Il Gran Priorato giovannita di Capua
27 Gennaio 2019La Vergine delle Rocce
27 Gennaio 2019e del gatto che le insegnò a volare
di Luis Sepùlveda
testo teatrale di Sauro Savelli
– antologia –
PRIMA PARTE
Lettura .01. – Parte I, capitoli 1 e 3
Gabbiano – Lettore 1 – Lettore 2 – Kengah
Lettura .02. – Parte I, capitoli 2 e 4
Bambino – Lettore 1 – Zorba – Kengah – Lettore 2
Lettura .03. – Parte I, capitoli 5, 6 e 7
Zorba – Segretario – Lettore – Colonnello – Diderot
Lettura .04. – Parte Prima, capitoli 8 e 9
Lettore 1 – Lettore 2 – Colonnello – Zorba – Segretario – Diderot
SECONDA PARTE
Lettura .05. – Parte Seconda, capitoli 1 e 2
Lettore 1 – Lettore 2 – Fortunata – Zorba – Diderot – Colonnello – Segretario
Lettura .06. – Parte Seconda, capitoli 3, 4 e 5
Lettore – Gatto 1 – Gatto 2 – Fortunata – Zorba – Segretario – Colonnello – Sopravento
Lettura .07. – Parte Seconda, capitoli 7 e 8
Lettore 1 – Lettore 2 – Diderot – Fortunata – Zorba – Segretario – Sopravento – Colonnello
Lettura .08. – Parte Seconda, capitolo 11
Lettore 1 – Lettore 2 – Zorba – Poeta – Fortunata –
personaggi ed interpreti
PRIMA PARTE
Lettura .01. – Parte I, capitoli 1 e 3
Lettura .02. – Parte I, capitoli 2 e 4
Lettura .03. – Parte I, capitoli 5, 6 e 7
Lettura .04. – Parte I, capitoli 8 e 9
SECONDA PARTE
Lettura .05. – Parte Seconda, capitoli 1 e 2
Lettura .06. – Parte Seconda, capitoli 3, 4 e 5
Lettore – Gatto 1 – Gatto 2 – Fortunata – Zorba – Segretario – Colonnello – Sopravento
Colonnello
Lettura .07. – Parte Seconda, capitoli 7 e 8
Lettore 1 – Lettore 2 – Diderot – Fortunata – Zorba – Segretario – Sopravento – Colonnello
Lettura .08. – Parte Seconda, capitolo 11
Lettura .01. – Parte I, capitoli 1 e 3
Gabbiano – Lettore 1 – Lettore 2 – Kengah
Gabbiano Banco di aringhe a sinistra!
Lettore 1 Annunciò il gabbiano di vedetta.
Lettore 2 E lo stormo del Faro della Sabbia Rossa accolse la notizia con strida di sollievo.
Lettore 1 Da sei ore volavano senza interruzione.
Lettore 2 E anche se i gabbiani pilota li avevano guidati lungo correnti daria calda che rendevano piacevole planare sopra l’oceano, sentivano ilo bisogno di rimettersi in forze.
Lettore 1 E cosa cera di meglio per questo di una buona scorpacciata di aringhe?
Lettore 2 Volavano sopra la foce del fiume Elba, nel mare del Nord.
Lettore 1 Dall’alto vedevano le navi in fila indiana.
Lettore 2 Come pazienti e disciplinati animali acquatici, in attesa del loro turno per uscire in mare aperto e poi far rotta per tutti i porti della Terra.
Lettore 1 A Kengah
Lettore 2 Una gabbiana dalle piume color argento.
Lettore 1 Piaceva particolarmente osservare le bandiere delle navi, perché sapeva che ognuna rappresentava un modo di parlare.
Lettore 2 Di chiamare le stesse cose con parole diverse.
Kengah Com’è difficile per gli umani. Noi gabbiani, invece, stridiamo nello stesso modo in tutto il mondo.
Lettore 1 Commentò una volta Kengah con un compagno di volo.
Gabbiano Proprio così. E la cosa più straordinaria è che ogni tanto riescono anche a capirsi.
Lettore 2 al di là della linea costiera il paesaggio diventava di un verde intenso.
Lettore 1 Era un enorme prato nel quale spiccavano le greggi di pecore che pascolavano al riparo delle dighe, e i pigri bracci dei mulini a vento.
Lettore 2 Seguendo le istruzioni dei gabbiani pilota, lo stormo si lanciò in picchiata sul branco di aringhe.
Lettore 1 Centoventi corpi bucarono l’acqua come frecce e, quando risalirono a galla, ogni gabbiano stringeva un pesce nel becco.
Lettore 2 Aringhe saporite.
Lettore 1 Saporite e grasse.
Lettore 2 Proprio quello di cui avevano bisogno per recuperare energie prima di riprendere il volo fino a Den Helder.
Lettore 1 Dove a loro si sarebbe unito lo stormo delle isole Frisoni. […]
Kengah Sarà un bell’incontro.
Lettore 2 Pensava Kengah. […]
Lettore 1 E infilò la testa sottacqua per acchiappare la quarta aringa.
