CORSO DI CABRI géomètre
27 Gennaio 2019Foto Spettacolo Il cantastoria
27 Gennaio 2019recital musicale didattico del prof. Gaudio sugli Spiritual
Lo spiritual è il canto degli schiavi neri dell’America del nord soprattutto diffuso nel XVIII e XIX secolo, “grande momento della evangelizzazione nera in America, sorretta dal supporto di predicatori che indicavano la via del riscatto e della rinascita dopo la morte, nella casa celeste dove finalmente un po’ di pace e di liberazione avrebbe sospinto il perseguitato verso la rinascita” (pag.7 “Blues, spirituals, folk songs – a cura di Elena Clementelli e Walter Mauro – ed.Newton). A quell’epoca “l’afroamericano finì per riconoscere nel Cristianesimo quella forza capace di assimilare le antiche credenze africane in una sintesi di sentimenti e di spiritualità, in cui il misticismo opera in termini decisivi”.(pag.84) Cristo per i nego-americani è “un Messia socialmente rappresentato, in grado cioè di agire all’interno di una società umana, in cui la giustizia e la dignità di continuo risultavano contraffatte e vilipese da un irrazionalismo di ben diversa matrice e sostanza”. (pag.84) Proprio nel secolo dei lumi rifioriscono fenomeni di irrazionalità assoluta, come i duelli e la schiavitù. L’unica alternativa razionale a questa disumanizzazione è la religione. “Perciò, nei testi poetici degli spirituals si manifesta costantemente la tensione del nero verso l’al di là, alla scoperta e al recupero di una religione, che d’altronde aveva già reperito un facile terreno, si è detto, nella congenita spiritualità del popolo nero.
“Ridatemi la fede dei vecchi tempi: va bene anche per me. Andava bene per Paolo e Silas: va bene anche per me. Andava bene per i figli di Israele: va bene anche per me. Andrà bene per quando il mondo brucerà: va bene anche per me.”
OLD TIME RELIGION
Oh, give me that old time religion,
give me that old time religion,
give me that old time religion,
it’s good enough for me
It was good for Paul and Silas,
it was good for Paul and Silas,
it was good for Paul and Silas,
it’s good enough for me
Oh, give me that old time religion,
give me that old time religion,
give me that old time religion,
it’s good enough for me
It was good for the Hebrew children,
it was good for the Hebrew children,
it was good for the Hebrew children,
it’s good enough for me
Oh, give me that old time religion,
give me that old time religion,
give me that old time religion,
it’s good enough for me
It will do when the world’s on fire
it will do when the world’s on fire
it will do when the world’s on fire
it’s good enough for me
Oh, give me that old time religion,
give me that old time religion,
give me that old time religion,
it’s good enough for me
Già diffusi come concetto e titol’azione [spiritual] presso i coloni americani del New England, nel secolo XVIII, fin dall’avvio della colonizzazione, gli spirituals filtrarono successivamente, e conseguentemente, al vivo del processo di evangelizzazione della gente di colore, con alcune autonome caratteristiche che servirono a differenziarli dal consueto schema del canto tradizionale afro-americano.”(pag.84).
Sul piano più strettamente musicale e tecnico […] si possono riconoscere due tipi di spirituals: quelli in cui si attua all’interno del tema la sincronia fra le regole melodiche dell’innodia occidentale e la tradizione armonica autoctona, che è tipicamente nera e africana […] l’altra categoria di spirituals, invece, è quella in cui si verifica l’impiego presso che totale dell’inno cristiano” (pag.84). Questa categoria si sviluppò particolarmente “dagli ultimi decenni del secolo scorso, al tempo cioè della <<Spiritual Renaissance>>, […] sul filo di un processo di deformazione e di inquinamento che non si limitò ad eliminare qualsiasi manifestazione di africanismo, ma operò anche sulle armonie, attraverso adattamenti e arrangiamenti dovuti a noti complessi musicali, anche di buona levatura, che servirono a fornire partiture a tal’une formazioni piuttosto diluite sul piano dell’africanismo, come il Golden Gate Quartet o i Folk Jubilee Singers” (pag.84-85).
