Valerio Flacco
27 Gennaio 2019Francesco Chesi
27 Gennaio 2019di Lucia Balista, insegnante di scuole superiori
Ugo Foscolo (fine 1700)
Personalità caratterizzata da individualismo e inquietudine
PENSIERO – Visione fatalistica e pessimistica della vita: la morte è l’unica dispensatrice di pace, unico rimedio al male dell’esistenza
Accanto vi è la speranza di giustiza , sentimento del progresso (illusioni).
OPERE
Ultime lettere di Jacopo Ortis: passione d’amore e disperazione per la patria asservita
Odi e sonetti: materia etico-amorosa-politica
I Sepolcri: l’occasione è il decreto di Napoleone del 1804 che dichiara il seppellimento dei cadaveri fuori i comuni. Secondo il Foscolo vi è in esso loffesa all’illusione creata dal sepolcro per cui il superstite può credere di vivere con il morto
Le Grazie: è necessario cantare la bellezza come redentrice dell’uomo.
Romanticismo (prima metà del 1800)
Vasto e complesso movimento nato in polemica con l’Illuminismo. Esso abbraccia tutti gli aspetti della società: fede nei valori irrazionali, tradizionali, fantasia, sentimento.
Alessandro Manzoni
La poesia che si ispira al vero, che ha per fine l’utile, l’educazione del popolo
Polemica contro la forma troppo elaborata della tradizione
Problema della lingua: necessità di colmare la lingua scritta e la lingua parlata
La creazione del romanzo moderno.
Giacomo Leopardi
Meditazione desolata e pietosa della condizione umana
Affermazione della dignità umana
Opposizione al destino e solenne messaggio fianle di solidarietà fra gli uomini ( La Ginestra)
Zibaldone: meditazione
La Natura maligna: vista come ostile e crudele
A causa della sua legge di distruzione e di riproduzione all’uomo è negata la felicità
(Idilli).
Verismo, Naturalismo, Scapigliatura Milanese
Scapigliatura milanese (Milano intorno al 1860)
Autori: Praga, Tarchetti
Anticipa i temi del Verismo
Ripudio dell’idealismo risorgimentale
Reclamo del diritto di vivere secondo il proprio individuale creativo.
Naturalismo (Francia 1860)
Autori: Zola, Balzac
Interesse e culto per il vero, descrizione del vero , quello meno noto come il deforme, il brutto, lanormale
Impiego di un linguaggio parlato dimesso, che attinge le parole dal dialetto e dall’uso quotidiano.
Verismo (Italia 1870-80)
Autori: Verga, Capuana, Serao
Giovanni Verga
Novelle: attenzione al popolo meridionale, attenzione nei confronti degli oppressi e degli sfruttati
I Malavoglia e Mastro don Gesualdo: vita come lotta (i vinti).
Fatalismo
Ideale dellostrica.
Giosué Carducci (1860-80)
Il poeta sa farsi voce universale, guida degli uomini
Coerenza con idee classiche e tradizionali della tradizione letteraria, ma nello stesso tempo aperto ad esigenze di rinnovamento in senso realistico (in questo influenzato dalla Scapigliatura milanese)
A volte raggiunge toni troppo retorici
Opere: Odi Barbare, Rime Nuove (San Martino).
Antonio Fogazzaro (1880-90)
Appartiene alla corrente dello spiritualismo cattolico
Picccolo Mondo Antico: critica delle tecniche veristiche perché hanno ignorato il valore spirituale dell’uomo, non hanno elevato l’uomo.
Decadentismo (fine 1800)
Opposizione al Verismo
Rivalutazione dell’intuizione, del sentimento, della coscienza religiosa, ripresa della polemica romantica dell’illuminismo
Valore della soggettività e della spiritualità come attività libera e creatrice
La Natura è muta e si trasforma
Lo Spirito è protagonista ed interprete della Natura
Esigenza di evasione, di abbandono al sogno, rinascita del senso del mistero che tutto avvolge
Alternarsi di disperazione e di speranza
I Simbolisti (fine 1800)
E’ l’espressione più matura del Decadentismo
In pittura abbiamo gli Impressionisti
Il poeta viene considerato come interpretazione del simbolo misterioso della realtà.
Gabriele D’Annunzio
Il Piacere: ideale di vita elegante e raffinata
Amore della parola, vista come forma e musicalità
Mito del superuomo.
Giovanni Pascoli
Myricae: sgomento nei confronti del mistero
Descrizione della natura
Il poeta è simile al fanciullino.