Lettore 2 E così non sentì il grido d’allarme che fece tremare l’aria.
Gabbiano Pericolo a dritta! Decollo d’emergenza!
Lettore 1 Quando Kengah tirò di nuovo fuori la testa, si ritrovò sola nell’immensità dell’oceano. […]
Lettore 2 Kengah aprì le ali per spiccare il volo, ma l’onda densa fu più rapida e la sommerse completamente.
Lettore 1 Quando tornò a galla la luce del giorno era scomparsa, e dopo aver scosso il capo con energia capì che la maledizione dei mari le stava oscurando la vista.
Lettore 2 Kengah, la gabbiana dalle piume d’argento, tuffò varie volte la testa sottacqua, sinché qualche filo di luce non raggiunse le sue pupille coperte di petrolio. […]
Lettore 1 Disperata all’idea di una fine lenta si agitò, e con stupore si accorse che il petrolio non le aveva incollato le ali al corpo.
Kengah Forse ho ancora una possibilità di uscire da qui, e volando in alto, molto in alto, forse il sole scioglierà il petrolio.
Lettore 1 Kengah batté energicamente le ali.
Lettore 2 Ritirò le zampe.
Lettore 1 Si innalzò di un paio di palmi.
Lettore 2 Ricadde sulle onde.
Lettore 1 […] Si tiffò ancora una volta.
Lettore 2 E con il becco cercò di tirar via lo strato di sporco che le copriva la coda.
Lettore 2 […] Al quinto tentativo, Kengah riuscì a spiccare il volo.
Lettore 1 […] Guadagnò quota. […] Ma il sole non ebbe gli effetti sperati.
Lettore 2 Kengah capì che le forse non le sarebbero durate ancora a lungo.
Lettore 1 E cercando un posto per scendere, volo verso l’entroterra.
Lettore 2 Seguendo la serpeggiante linea verde dell’Elba.
Lettura .02. – Parte I, capitoli 2 e 4
Bambino – Lettore 1 – Zorba – Kengah – Lettore 2
Bambino Mi dispiace molto lasciarti solo.
Lettore 1 Disse il bambino accarezzando il dorso del gatto nero grande e grosso. Poi continuò a preparare lo zaino. […] Era difficile decidere cosa portarsi via per le vacanze e cosa lasciare a casa. […]
Bambino Ho preso la mschera subacquea? Zorba, hai visto la mia maschera subacquea? No. non la conosci perché a te non piace l’acqua. non sai cosa ti perdi. […] Un po di croccantini?
Lettore 1 Gliene servì una porzione più che generosa, e il gatto nero grande e grosso iniziò a masticare lentamente, per gustarli bene. Che biscottini deliziosi, croccanti, al sapore di pesce!
Zorba E’ un ragazzo fantastico.
Lettore 1 Pensò il gatto con la bocca piena.
Zorba Altro che fantastico. E’ il migliore!
Lettore 1 […] Zorba, il gatto nero grande e grosso, aveva degli ottimi motivi per pensarla così di quel bambino. […] Come tutti i ragazzi di porto, anche quel bambino sognava viaggi in paesi lontani. […]
Bambino Ci vediamo fra quattro settimane. Penserò a te tutti i giorni, Zorba. Te lo prometto. […]
Lettore 1 Il gatto nero grande e grosso sentì chiudere la porta a doppia mandata. […] Per quattro settimane sarebbe stato signore e padrone dell’appartamento. Un amico di famiglia sarebbe venuto ogni giorno ad aprirgli un barattolo di cibo e a pulirgli la lettiera. Quattro settimane per oziare sulle poltrone e sui letti, o per uscire sul balcone, arrampicarsi sl tetto, saltare sui rami del vecchio ippocastano […] Non si sarebbe annoiato. Assolutamente. […]
Lettore 2 Nel preciso istante in cui si girava pigramente per farsi scaldare la schiena dal sole, sentì un sibilo provocato da un oggetto volante che non seppe identificare e che si avvicinava a grande velocità. Vigile, balzò in piedi sulle zampe e fece appena in tempo a scansarsi per schivare la gabbiana che cadde sul balcone. Era un uccello molto sporco. Aveva tutto il corpo impregnato di una sostanza scura e puzzolente. Zorba si avvicinò e la gabbiana tentò di alzarsi trascinando le ali.
Zorba Non è stato un atterraggio molto elegante.
Kengah Mi dispiace. Non ho potuto evitarlo.
Zroba Senti, sembri ridotta malissimo, cos’è quella roba che hai addosso? E come puzzi!
Kengah Sono stata raggiunta da un’onda nera. Dalla peste nera. La maledizione dei mari. Morirò.
Zorba Morire? Non dire così. Sei solo stanza e sporca. Tutto qua. Perché non voli fino allo zoo? Non è lontano e là hanno veterinari che potranno aiutarti.
Kengah Non ce la faccio, questo è stato il mio ultimo volo. […]
Zorba Senti, amica, io voglio aiutarti, ma non so come. Cerca di riposare mentre vado a chiedere cosa si fa con un gabbiano ammalato.
Lettore 2 […] Si stava allontanando […] quando sentì che la gabbiana lo chiamava.