Gli Spirituals hanno influito sulla musica jazz “nel coune impiego di forme polivocali responsoriali ed eterofone. […] Né si deve dimenticare che il frequente accompagnamento degli Spirituals con il battito delle mani […] ha costituito già di per sé una base armonica sulla quale agire nel <<beat>> e nell’ <<off beat>>, nella sezione melodica […] e in quella ritmica” (pag.85).
WHEN THE SAINTS GO MARCHIN’ IN
“Sul piano contenutistico gli Spirituals sono canti di dolore che esprimono, o meglio nascondono perennemente un dramma umano, ma anche una speranza in una migliore sorte futura” (pag.85). “Nel celebre “When the saints go marchin’ in” ben oltre l’allusione, persiste un tragico e percettibile entroterra di dolore e di tragedia” (pag.85).
“Quando i Santi arrivano marciando: o Signore, voglio essere con loro, quando i Santi arrivano marciando. Quando il sole comincia a scintillare: o Signore, voglio essere con loro, quando il sole comincia a scintillare. Quando la luna comincia splendere: o Signore, voglio essere con loro, quando la luna comincia splendere. Quando le trombe cominciano a suonare : o Signore, voglio essere con loro, quando le trombe cominciano a suonare. Quando le arpe cominciano a suonare : o Signore, voglio essere con loro, quando le arpe cominciano a suonare. Quando sarà incoronato il Re dei re: o Signore, voglio essere con loro, quando sarà incoronato il Re dei re. Quando i Santi arrivano marciando: o Signore, voglio essere con loro, quando i Santi arrivano marciando.
WHEN THE SAINTS GO MARCHIN’ IN
Oh, when the saints go marchin’ in,
oh, when the saints go marchin’ in,
oh, lord, I want to be in that number,
when the saints go marchin’ in,
Oh, when the sun begins to shine
oh, when the sun begins to shine
oh, lord, I want to be in that number,
when the sun begins to shine
Oh, when the moon begins to glow
oh, when the moon begins to glow
oh, lord, I want to be in that number,
when the moon begins to glow
Oh, when the horns begin to sound
oh, when the horns begin to sound
oh, lord, I want to be in that number,
when the horns begin to sound
Oh, when those harps begin to play
oh, when those harps begin to play
oh, lord, I want to be in that number,
when those harps begin to play
Oh, when they crown him King of kings
oh, when they crown him King of kings
oh, lord, I want to be in that number,
when they crown him King of kings
Oh, when the saints go marchin’ in,
oh, when the saints go marchin’ in,
oh, lord, I want to be in that number,
when the saints go marchin’ in,
DOWN BY THE RIVERSIDE
In questo spiritual sembrano riflettersi esperienze quali l’arruolamento dei neri nelle varie campagne di guerra, compreso quelle contro i francesi e per l’indipendenza americana sin dal XVIII secolo, esprimendo un significativo pacifismo e, implicitamente, l’assurdità del padrone bianco che lo obbliga a combattere per scopi che non lo riguardano in prima persona.
“Poserò il mio fardello, laggiù lungo la riva del fiume. Non farò più la guerra, non farò più la guerra. Poserò la spada e lo scudo, laggiù lungo la riva del fiume. Poserò il mio pesante fardello, laggiù lungo la riva del fiume. Poserò le preoccupazioni e i dolori, laggiù lungo la riva del fiume. Non farò più la guerra, non farò più la guerra.”
