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11 Settembre 2016Storia di una ladra di libri di Markus Zusak
Le mie riflessioni sul romanzo “Storia di una ladra di libri” dI Markus Zusak
Durante il 1939 in Germania il Nazismo sta facendo molte vittime e la protagonista Liesel Meminger è una bambina che riesce a vedere la realtà attraverso i suoi libri. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel raccoglie un libro nascosto nella neve, lo ruba e lo porta con sé. Così ruba il suo primo libro che diventerà un amico prezioso nei momenti difficili che affronterà per colpa della guerra e Liesel, da lì in poi, diventerà una piccola ladra di libri che userà come un talismano contro l’orrore che la circonda. Sarà il suo padre adottivo a insegnarle a leggere e ben presto da sola diventa più temeraria sottraendo i libri ai roghi nazisti e rubando dalla biblioteca immensa della moglie del sindaco, intervenendo così tutte le volte che c’era un libro da salvare. Proprio così, il suo intento non è rubare, ma salvare quelle opere preziose di cui qualcuno vuole disfarsi, e con le parole dei libri vuole proteggere sé stessa e le persone che ama. Infatti Liesel col potere delle parole e con la capacità dei libri di nutrire lo spirito proverà a tenere in vita un ebreo che la sua famiglia adottiva nasconde nella sua cantina.
Per me è un libro toccante e potente che parla di come una bambina riesca a trovare salvezza nelle parole dei libri anche nei momenti tragici e oltre al potere della parola, è commovente scoprire che anche nella realtà più crudele si può nascondere la gentilezza. Il romanzo fa riflettere e comunica un messaggio preciso: dagli orrori dell’uomo è possibile uscire attraverso la memoria e il sapere. Infine grazie alle parole è possibile immaginare mondi fantastici, è possibile viaggiare col pensiero ed evadere dalla realtà e anche la storia insegna che la letteratura è sopravvivenza.