Zorba Vuoi che ti lasci un po del mio cibo?
Kengah Voglio deporre un uovo. Con le ultime forze che mi restano voglio deporre un uovo. Amico gatto, si vede che sei un animale buono e di nobili sentimenti. Per questo ti chiedo di farmi tre promesse. Mi accontenterai? […]
Lettore 2 Zorba pensò che la povera gabbiana stava delirando e che con un uccello in uno stato così pietoso si poteva solo essere generosi.
Zorba Ti prometto tutto quello che vuoi. Ma ora riposa.
Kengah Non ho tempo di riposare. Promettimi che non ti mangeria l’uovo. […]
Zorba Prometto che non mi mangerò l’uovo. [
Kengah Promettimi che ne avrai cura finché non sarà nato il piccolo. […]
Zorba Prometto che avrò cura dell’uovo finché non sarà nato il piccolo.
Kengah E promettimi che gli insegnerai a volare.
Lettore 2 Allora Zorba si rese conto che quella sfortunata gabbiana non solo delirava, ma era completamente pazza.
Zorba Prometto che gli insegnerò a volare. E ora riposa, io vado in cerca di aiuto.
Lettore 2 Miagolò Zorba balzando direttamente sul tetto. Kengah guardò il cielo, ringraziò tutti i buoni venti che l’avevano accompagnata e, proprio mentre esalava l’ultimo respiro, un ovetto bianco con delle macchioline azzurre rotolò accanto al suo corpo impregnato di petrolio.
Lettura .03. – Parte I, capitoli 5, 6 e 7
Zorba – Segretario – Lettore – Colonnello – Diderot
Zorba […] Ho bisogno di miagolare con Colonnello. E’ urgente.
Segretario Urgente! Sempre con urgenze all’ultimo minuto! Vedrò cosa posso fare, ma solo perché si tratta di un’urgenza.
Lettore Colonnello era un gatto dall’età indefinibile. […] Ma la sua età non importava, perché Colonnello possedeva uno strano talento per dar consigli a chi si trovava in difficoltà. E per quanto non risolvesse mai alcun problema, i suoi consigli per lo meno davano un po di conforto. […] Colonnello era una vera autorità fra i gatti del porto.
Segretario Seguimi. Colonnello ti riceverà, ma in via del tutto eccezionale. […]
Colonnello Ciao guaglione! […]
Zorba Scusa se ti disturbo nel bel mezzo del lavoro, ma ho un problema grave e mi occorre un consiglio.
Colonnello Sono al tuo servizio, caro guaglione.
Lettore Zorba […] riferì rapidamente il movimentato arrivo della gabbiana, le sue penose condizioni, e le promesse che si era visto costretto a farle. […]
Colonnello Mannaggia! Bisogna aiutare quella povera gabbiana a riprendere il volo.
Zorba Sì, ma come?
Segretario La cosa migliore è consultare Diderot.
Colonnello E’ esattamente ciò che stavo per suggerire. Ma perché questo mi toglie i miagolii di bocca?
Zorba Sì, è una buona idea. Andrò da Diderot.
Colonnello Andremo insieme. I problemi di un gatto del porto sono problemi di tutti i gatti del porto.
Lettore I tre gatti […] corsero verso il tempio di Diderot. Diderot viveva in un posto abbastanza difficile da descrivere, perché a prima vista poteva sembrare un disordinato negozio di oggetti strani, un museo di bizzarrie, un deposito di macchine inservibili, la biblioteca più caotica del mondo, o il laboratorio di qualche dotto inventore di aggeggi impossibili da definire. […]
Diderot Terribile! Terribile! E’ successa una cosa terribile.
Lettore Miagolò Diderot quando li vide arrivare.
Segretario Cos’è successo?
Colonnello E’ esattamente quello che stavo per domandare. A quanto pare togliermi i miagolii di bocca è unossessione.
Zorba Su. Non sarà poi così grave.
Diderot Come non è così grave? E’ terribile! Terribile! Quei dannati topi si sono mangiati un’intera pagina dellatlante. La cartina del Madagascar è scomparsa. E’ terribile!
Colonnello Segretario, mi ricordi che devo organizzare una battuta contro quei divoratori di Masacar Masgacar insomma, lei sa a cosa mi riferisco.
Segretario Madagascar.
Colonnello Continui. Continui pure a togliermi i miagolii di bocca. Mannaggia!
Zorba Ti daremo una mano, Diderot, ma ora siamo qui perché abbiamo un grosso problema e, visto che tu sai così tante cose, forse puoi aiutarci.
Lettore E subito gli narrò la triste storia della gabbiana. […]
Zorba E così lho lasciata, molto malridotta, poco fa
Diderot Che storia terribile! Terribile! Vediamo, fatemi pensare: gabbiano petrolio petrolio gabbiano gabbiano ammalato ci sono! Dobbiamo consultare lenciclopedia!
Zorba, Colonnello, Segretario La cosa?
Diderot La en-ci-clo-pe-dia. Il libro del sapere. Dobbiamo cercare nei volumi sette e sedici, corrispondenti alle lettere G e P.