DOWN BY THE RIVERSIDE
I’m goin’ to lay down my burdens,
down by the riverside
down by the riverside
down by the riverside
I’m goin’ to lay down my burdens,
down by the riverside
Ain’t goin’ to study war no more
Ain’t goin’ to study war no more
study war no more, study war no more
Ain’t goin’ to study war no more
study war no more, study war no more
I’m goin’ to lay down my sword and shield
down by the riverside
down by the riverside
down by the riverside
I’m goin’ to lay down my burdens,
down by the riverside
Ain’t goin’ to study war no more
Ain’t goin’ to study war no more
study war no more, study war no more
Ain’t goin’ to study war no more
study war no more, study war no more
I’m goin’ to put down my long white robe
down by the riverside
down by the riverside
down by the riverside
I’m goin’ to lay down my burdens,
down by the riverside
Ain’t goin’ to study war no more
Ain’t goin’ to study war no more
study war no more, study war no more
Ain’t goin’ to study war no more
study war no more, study war no more
I’m goin’ to lay down my heavy load
down by the riverside
down by the riverside
down by the riverside
I’m goin’ to lay down my burdens,
down by the riverside
Ain’t goin’ to study war no more
Ain’t goin’ to study war no more
study war no more, study war no more
Ain’t goin’ to study war no more
study war no more, study war no more
FREEDOM
In questa famosa canzone si esprime il grande bisogno di libertà che è in ogni uomo, poiché talvolta la schiavitù può essere meno palese, ma altrettanto stringente.
“Libertà, libertà sopra di me e piuttosto che diventare schiavo sarò seppellito nella mia tomba e andrò a casa dal mio Signore e sarò libero. Non più lamenti sopra di me! Non più spari sopra di me! Non più pianti sopra di me! E piuttosto che diventare schiavo sarò seppellito nella mia tomba e andrò a casa dal mio Signore e sarò libero.”
FREEDOM
Oh freedom, oh oh freedom,
oh oh freedom over me!
And before I’ll be a slave I’ll be burried in my grave
and go home to my Lord and be free
No more moarning, no more moarning
No more moarning over me
And before I’ll be a slave I’ll be burried in my grave
and go home to my Lord and be free
No more shuting, no more shuting
No more shuting over me
And before I’ll be a slave I’ll be burried in my grave
and go home to my Lord and be free
No more crying, no more crying
No more crying over me
And before I’ll be a slave I’ll be burried in my grave
and go home to my Lord and be free
GO, TELL IT ON THE MOUNTAIN
La nascita di Cristo viene espressa in questa canzone, come un’esperienza personale e liberante.
Originale il dialogo che si instaura fra l’uomo, che parla nelle strofe, e Dio, nel ritornello.
“Quando ero disperato e cercavo la verità notte e giorno, chiesi a Dio di aiutarmi ed egli mi mostrò la strada. <<Va’ predicalo sulla montagna, sulle colline, dappertutto. Va predicalo sulla sulla montagna che Gesù Cristo è nato.>> Egli ha fatto di me una sentinella presso le mura della città, e se io sono cristiano, sono l’ultimo di tutti”
GO, TELL IT ON THE MOUNTAIN
When I was a leaner
I sought truth night and day.
I asked our Lord to help me,
and he showed me the way
Go, tell it on the mountain,
over the hills and everywhere.
Go, tell it on the mountain
that Jesus Christ is born
He made me a watchman
upon the city wall,
and if I am a christian,
I am the least of all.
KUMBAYA
“Alla sostanza del ritmo interiore della poesia, quasi sempre offre il proprio contributo di ossessiva convinzione la ripetizione del verso, all’apparenza monotona nella sua ricorrente movenza, in realtà estremamente funzionale al contesto” (pag.85)
come nel seguente spiritual.
“Vieni Signore, vieni Signore, vieni da noi.
Qualcuno canta, Signore,
vieni da noi, Signore, vieni da noi
Qualcuno ride, Signore,
vieni da noi, Signore, vieni da noi
Qualcuno prega, Signore,
vieni da noi, Signore, vieni da noi
Qualcuno dorme, Signore,
vieni da noi, Signore, vieni da noi
Qualcuno muore, Signore,
vieni da noi, Signore, vieni da noi”
KUMBAYA
Kumbaya, my lord, kumbaya
Kumbaya, my lord, kumbaya
oh, Lord, Kumbaya
Someone’s laughing Lord, kumbaya
Someone’s laughing Lord, kumbaya
oh, Lord, Kumbaya
Kumbaya, my lord, kumbaya
Kumbaya, my lord, kumbaya
oh, Lord, Kumbaya
Someone’s praying Lord, kumbaya
Someone’s praying Lord, kumbaya
oh, Lord, Kumbaya
Kumbaya, my lord, kumbaya
Kumbaya, my lord, kumbaya
oh, Lord, Kumbaya
Someone’s sleeping Lord, kumbaya
Someone’s sleeping Lord, kumbaya
oh, Lord, Kumbaya
Kumbaya, my lord, kumbaya
Kumbaya, my lord, kumbaya
oh, Lord, Kumbaya
Someone’s dying Lord, kumbaya
Someone’s dying Lord, kumbaya
oh, Lord, Kumbaya
Kumbaya, my lord, kumbaya
Kumbaya, my lord, kumbaya
oh, Lord, Kumbaya
NOBODY KNOWS THE TROUBLE I’VE SEEN
In canzoni come questa “va sottolineato il vivo e caldo senso di partecipazione umana del nero alla condizione di Dio-uomo nella sua incarnazione in Cristo” (pag.85).
