articolo di Jean Moréas; egli proponeva ai nuovi poeti di leggere la realtà attraverso una fitta trama di simboli” spostando l’accento della comunicazione letteraria dal piano tematico a quello formale,stilistico ed espressivo.
Quindi nasceva in Francia per la prima volta nella storia della letteratura l’idea di una poesia pura”, e prende assoluto rilievo la figura di Baudelaire che nel 1857 aveva pubblicato i Fiori del male”. Un testo che rappresenta una testimonianza esemplare, una sorta di rifondazione della poesia da cui è indispensabile partire per comprendere i successivi sviluppi della poesia occidentale e dunque non solo di quella francese.
Baudelaire dopo aver assimilato la lezione dei romantici e quella Parnassiana(si definiscono parnassiani quel gruppo di poeti che miravano a riportare la poesia nella sua sede più antica dunque si impegnavano a ridare all’opera poetica la sua tradizionale dignità mediante la ricerca di una rigorosa espressione linguistica che escludeva qualsiasi slancio sentimentalistico e a raggiungere razionale chiarezza belle soluzioni metriche,sapienza retorica.) sottopone i suoi modelli ad una profonda metamorfosi. Infatti il poeta si fa decifratore” della realtà e della vita; sa tradurre l inesauribile profondità dell’universale analogia”. Limmaginazione del poeta percepisce dunque le segrete corrispondenze”, i misteriosi legami che corrono tra profumi,suoni,colori, i rapporti intercorrenti tra materia e spirito,oggetto e valore,aprendo spiragli insoliti sul mondo e sulla comprensione delle cose.. E’ l’autore che per primo schiude alla poesia dell’800 orizzonti nuovi, quelli del simbolismo e del decadentismo preannunciando anche le sperimentazioni che saranno poi nellavanguardie del primo ‘900.
Verlaine, Rimbaud, Mallarmè e Apollinaire ne erediteranno le tecniche, i temi, la cura formale e la tensione emotiva.
Grazie a loro siamo di fronte ad una nuova prospettiva e concezione della poesia; innanzitutto si determina una vera e propria destrutturazione del linguaggio poetico tradizionale e cioè:
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La dissoluzione delle forme metriche chiuse e l’adozione di versi liberi e di strofe aperte.
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Dissoluzione della sintassi e della struttura logica del discorso( uso dell’analogia,cioè dei rapporti di somiglianza tra realtà diverse. Situazioni,stati d’animo,immagini vengono accostati,sopprimendo il tradizionale come”, quindi attraverso l’analogia ogni parola diventa simbolo di una realtà da essa evocata: l’arte diviene appunto l’espressione della realtà mediante i simboli)
Il discorso letterario perde i caratteri di coerenza e diviene essenziale e quindi più difficile.
Infatti B. gia negli anni 50 crea un linguaggio nuovo,fatto di simboli e corrispondenze. Con Rimbaud (1854-1891) la poesia acquista una dimensione onirica, e visionaria, il poeta si fa vegente” mediante un lungo immenso ragionato di tutti i sensi e contemporaneamente deve trovare una lingua, la lingua dell’anima per l’anima, in grado di riassumere tutto: profumi,suoni,colori. Scrive egli stesso: poeta è colui che definirà la quantità di ignoto che nel suo tempo si desta nell’anima universale”.
La poetica del simbolismo raggiunse il suo culmine con la figura di Stephane Mallarmè (1842-98), che ricerca una poesia fondata sul linguaggio analogico,allusiva,densa di simbologie oscure,ai limiti dell’inesprimibile e del silenzio.
In Italia su questa linea si muovono Pascoli e D’Annunzio; anch’essi, sia pure in forme diverse e personali,puntano sulle immagini suggestive che rimandono al profondo delle cose, conferiscono alla parola valenze musicali e sperimentano nuove forme metriche.
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