Colonnello E allora vediamo questa emplico empico hem hem!
Segretario En-ci-clo-pe-dia.
Colonnello E’ ciò che stavo per dire. […]
Lettore Ma ciò che lenciclopedia diceva dei gabbiani non fu di grnade aiuto. […] E anche quello che trovarono sul petrolio non li portò a scoprire come aiutare la gabbiana. […]
Zorba Per gli aculei del riccio! Siamo di nuovo daccapo.
Diderot E’ terribile! Terribile! Per la prima volta lenciclopedia mi ha deluso!
Colonnello E in questa emplico encimole insomma, sai cosa intendo, non ci sono consigli pratici su come togliere le macchie di petrolio?
Diderot Geniale! Terribilmente geniale! Avremmo dovuto iniziare da lì. Vi tirò giù subito giù il diciannovesimo volume, lettera S, come smacchiatore.
Lettore […] Nella pagina dedicata dedicata alla parola smacchiatore” trovarono, oltre a come togliere le macchie di marmellata, inchiostro di china, sangue e sciroppo di lamponi, la soluzione per eliminare le macchie di petrolio.
Diderot Si pulisce la superficie interessata con un panno bagnato di benzina”. Ecco qua!
Zorba Ecco qua un bel nulla. Dove diavolo troviamo della benzina?
Colonnello Be, se non ricordo male, negli scantinati del ristorante abbiamo un barattolo con dei pennelli a mollo nella benzina. Segrewtario, sa già cosa fare.
Segretario Mi perdoni, signore, ma non afferro al sua idea.
Colonnello E’ molto semplice: lei si bagnerà adeguatamente la coda di benzina e poi andremo a occuparci di quella povera gabbiana.
Segretario Ah no! Questo proprio no! Assolutamente no!
Colonnello Le ricordo che il menù di stasera prevede doppia razione di fegato alla panna.
Segretario Infilare la coda nella benzina! Ha detto fegato alla panna?
Lettore Diderot decise di accompagnarli. […]
Lettura .04. – Parte Prima, capitoli 8 e 9
Lettore 1 – Lettore 2 – Colonnello – Zorba – Segretario – Diderot
Lettore 1 I quattro gatti balzarono dal tetto sul balcone e capirono immediatamente di essere arrivati troppo tardi.
Lettore 2 Colonnello, Diderot e Zorba osservarono con rispetto il corpo senza vita della gabbiana, mentre Segretario agitava la coda al vento per farle perdere l’odore della benzina.
Colonnello Credo che dovremmo chiuderle le ali. Si fa così in questi casi.
Lettore 1 Vincendo la ripugnanza che provocava in loro quell’essere impregnato di petrolio, le unirono le ali al corpo.
Lettore 2 Mentre la muovevano, scoprirono l’uovo bianco a macchioline azzurre.
Zorba Luovo! E’ riuscita a deporre l’uovo!
Colonnello Ti sei cacciato in un bel pasticcio, caro guaglione. In un bel pasticcio davvero!
Zorba Che farò con l’uovo?
Segretario Con un uovo si possono fare molte cose. Una frittata, per esempio.
Diderot Oh sì! Uno sguardo allenciclopedia ci dirà come preparare la migliore delle frittate. L’argomento è trattato nel sesto volume, lettera F.
Colonnello Non se ne miagola neanche! Zorba ha promesso a quella povera gabbiana che si sarebbe preso cura dell’uovo e del piccolo. La parola d’onore di un gatto del porto impegna tutti i gatti del porto, quindi l’uovo non si tocca.
Zorba Ma io non so prendermi cura di un uovo! Non mi era mai stato affidato un uovo prima dora!
Lettore 1 Allora tutti i gatti guardarono Diderot.
Lettore 2 Forse nella sua famosa
Lettore 1 e 2 En-ci-clo-pe-dia
Lettore 2 cera qualcosa al riguardo.
Diderot Devo consultare il ventunesimo volume, lettera U. sicuramente c’è tutto quello che dobbiamo sapere sull’uovo, ma fin dora consiglio calore, calore corporeo, molto calore corporeo.
Segretario Ossia bisogna sdraiarsi sull’uovo, ma senza romperlo.
Colonnello E’ esattamente ciò che stavo per suggerire. Zorba, tu rimani con l’uovo e noi accompagneremo Diderot a vedere cosa dice la sua enpilo encimope insomma, sai a cosa mi riferisco. Torneremo stasera con le novità e daremo sepoltura a questa povera gabbiana.
Lettore 1 Stabilì Colonnello prima di saltare sul tetto.
Lettore 2 Diderot e Segretario lo seguirono.
Lettore 1 Zorba rimase sul balcone, accanto all’uovo e alla gabbiana morta.
Lettore 2 Con grande attenzione si sdraiò e si avvicinò l’uovo alla pancia.
Lettore 1 Si sentiva ridicolo. […]
Lettori 1 e 2 Ma una promessa è una promessa.
Lettore 2 E così, al tepore dei raggi del sole, si addormentò con l’uovo bianco a macchioline azzurre ben stretto contro il suo ventre nero.