“Nessuno sa i dolori che ho sofferto, nessuno tranne Gesù! Nessuno sa i dolri che ho sofferto, gloria, alleluia! Talvolta sono allegro, talvolta sono abbattuto; oh Signore! Talvolta sono proprio a terra; oh Signore! Se tu arrivi lassù prima di me, oh Signore, di’ a tutti i miei amici che anch’io sto per arrivare. Nessuno sa i dolori che ho sofferto, nessuno tranne Gesù! Nessuno sa i dolri che ho sofferto, gloria, alleluia!”
NOBODY KNOWS THE TROUBLE I’VE SEEN
Nobody knows the trouble I’ve seen,
nobody knows but Jesus!
Nobody knows the trouble I’ve seen,
glory, halleluiah
Sometimes I’m up, sometimes I’m down;
oh yes, Lord!
Sometimes I’m almost to the ground;
oh yes, Lord!
Nobody knows the trouble I’ve seen,
nobody knows but Jesus!
Nobody knows the trouble I’ve seen,
glory, halleluiah
If you get there before I do
oh yes, Lord!
tell al my friends I’m coming too,
oh yes, Lord!
Nobody knows the trouble I’ve seen,
nobody knows but Jesus!
Nobody knows the trouble I’ve seen,
glory, halleluiah
MY LORD, WHAT A MORNING!
“Il senso della morte […] domina in tanti spirituals, in alcuni sotto forma di speranza, di fiduciosa attesa per un viaggio lungo i pascoli celesti che finalmente riusciranno a sottrarre l’anima e l’umana creatura alla sua crocifissione sulla terra desolata, altrove lungo il filo di formulazioni di dura, inesorabile condanna” (pag.85). La stessa cosa, più o meno, vale per il giudizio universale, la fine del mondo che premierà in eterno gli eletti e punirà i cattivi.
“O Signore che mattino, quando le stelle cominciano a cadere. Si sentiranno suonare le trombe e si risveglieranno le genti sotto terra e guarderanno la mano del Signore, quando le stelle cominciano a cadere. Si sentirà il pianto dei peccatori e si risveglieranno i popoli sottto terra, quando le stelle cominciano a cadere. Si sentiranno i cristiani gioire e si risveglieranno le genti sotto terra, quando le stelle cominciano a cadere.”
MY LORD, WHAT A MORNING!
My lord what a morning,
my lord what a morning,
my lord what a morning,
when the stars begin to fall!
You’ll hear the trumpets’ sound
to make the nations under ground
looking to my God’s right hand
when the stars begin to fall!
My lord what a morning,
my lord what a morning,
my lord what a morning,
when the stars begin to fall!
You’ll hear the sinner cry
to make the nations under ground
looking to my God’s right hand
when the stars begin to fall!
My lord what a morning,
my lord what a morning,
my lord what a morning,
when the stars begin to fall!
You’ll hear the christian shout
to make the nations under ground
looking to my God’s right hand
when the stars begin to fall!
My lord what a morning,
my lord what a morning,
my lord what a morning,
when the stars begin to fall!
