Testo descrittivo
27 Gennaio 2019Dipinti di Antonello da Messina
27 Gennaio 2019
Costituzione e storia
breve riassunto di storia greca di Alissa Peron
Il sistema costituzionale di Sparta riscosse ammirazione da parte di molti Greci, e dalle nostre fonti, non spartane, è chiamato kòsmos, ordinamento perfetto; era visto come esempio di miglior governo e miglior Costituzione (eunomìa) poiché era una costituzione mista e stabile. Sparta rimane città aperta culturalmente fino alla fine del VII secolo, quando era ormai completata la conquista della fertile Messenia in seguito alle due guerre messeniche; successivamente si chiude e si concentra sugli aspetti militari per ottenere potenza politica. La costituzione resta immutabile da Licurgo in poi e la città è immune da tirannidi, diversamente dal resto del mondo greco. Gli Spartani erano divisi in tre tribù (quelle etniche doriche); secondo la tradizione la divinità delfica dettò a Licurgo la grande Rhetra, il testo della costituzione, che prevedeva il governo di due re, un’assemblea di anziani (gherousìa) con funzione probuleumatica (preparazione dei lavori dell’assemblea dei cittadini) ed una apella (assemblea degli Uguali) che votava per acclamazione e poteva approvare o respingere le proposte della gherousìa; solo i re e i geronti avevano potere nell’amministrazione della giustizia (di competenza dei re era il diritto familiare, della gherousìa le cause per omicidio). Non vi era grande interesse per il ruolo dell’assemblea, che aveva funzioni limitate e votava in un modo che Aristotele giudica puerile. Gli Efori (supervisori) furono introdotti in seguito, forse dal re Teopompo, per controllare l’operato dei re che subirono una progressiva limitazione dei poteri; sono cinque, hanno competenza nel diritto matrimoniale e restano in carica un anno. Oltre ai cittadini (Spartiati o Uguali) nel territorio controllato da Sparta vivevano i Perieci, uomini liberi abitanti della Laconia senza peso politico, prestano servizio militare come ausiliari, coltivano la propria terra (piccoli appezzamenti o klèroi), sono i discendenti di popolazioni sottomesse. Gli Iloti sono schiavi e coltivano la terra degli Spartiati che si dedicano solo alla guerra. I cittadini sono tali in quanto proprietari di terra, ed essa poteva essere data in eredità solo al figlio primogenito, mentre gli eventuali altri diventavano inferiori. Una minoranza di cittadini con pieni diritti domina la grande maggioranza della popolazione sottomessa, e ciò costituisce un equilibrio sociale precario, una costante minaccia per Sparta, anche per questo riluttante a prendere iniziative che la costringessero ad impegnarsi fuori dal Peloponneso. L’individuo era fortemente penalizzato, si viveva solo per la patria. Per preservare una situazione di tranquillità si limitavano il più possibile i contatti con gli stranieri cacciando gli ospiti prima del tramonto del sole ed impedendo ai cittadini di uscire da Sparta se non per spedizioni militari vicine, per timore che diventassero peggiori entrando in contatto con costumi diversi. Sparta controlla Laconia e Messenia, ma le sue relazioni con gli stati del Nord del Peloponneso non sono facili: la democratica Argo era stata egemone del Peloponneso e dell’intera Grecia fino alla prima metà del VII secolo (nel 668 gli Argivi sconfissero gli Spartani nella battaglia di Isie), e perse poi importanza; la sua evoluzione democratica, in seguito alla disfatta di Sepia nel 494 ad opera di Cleomene I di Sparta, la rese punto di riferimento per le forze antispartane nei secoli seguenti. Per evitare il rischio di un accordo tra Argo, lElide e L’arcadia, questi ultimi stati federali democratici, con l’appoggio di Atene, Sparta diede origine alla lega del Peloponneso, organizzazione militare egemonica, ovvero gli alleati mantengono la propria autonomia ma affidano il comando militare a Sparta nelle spedizioni a cui devono prendere parte qualora essa sia attaccata; Sparta si assicura l’esistenza nel Peloponneso di governi oligarchici a lei favorevoli e riduce all’impotenza gli stati settentrionali che entrano a forza nella lega, organo di difesa degli interessi del Peloponneso (ovvero degli Spartani, loro strumento di controllo del territorio).