Lettore 1 [Alcune ore dopo,] alla luce della luna Segretario, Diderot, Colonnello e Zorba scavarono una buca ai piedi dellippocastano.
Lettore 2 Poco prima, badando che nessun umano li vedesse, avevano gettato la gabbiana morta dla balcone nel cortile interno.
Lettore 1 La depositarono in fretta nella fossa e la coprirono di terra.
Colonnello Compagni gatti, in questa notte di l’una ci congediamo dai resti di una sfortunata gabbiana. […] Sappiamo pochissimo di lei, ma l’importante è che sia arrivata moribonda fino a casa di Zorba, uno die nostri, e che abbia riposto in lui tutta la sua fiducia. Zorba ha promesso di prendersi cura dell’uovo che lei ha deposto prima di morire, del piccolo che nascerà, e la cosa più difficile di tutti, compagni, ha promesso di insegnargli a volare!
Diderot Volare. Ventiduesimo volume, lettera V.
Segretario E’ esattamente ciò che il signor Colonnello stava per dire. Non gli tolga i miagolii di bocca
Colonnello Promesse difficile da mantenere, ma sappiamo che un gatto del porto mantiene sempre i suoi miagolii. […] E ora diciamo addio a questa gabbiana vittima della disgrazia provocata dagli umani. Allunghiamo il collo alla luna e miagoliamo la canzone daddio dei gatti del porto.
Lettore 2 Ai piedi del vecchio ippocastano i quattro iniziarono a miagolare una triste litania.
Lettura .05. – Parte Seconda, capitoli 1 e 2
Lettore 1 – Lettore 2 – Fortunata – Zorba – Diderot – Colonnello – Segretario
Lettore 1 Per molti giorni il gatto nero grande e grosso rimase sdraiato accanto all’uovo, proteggendolo e riavvicinandolo con tutta la delicatezza delle sue zampe pelose ogni volta che con un movimento involontario del corpo lo allontanava di un paio di centimetri.
Lettore 2 Furono giorni lunghi e pieni di disagi, che ogni tanto gli parevano completamente inutili perché gli sembrava di prendersi cura di un oggetto senza vita
Lettore 1 Una specie di fragile sasso, anche se bianco a macchioline azzurre.
Lettore 2 […] Covare non era stato facile per il gatto nero grande e grosso. […]
Lettore 1 La sera del ventesimo giorno, Zorba stava dormicchiando.
Lettore 2 Perciò non si accorse che l’uovo si muoveva.
Lettore 1 Lentamente, ma si muoveva.
Lettore 2 Come se volesse mettersi a rotolare per l’appartamento.
Lettore 1 Lo svegliò un solletichio alla pancia.
Lettore 2 Aprì gli occhi e non poté evitare un sussulto quando si accorse che, da una crepa nel guscio, appariva e scompariva una puntina gialla.
Lettore 1 Zorba prese l’uovo fra le zampe anteriori e così vide che il pulcino beccava fino ad aprirsi un varco attraverso il quale fece capolino la sua minuscola testa umida e bianca.
Fortunata Mamma!
Lettore 2 Zorba non seppe cosa rispondere.
Lettore 1 Sapeva che la sua pelliccia era mera
Lettore 2 Ma pensò che l’emozione e il rossore dovevano averlo trasformato in un gatto viola.
Fortunata Mamma! Mamma, ho fame!
Lettore 1 Cosa poteva dargli da mangiare?
Lettore 2 Diderot non aveva miagolato nulla su questo argomento.
Lettore 1 Sapeva che i gabbiani si nutrono di pesce, ma dove trovava lui adesso un pezzo di pesce?
Lettore 2 Zorba corse in cucina e tornò indietro facendo rotolare una mela. […]
Lettore 1 Il piccolo becco giallo toccò la buccia.
Lettore 2 Si piegò come fosse stato di gomma.
Lettore 1 Quando poi si raddrizzò di nuovo, catapultò il pulcino all’indietro facendolo cadere.
Fortunata Ho fame! Mamma! Ho fame!
Lettore 2 Zorba tentò di fargli beccare una patata.
Lettore 1 Qualche croccantino. […]
Lettori 1 e 2 Fu tutto inutile.
Lettore 2 Allora, in preda alla disperazione, ricordò che il pulcino era un uccello e che gli uccelli mangiano gli insetti.
Lettore 1 Uscì sul balcone e aspetto pazientemente che una mosca arrivasse a tiro delle sue grinfie.
Lettore 2 Non tardò a catturarne una e la consegno all’affamato.
Lettore 1 Il piccolo prese la mosca nel becco.
Lettore 2 Strinse.
Lettore 1 E chiudendo gli occhi la ingoiò.
Fortunata Buona pappa! Ancora, mamma, ancora!
Lettore 2 Zorba saltava da una parte all’altra del balcone.
Lettore 1 Aveva preso cinque mosche e un ragno. […]
Lettore 2 Il pulcino divorò tutte e cinque le mosche.
Lettore 1 Ma si rifiutò di assaggiare il ragno.
Lettore 2 Soddisfatto, fece un ruttino, e si rannicchiò stretto stretto al ventre di Zorba.