MICHAEL ROW THE BOAT ASHORE
Interessante la metafora del fiume, quasi sempre imbolo del passaggio della morte, dalla vita terrena fatta di sofferenze e privazioni a quella eterna nel paradiso, simboleggiato dall’altra riva del fiume, dove si trovano latte e miele, come dice la seguente canzone
MICHAEL ROW THE BOAT ASHORE
Michael row the boat ashore, alleluia
Michael row the boat ashore, alleluia
Sister, helped to trim the sail, alleluia
Sister, helped to trim the sail, alleluia
Michael row the boat ashore, alleluia
Michael row the boat ashore, alleluia
River Jordan is chilly and cold, alleluia
Chills the body, but not the soul, alleluia
Michael row the boat ashore, alleluia
Michael row the boat ashore, alleluia
River’s deep and the river is wide, alleluia
Milk and honey on the other side, alleluia
Michael row the boat ashore, alleluia
Michael row the boat ashore, alleluia
ROLL, JORDAN, ROLL
“Scorri, Giordano, scorri; voglio andare in paradiso quando morirò a vedere il Giordano scorrere. Madre, voglio essere seduto là nel Regno, per sentire il Giordano che scorre. Padre, Fratello, voglio essere seduto là nel Regno, per sentire il Giordano che scorre. Scorri, Giordano, scorri; voglio andare in paradiso quando morirò a vedere il Giordano scorrere.”
cRoll, Jordan, roll
I want to to heaven when I die
to hear where Jordan roll
Mother, I want to be there
yes, my Lord!
And sittin’ in the Kingdom
to hear where Jordan roll
Roll, Jordan, roll
Roll, Jordan, roll
I want to to heaven when I die
to hear where Jordan roll
Father, I want to be there
yes, my Lord!
And sittin’ in the Kingdom
to hear where Jordan roll
Roll, Jordan, roll
Roll, Jordan, roll
I want to to heaven when I die
to hear where Jordan roll
Brother, I want to be there
yes, my Lord!
And sittin’ in the Kingdom
to hear where Jordan roll
Roll, Jordan, roll
Roll, Jordan, roll
I want to to heaven when I die
to hear where Jordan roll
AMEN
In questa canzone viene ripercorsa tutta la vicenda umana di Gesù Cristo, dalla nascita alla resurezione
Da notare la tecnica già accennata dell’alternanza fra voce solista e coro.
AMEN
Amen, amen, amen amen, amen
See the baby (Amen)
wrapped in the manger (Amen)
on Christmas morning (Amen, amen, amen)
See Him in the temple (Amen)
talking to the elders (Amen)
who marveled at his wisdom (Amen, amen, amen)
See Him at the Jordan (Amen)
when John was baptizing (Amen)
Saving all sinners (Amen, amen, amen)
See Him at the seaside (Amen)
talking to th fishermen (Amen)
making the disciples (Amen, amen, amen)
Mrching in Jerusalem (Amen)
over palm branches (Amen)
in pomp and splendour (Amen, amen, amen)
See Him in the garden (Amen)
in deepest sorrow (Amen)
alone with His Father (Amen, amen, amen)
Led before Pilate (Amen)
then they crucified Him (Amen)
but He rose on Easter (Amen, amen, amen)
Halleluja! (Amen)
in the Kingdom (Amen)
and He lives forever (Amen, amen, amen)
OH HAPPY DAY
“Oh, giorno felice
quando Gesù si è battezzato
e ha lavato via i miei peccati”
OH HAPPY DAY
Oh happy day, oh Happy day,
Oh happy day, oh Happy day,
when Jesus washed, when Jesus washed
oh, when Jesus washed, when Jesus washed
when Jesus washed, when Jesus washed
He washed my sins away, oh happy day,
Oh happy day, oh Happy day,
He taught me how to watch,
fight and pray, fight and pray
and live rejoicing
every day, every day.
Oh happy day, oh Happy day,
Oh happy day, oh Happy day,
when Jesus washed, when Jesus washed
oh, when Jesus washed, when Jesus washed
when Jesus washed, when Jesus washed
He washed my sins away, oh happy day,
Oh happy day, oh Happy day,
He taught me how to watch,
fight and pray, fight and pray
and live rejoicing
every day, every day.