Italo Svevo (fine 1800, inizio 1900)
Libera partecipazione alla cultura europea
Descrizione dell’inetto, del malato, del non essere
Descrizione di storie di nichilismo, di annientamento dovute al cedimento di fronte a tutto ciò che sovrasta l’io come coscienza
Opere: Una vita, Senilità, La coscienza di Zeno: Svevo scruta la psicologia dell’uomo (influenza di Freud) e conclude con un sorriso ironico.
Luigi Pirandello (fine 1800, inizio 1900)
Esprime un giudizio negativo sulla società del tempo e sulla crisi dell’uomo
Posizione relativistica: non c’è niente di assoluto.
Concezione dell’umorismo che perviene a forme del grottesco
Conclusione tragica e desolata: le uniche vie d’uscita sono il delirio, il suicidio e la pazzia.
Disprezzo per una ricerca linguistica; ricerca di una letteratura di cose e non di parole
Opere: Il fu Mattia Pascal (romanzo), Il treno ha fischiato, La carriola (novelle), Sei personaggi in cerca d’autore, Enrico IV (teatro).
Le riviste italiane (inizio 1900)
All’inizio del secolo XX alcune riviste, che raccolsero molti intellettuali, testimoniavano gli orientamenti ideologici, estetici e letterari del periodo
Riviste: Il Leonardo fondato da Papini, LHermes di Borgese, la Voce
PENSIERO: opposizione al Positivismo, ricerca di una verità in cui credere, opposizione politica alla conquista di Libia.
Crepuscolarismo e Futurismo (inizio 1900)
Due scuole che accentuano il distacco della poesie del 900 da quella dell’Ottocento
Crepuscolarismo: riflette ancora un comportamento decadente nei confronti della vita: una tendenza al ripiegamento interiore, alla malinconia, nel rimpianto nostalgico di ciò che è ormai passato; rifiuto del superomismo, dell’attivismo dannunziano ma anche della meditazione pascoliana sul mistero che avvolge l’uomo; ma accolgono dalla poesia decadente quei motivi che riflettono la stanchezza di vivere.
Autore: Guido Gozzano
Futurismo: il suo primo bando è quello redatto da Marinetti nel giornale Le Figaro, nel 1909. Il movimento segna la ribellione nei confronti della tradizione, delle regole del passato in vista di un dinamismo futuro. Esso rifiuta la costruzione sintattica e grammaticale; l’arte deve riflettere l’impulso della fantasia.
La poesia tra le due guerre
Lermetismo
Alla radice di questo modo di fare poesia vi una condizione spirituale del tutto nuova che è in stretta relazione con le vicende storiche del nostro paese: la guerra, il dopoguerra, il Fascismo.
I temi dell’ermetismo sono: il senso di solitudine; la disperazione di appartenere a questa arida età; il non avere nessuna certezza.
La poesia è vista come atto puro, puro nel senso di non preoccupazione nei confronti della metrica, della comunicabilità, della tecnica; ricerca di essenzialità che si vede anche nell’assenza delle connesioni logiche
Autori: Ungaretti, Montale, Quasimodo e in parte Saba.
Giuseppe Ungaretti
OPERE: il Porto sepolto (pubblicato durante la guerra), Allegria di naufragi, Sentimento del tempo
Esigenza di semplicità, di verità e di sobrietà; il suo rifiuto di ogni forma di retorica dei sentimenti e della forma, di ogni proposito di commuovere
Consapevolezza della solitudine dell’uomo (Soldati, I fiumi)
Ricerca della parola pura, essenziale, che svela l’intensità evocativa; ricorso alla pausa, alla spezzatura del verso.
Eugenio Montale
Assorta e pietosa contemplazione della condizione umana, della sofferenza che tutto corrode. Il male di vivere, muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia” (Meriggiare pallido e assorto)
Ricerca della verità e di un rifugio nella memoria
Il ricordo ricercato come scampo, è però anch’esso illusorio, dato che altera, a volte, la realtà. Deriva quindi la disperazione per il fluire del tempo che tutto cancella ( La bufera ed altro).
Salvatore Quasimodo
La sua poesia nasce da un fondo di dolore, da un desolato senso di decadenza, dalla constatazione della malvagità degli uomini, dall’impossibilità di trovare conforto nellarido viaggio della vita
La sua poesia è scarna ed immediata, l’immagine viene colta isolatamente e si affida tutta al tono della voce assorta che la pronuncia; ma più che l’immagine, più che il senso, il vero elemento fondamentale è la parola (Ed è subito sera, Se questo è un uomo, Milano 1943).
Umberto Saba
E’ una poesia originale, a volte estranea alle scuole del suo periodo
Il Canzoniere: autobiografia di un uomo che insistentemente rievoca la ragione della sua vita in un assiduo contatto con il mondo esterno nel vivere la vita quotidiana
Gioia infantile della scoperta della vita di ogni giorno.