Fortunata Ho sonno, mamma.
Zorba Senti, mi dispiace, ma io non sono la tua mamma.
Fortunata Certo che sei la mia mamma. E sei una mamma molto buona.
Lettore 1 Quando arrivarono Colonnello, Segretario e Diderot, trovarono il piccolo addormentato accanto a Zorba.
Diderot Congratulazioni! E’ un bellissimo pulcino. Quando pesava quando è nato?
Zorba Che razza di domanda è? Non sono mica sua madre!
Colonnello E’ quello che si chiede in questi casi. Non la prendere male. […]
Diderot Terribile! Terribile!
Colonnello Potresti dirci cosa è così terribile?
Diderot Il piccolo non ha nulla da mangiare. E’ terribile!
Zorba Ha ragione. Ho dovuto dargli delle mosche e credo che ben presto vorrà mangiare di nuovo.
Colonnello Segretario, cosa aspetta?
Segretario Mi perdoni, signore, ma non la seguo.
Colonnello Corra al ristorante e torni con una sardina.
Segretario E perché proprio io, eh? Perché devo essere sempre io il gatto delle commissioni, eh? Va a bagnarti la coda nella benzina, va a cercare una sardina. Perché sempre io, eh?
Colonnello Perché stasera, caro signore, avremo per cena dei calamari alla romana. Non le sembra una buona ragione?
Segretario E la coda mi puzza ancora di benzina ha detto calamari alla romana?
Fortunata Mamma, chi sono questi?
Diderot Mamma! Ti ha chiamato mamma! Ma è terribilmente tenero! […]
Colonnello Bene, caro guaglione, hai tenuto fede alla prima promessa e stai mantenendo la seconda. Ti resta solo la terza.
Zorba La più facile: insegnargli a volare.
Diderot Ci riusciremo. Sto consultando lenciclopedia, ma il sapere richiede il suo tempo.
Fortunata Mamma! Ho fame!
Lettura .06. – Parte Seconda, capitoli 3, 4 e 5
Lettore – Gatto 1 – Gatto 2 – Fortunata – Zorba – Segretario – Colonnello – Sopravento
Lettore Zorba stava ricoprendo con cura i suoi escrementi quando le strida allarmate del piccolo lo richiamarono sul balcone. Quello che vide gli fece gelare il sangue nelle vene. Due gatti [stranieri] erano sdraiati davanti al pulcino, e uno di loro lo teneva fermo con le grinfie sopra la coda. Per fortuna gli voltavano le spalle e non lo videro arrivare. Zorba tese tutti i muscoli del corpo.
Gatto 1 Chi l’avrebbe mai detto, amico, che avremmo trovato una colazione così buona. E’ piccolo, ma ha unaria saporita.
Fortunata Mamma! Aiuto!
Gatto 2 La cosa che più mi piace negli uccelli sono le ali. Questo le ha piccole, ma le cosce sembrano polposette.
Lettore Zorba saltò. Mentre era in aria sfoderò tutti e dieci gli artigli delle zampe anteriori e, quando atterrò in mezzo ai due furfanti, sbatté loro le tester per terra. […]
Fortunata Mamma! Mi volevano mangiare!
Gatto 1 Mangiarci suo figlio? Nossignora. Niente affatto.
Gatto 2 Siamo vegetariani, signora. Vegetariani stretti.
Zorba Non sono una signora”, idioti.
Lettore Miagolò Zorba, tirandoli per le orecchie in modo che potessero vederlo.
Gatto 1 Hai un figlio molto bello, amico, diventerà un gran gatto.
Gatto 2 Questo è poco ma sicuro. E’ un gattino splendido.
Zorba Non è un gatto. E’ un piccolo di gabbiano, stupidi.
Gatto 1 E’ quello che dico sempre al mio amico: bisogna avere dei figli gabbiani. Vero amico?
Lettore Zorba […] ritrasse le zampe antieriori e i suoi artigli lacerarono le orecchie dei due vigliacchi. Scapparono di corsa miagolando dal dolore.
Fortunata Ho una manna molto coraggiosa!
Lettore Zorba capì che il balcone non era un posto sicuro.
Zorba Vieni, andiamo a fare una passeggiata. […]
Lettore [I gatti,] dopo una breve consultazione decisero che Zorba e il pulcino avrebbero vissuto nel bazar di Diderot.
Segretario Non sarebbe male che luccellino avesse un nome.
Colonnello E’ esattamente ciò che stavo per proporre. […]
Zorba Sono d’accordo. Deve avere un nome, ma prima dobbiamo scoprire se è maschio o femmina. […]
Segretario Sopravento! L’unico che può aiutarci a scoprire se è un pulcino o una pulcina è Sopravento.
Colonnello E’ esattamente quello che stavo per miagolare. […]
Lettore Passarono tre giorni prima che potessero vedere Sopravento, che era un gatto di mare, un autentico gatto di mare.
Sopravento Buongiorno
Colonnello Finalmente sei arrivato, non sai quanto bisogno avevamo di te!