Oh happy day, oh Happy day,
Oh happy day, oh Happy day,
SWING LOW
“Dondola piano, dolce cocchio, che vieni per portarmi a casa. Ho guardato oltre il Giordano e che cosa ho veduto? Una schiera di angeli che mi seguiva. Se arrivate lì prima di me dite a tutti i miei amici che anch’io sto arrivando. A volte sono su, a volte sono giù, ma la mia anima è sempre in cammino verso il cielo. Dondola piano, dolce cocchio, che vieni per portarmi a casa.”
SWING LOW
Swing low, swing chariot
coming for to carry me home.
Swing low, swing chariot
coming for to carry me home.
I looked over Jordan, and what did I see
coming for to carry me home.
I saw a band of angels, coming after me
coming for to carry me home.
Swing low, swing chariot
coming for to carry me home.
Swing low, swing chariot
coming for to carry me home.
If you go to Heabven before I do
coming for to carry me home.
Tell all my friends I’m comin’ there soon
coming for to carry me home.
Swing low, swing chariot
coming for to carry me home.
Swing low, swing chariot
coming for to carry me home.
I’m sometimes up, and sometimes down
coming for to carry me home.
But my soul is glory bound
coming for to carry me home.
Swing low, swing chariot
coming for to carry me home.
Swing low, swing chariot
coming for to carry me home.
IT’S ME
“Sono io, sono io, sono io che ho bisogno di preghiera.
Non è mio fratello, non è mia sorella, sono io che ho bisogno di preghiera. Non è mia madre, non è mio padre, non è il mio diacono sono io che ho bisogno di preghiera. Sono io, sono io, sono io che ho bisogno di preghiera.”
IT’S ME
It’s me, it’s me, it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s me, it’s me, it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s not my brother, but it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s not my brother, but it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s me, it’s me, it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s me, it’s me, it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s not my sister, but it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s not my sister, but it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s me, it’s me, it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s me, it’s me, it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s me, it’s me, it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s me, it’s me, it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s not my mother, but it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s not my mother, but it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s me, it’s me, it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s me, it’s me, it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s not my father, but it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s not my father, but it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s me, it’s me, it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s me, it’s me, it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s not my elder, but it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s not my elder, but it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s me, it’s me, it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
It’s me, it’s me, it’s me o Lord
standing in the need of prayer.
JOSHUA FIT THE BATTLE OF JERICHO
“Giosuè combattè la battaglia di Gerico e le mura crollarono. Dite quel che volete sul vostro re Gedeone. Dite quel che volete sul vostro Saul. Non c’è nessun altro come il vostro bon vecchio Giosuè alla battaglia di Gerico. Fin sotto le mura di Gerico egli marciò con la lancia in resta. <<Soffiate nei corni di ariete>> gridò Giosuè, <<che ho la battaglia in pugno>>. Allora cominciarono a soffiare nei corni di agnello, di pecora e di ariete. Le trombe si misero a suonare, Giosuè ordinò ai suoi di gridare e le mura crollarono. Quel giorno Giosuè combattè la battaglia di Gerico e le mura crollarono.”
JOSHUA FIT THE BATTLE OF JERICHO
Joshua fit the battle of Jericho, Jericho, Jericho
Joshua fit the battle of Jericho, and the walls came tumbling down.
You may talk about the King of Gideon,
You may talk about the man of Saul,
There’s none like good the Joshua
At the battle of Jericho
Joshua fit the battle of Jericho, Jericho, Jericho
Joshua fit the battle of Jericho, and the walls came tumbling down.
Up to the walls of Jericho
He marched with spear in hand
<<Go blow them rams horns>> Joshua cried
<<Cause the battle Im in my hand>>
Joshua fit the battle of Jericho, Jericho, Jericho
Joshua fit the battle of Jericho, and the walls came tumbling down.
Then the lamb, ram, sheephorns begin to blow
And the trumpets begin to sound,
Joshua commanded the children to shout
and the walls came tumbling down.
Joshua fit the battle of Jericho, Jericho, Jericho
Joshua fit the battle of Jericho, and the walls came tumbling down.
That morning Joshua fit the battle of Jericho,
Jericho, Jericho
Joshua fit the battle of Jericho,
and the walls came tumbling down.
Joshua fit the battle of Jericho, Jericho, Jericho
Joshua fit the battle of Jericho, and the walls came tumbling down.
GO DOWN MOSES
Va, Mosé, là in terra d’Egitto, Di al vecchio faraone di lasciare andare il mio popolo!
Quando Israele era in terra d’Egitto, lascia andare il mio popolo,
a tanto dura oppressione non poteva resistere, lascia andare il mio popolo,
Va, Mosé, là in terra d’Egitto, Di al vecchio faraone di lasciare andare il mio popolo!
<<Così ha detto il Signore>>, lardito Mosé disse, << lascia andare il mio popolo, altrimenti colpirò a morte i vostri primogeniti, lascia andare il mio popolo>>. Non faticheranno più come bestie in schiavitù, lascia andare il mio popolo. Finiamola dunque con lo sfruttamento d’Egitto.
Va, Mosé, là in terra d’Egitto, Di al vecchio faraone di lasciare andare il mio popolo!”
GO DOWN MOSES
Go down, Moses, Way down in Egypts land
Tell ole Pharaoh To let my people go!
When Israel was in Egypts land (Let my people go)
Oppressed so hard they could not stand (Let my people go)
Go down, Moses, Way down in Egypts land
Tell ole Pharaoh To let my people go!
<<This said the Lord>> bold Moses said (Let my people go)
<<If not Ill smite your first-born dead>> (Let my people go)
Go down, Moses, Way down in Egypts land
Tell ole Pharaoh To let my people go!
No more in bondage shall they toil (Let my people go)
Let then come out with Egypts spoil (Let my people go)
Go down, Moses, Way down in Egypts land
Tell ole Pharaoh To let my people go!
MARY, DONT YOU WEEP
Maria, non piangere, non lamentarti.
Non son forse affogati gli eserciti dei faraoni? Maria non piangere.
Satana è diventato pazzo e sa che io son contento;
ha perso quell’anima che credeva di avere.
Una di queste notti, a mezzanotte,
questa vecchia città sussulterà veramente.
Coraggio sorelle, non piangete,
presto verranno tempi felici.
Non son forse affogati gli eserciti dei faraoni? Maria non piangere.”
MARY, DONT YOU WEEP
Oh Mary, dont you weep, dont you mourn
Oh Mary, dont you weep, dont you mourn
Didnt Pharoahs army get drownded?
Oh Mary, dont you weep.
Well, Satan got mad and he knows Im glad
He lost that soul he thought he had
Didnt Pharoahs army get drownded?
Oh Mary, dont you weep.
Oh Mary, dont you weep, dont you mourn
Oh Mary, dont you weep, dont you mourn
Didnt Pharoahs army get drownded?
Oh Mary, dont you weep.
Well, one of these night around twelve oclock
This old town is gonna really rock
Didnt Pharoahs army get drownded?
Oh Mary, dont you weep.
Oh Mary, dont you weep, dont you mourn
Oh Mary, dont you weep, dont you mourn
Didnt Pharoahs army get drownded?
Oh Mary, dont you weep.
Cheer up, sister, dont you cry
Therell be good times by and by
Didnt Pharoahs army get drownded?
Oh Mary, dont you weep.
Oh Mary, dont you weep, dont you mourn
Oh Mary, dont you weep, dont you mourn
Didnt Pharoahs army get drownded?
Oh Mary, dont you weep.
BEAUTIFUL CITY
Wooah Lord, what a beautiful city
Wooah oh oh, what a beautiful city God know
Twelve gates to the city halleluiah a-amen
Here me talkin now
Yes I mean to know
I done told you know
Which a make twelve gates to the city
Halleluiah uhm amen
Wooah Lord, let me make it into the city now
Let me make to this city
Twelve gates to the city halleluiah a-amen
Hallelu, hallelu
Wooah Lord, what a beautiful city
Wooah oh oh, what a beautiful city God know
Twelve gates to the city halleluiah a-amen
And they look for me at the east
look for me at the west
look for me at the north
look for me at the south
Im in somewhere in this city oh halleluiah uhm amen
And if you see my mother dead
Tell her this for me
Tell that Im on my way to this city oh halleluiah amen
Wooah Lord, wooah, what a beautiful city
Twelve gates to the city halleluiah