Lettore Rapidamente gli miagolarono la storia della gabbiana e delle promesse di Zorba, promesse che, ripeterono, impegnavano anche tutto loro.
Sopravento Per l’inchiostro del calamaro! Accadono cose terribili nel mare. A volte mi chiedo se certi umani sono impazziti, perché tentano di trasformare l’oceano in un enorme immondezzaio. […] E cosa posso farre io per quel povero uccello?
Colonnello solo tu, che conosci i segreti del mare, puoi dirci se il piccolo è maschio o femmina.
Lettore Lo accompagnarono dal pulcino che dormiva. […] Sopravento all’ungò una delle zampe davanti, gli esaminò la testa, e poi sollevò le piume che iniziavano a crescergli sulla coda.
Sopravento Per le zampe del granchio! E’ una bella pulcina che un giorno deporrà tante uova quanti peli ho sulla coda!
Colonnello Visto che la pulcina ha avuto la fortuna di cadere sotto la nostra protezione, propongo di chiamarla Fortunata.
Sopravento Per il fegato del merluzzo! E’ un bel nome! […]
Diderot Sono sicuro che un giorno farà qualcosa di importante, di straordinario. […]
Lettore Tutti furono d’accordo sul nome proposto da Colonnello.
Tutti Ti salutiamo, Fortunata, amica dei gatti!
Lettura .07. – Parte Seconda, capitoli 7 e 8
Lettore 1 – Lettore 2 – Diderot – Fortunata – Zorba – Segretario – Sopravento – Colonnello
Lettore 1 […] Dalla cima di una libreria Colonnello, Segretario, Zorba e Sopravento osservavano attentamente quello che accadeva in basso.
Lettore 2 Giù cerano Fortunata, in piedi in fondo a un corridoio che avevano denominato pista di decollo, e Diderot chino all’altro capo del corridoio sul dodicesimo volume, corrispondente alla lettera L, dellenciclopedia.
Lettore 1 Il libro era aperto su una delle pagine dedicate a Leonardo da Vinci, dove si vedeva un curioso aggeggio battezzato macchina per volare” del grande maestro italiano.
Diderot Per favore, prima di tutto controlliamo la stabilità dei punti dappoggio a e b.
Lettore 2 Ordinò Diderot.
Fortunata Prova punti dappoggio a e b.
Lettore 1 Ripeté Fortunata saltando prima sulla zampa sinistra a poi sulla destra.
Diderot Perfetto. Ora controlleremo l’estensione dei punti c e d.
Fortunata Prova estensione punti c e d.
Lettore 2 Obbedì Fortunata spiegando entrambe le ali.
Diderot Perfetto! Ripetiamo tutto daccapo.
Sopravento Per i baffi del rombo! Falla volare una buona volta!
Diderot Le ricordo che sono il responsabile tecnico di volo! Tutto deve essere adeguatamente controllato, altrimenti le conseguenze potrebbero essere terribili per fortunata. Terribili!
Segretario Ha ragione. Lui sa quello che fa.
Colonnello E’ esattamente ciò che stavo per miagolare. La finirà mai di togliermi i miagolii di bocca? […]
Diderot Pronta al decollo!
Fortunata Pronta al decollo!
Diderot Inizi a rollare sulla pista spingendo indietro il suolo con i punti di appoggio a e b.
Lettore 1 Fortunata venne avanti, ma lentamente, come se avanzasse su pattini male oliati.
Diderot Maggiore velocità!
Lettore 2 La giovane gabbiana accelerò un po.
Diderot Ora allunghi i punti c e d!
Lettore 1 Fortunata spiegò le ali mentre avanzava.
Diderot Ora sollevi il punto e!
Lettore 2 Fortunata alzò le piume della cosa.
Diderot E ora muova dall’alto in basso i punti c e d spingendo l’aria verso terra, e contemporaneamente ritiri i punti a e b!
Lettore 1 Fortunata batté le ali.
Lettore 2 Ritrasse le zampe.
Lettore 1 Si innalzò di un paio di centimetri.
Lettore 2 E subito ricadde come un sacco di patate.
Lettore 1 Con un balzo i gatti scesero dalla libreria e corsero da lei.
Lettore 2 La trovarono con gli occhi pieni di lacrime.
Fortunata Sono una buona a nulla! Sono una buona a nulla!
Zorba Non si vola mai al primo tentativo, ma ci riuscirai. Te lo prometto.
Lettore 1 Diderot cercava di trovare l’errore guardando e riguardando la macchina del volo di Leonardo.
Lettore 2 Fortunata tentò di spiccare il volo diciassette volte.
Lettore 1 E per diciassette volte finì a terra dopo essere riuscita ad innalzarsi solo di pochi centimetri. […]
Lettore 2 Dopo l’ultimo insuccesso, colonnello decise di sospendere gli esperimenti.
Lettore 1 Perché la sua esperienza gli diceva che la gabbianella iniziava a perdere fiducia in se stessa.
Lettore 2 E questo era molto pericoloso se davvero voleva volare.
Segretario Forse non può farcela. Forse ha vissuto troppo tempo con noi e ha perso la capacità di volare.
Diderot Se si seguono le istruzioni tecniche e si rispettano le leggi dellaerodinamica, volare è possibile. […]
Sopravento Per la coda della razza! E’ una gabbiana e i gabbiani volano!
Zorba Deve volare. L’ho promesso a sua madre e a lei. Deve volare.
Colonnello E la tua promessa impegna anche tutti noi.
Zorba Riconosciamo che non siamo capaci di insegnarle a volare e che dobbiamo chiedere aiuto fuori dal mondo dei gatti.
Colonnello Miagola chiaro, guaglione. Dove vuoi arrivare?
Zorba Chiedo di essere autorizzato a infrangere il tabù per la prima e ultima volta in vita mia.
Gatti Infrangere il tabù!
Lettore 1 Miagolare lidioma degli umani è tabù”.
Lettore 2 Così recitava la legge dei gatti.
Lettore 1 E non perché loro non avessero interesse a comunicare.
Lettore 2 Il grosso rischio era nella risposta che avrebbero dato gli umani.
Lettore 1 Cosa avrebbero fatto a un gatto parlante?
Lettore 2 Sicuramente lo avrebbero rinchiuso in una gabbia per sottoporlo a ogni genere di stupidi esami.
Lettore 1 Perché in genere gli uomini sono incapaci di accettare che un essere diverso da loro li capisca e cerchi di farsi capire. […]
Lettore 2 Perciò miagolare nel linguaggio degli umani era un grandissimo rischio per i gatti.
Colonnello Tu rimani con Fortunata. Noi ci ritiriamo a discutere la tua richiesta.
Lettore 1 Durò ore e ore la riunione dei gatti. […]
Lettore 2 Era notte quando terminarono. […]
Colonnello Noi gatti del porto ti autorizziamo a infrangere il tabù un’unica volta. Miagolerai con un solo umano, ma prima decideremo tutti assieme con quale.
Lettura .08. – Parte Seconda, capitolo 11
Lettore 1 – Lettore 2 – Zorba – Poeta – Fortunata –
Lettore 1 […] Zorba fece capolino.
Lettore 2 Erano davanti a un edificio alto.
Lettore 1 Sollevò gli occhi e riconobbe il campanile di San Michele illuminato da vari riflettore.
Zorba Le porte sono chiuse.
Poeta Non tutte. […] Conosco un entrata per noi.
Lettore 2 Fecero il giro e si intrufolarono da una piccola porta laterale che l’umano aprì con l’aiuto di un coltello a serramanico..
Lettore 1 Poi tirò fuori di tasca una torcia e, guidati dal suo sottile fascio di luce, iniziarono a salire una scala a chiocciola che sembrava interminabile.
Fortunata Ho paura.
Zorba Ma vuoi volare, vero?
Lettore 2 Dal campanile di San Michele si vedeva tutta la città.
Lettore 1 La pioggia avvolgeva la torre della televisione.
Lettore 2 E al porto le gru sembravano animali in riposo.
Zorba Guarda! […] I nostri amici sono laggiù.
Fortunata Ho paura, mamma! […]
Lettore 1 Lumano prese la gabbiana tra le mani.
Fortunata No! Ho paura! Zorba!
Zorba Aspetta, posala sulla balaustra.
Poeta Non avevo intenzione di buttarla giù.
Zorba Opra volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. E’ acqua. nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia. Senti la pioggia. Apri le ali.
Lettore 2 La gabbianella spiegò le ali. […]
Lettore 1 La pioggia le copriva di perle le piume.
Lettore 2 Lumano e il gatto la videro sollevare la testa con gli occhi chiusi.
Fortunata La pioggia. L’acqua. Mi piace.
Zorba Ora volerai.
Fortunata Ti voglio bene. Sei un gatto molto buono.
Zorba Ora volerai. Il cielo sarà tutto tuo.
Fortunata Non ti dimenticherò mai. E neppure gli altri gatti.
Zorba Vola!
Lettore 1 Fortunata scomparve alla vita.
Lettore 2 Lumano e il gatto temettero il peggio.
Lettore 1 Era caduta giù come un sasso.
Lettore 2 Col fiato sospeso si affacciarono alla balaustra.
Lettore 1 E allora la videro che batteva le arli sorvolando il parcheggio.
Lettore 2 E poi seguirono il suo volo in alto
Lettore 1 Molto più in alto della banderuola orata che corona la singolare bellezza di San Michele. […]
Fortunata Volo! Zorba! So volare!
Lettore 2 Lumano accarezzò il dorso del gatto.
Poeta Bene, gatto. Ci siamo riusciti.
Zorba Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante.
Poeta Ah sì? E cosa ha capito?
Zorba Che vola solo chi osa farlo.
Poeta Immagino che adesso tu preferisca rimanere solo. Ti aspetto giù.
Lettore 1 Zorba rimase a contemplarla.
Lettore 2 Finché non seppe se erano gocce di pioggia o lacrime
Lettore 1 Ad annebbiare i suoi occhi gialli di gatto nero grande e grosso
Lettore 2 Di gatto buono.
Lettore 1 Di gatto nobile.
Lettore 2 Di gatto del porto.