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3 Ottobre 2022Isola del Giglio
3 Ottobre 2022È interessante la storia d’Italia di quel periodo che è stato identificato come bronzo recente, ovvero il periodo subappenninico che anticipa di un centinaio di anni il protovillanoviano, che è la sua evoluzione naturale.
Nelle terramare c’è una grande civiltà fluviale nel Xlll sec a.C., quindi è rappresentata la fase subappenninica, ma non quella protovillanoviana che emigra. Invece a Lipari dall’altra parte della penisola possiamo studiare l’evoluzione dal subappenninico al protovillanoviano nelle due fasi ausonie, Ausonio primo e Ausonio secondo.
L’evoluzione demografica non è in linea con lo sviluppo demografico del epoca. Dal 1550 al 1450 a.C. c’è un incremento demografico anomalo. Dal XlV al Xlll sec a.C. le terramare diventano la metà come numero, ma tre volte più grandi, quindi si concentrano per motivi difensivi, per il controllo delle materie prime.
Nella tomba Bernardini a Palestrina, c’è un vaso con i cavalieri di Albalonga, e sono i guerrieri Siculi descritti dagli Egizi, con due lance e uno scudo rotondo. Il materiale è minoico cipriota, e infatti fu Omero a scrivere che gli Ausoni di Temesa in Calabria avevano fondato una Temesa a Cipro fra i giacimenti di rame della zona. È mitologico, ma molto probabilmente reale altrimenti non lo avrebbe scritto. La mitologia ha elementi storici evidenti, ma ovviamente allegorico poetiche, quindi simboliche. Quindi la mitologia ci racconta che quando arrivano i teucri, la regalità protolatina era già ampiamente “pelasgizzata”. Poi secondo me la storia della donna rapita dai Siculi, Ibnudusu, che Suppiluliuma ll vuole interrogare mi sembra la storia di Elena di troia. Lo stesso Suppiluliuma ll successiva alla caduta di Hattusha potrebbe essere la storia di Enea. Sono ipotesi
Me lo fa pensare la storia della sua famiglia, e degli usurpatori suoi parenti di Taruntassa la seconda capitale ittita a Sud, che Suppiluliuma ll riconquista, ma secondo me era già in mano ai Siculi. C’è molto materiale ancora da tradurre ad Hattusha, migliaia di tavolette.. i siculi potevano essere al soldo dei parenti usurpatori di Taruntassa già nella città. Oppure l’hanno conquistata. Ci fu un incontro ad amurru per organizzare l’atta.C.co del 1178 a.C. col saccheggio di Ugarit, e l’aggressione al Egitto. A difendere l’Egitto nel ultimo attacco c’erano Sherdan, che non sono nominati fra gli aggressori. Altrimenti Shekeles, Peleset, Wesses, Denien e Tyeker (teucri) avrebbero spazzato via l’Egitto in quella battaglia. Secondo Ramses lll i Peleset occupano Askelon, gli Shekeles la città di Dor, e Sherdan occupano Dan.
L’Egitto ne esce dilaniato.. nei documenti Egizi erano chiamati barbari della grande prateria. Popoli del mare è una traduzione errata. Le grandi praterie per gli Egizi erano i grandi delta dei fiumi, e questo ci riporta alle terramare e al periodo del apice della civiltà subappenninica a cavallo del 1200 a.C., e abbandono attorno al 1180 a.C.. Non entrano nella fase protovillanoviana, il bronzo finale. Nelle terramare hanno trovato ruote con raggi per il carro leggero a due ruote da guerra, e strade che collegavano i siti del Veneto meridionale con quelli della pianura a sud del Po.
In effetti non vi è traccia attestata di etruschi in Italia nel ll millennio a.C. Anzi,la loro arte pittorica inizia in modo rozzo nel Vl sec a.C., e più orientaleggianti e sofisticata dal V sec a.C., come pitture tombali. Ma i motivi sono gli stessi Minoici delle rappresentazioni minoiche dei funerali di tradizione egizia, ma festanti nel XVl sec a.C., come il sarcofago di Agia Triada ci mostra.
Stessi musici rappresentati dagli etruschi, ma più di mille anni dopo che a Creta. Non credo che i tirreni erano in Italia nel ll millennio a.C., e la lingua significa poco. È una lingua preindoeuropea, con anche influenze indoeuropee e semitiche, ad esempio il Dio ittita Aplu. Stessa cosa per gli Etruschi. La civiltà Micenea nasce dagli egei, i pelasgi hethei, gli ittiti e i tiberani protoarmeni.
Da Pala, Pelope figlio di tantalo dà il nome al Peloponneso, dopo essere scappato dalla paflagonia, dove era re della Lidia e della Frigia, per un invasione barbarica. Parliamo dei barbari Kaska e degli Ayasa Azzi, Askenazy, i tibetani urartici del Ponto dove regnava il matriarcato, durante il regno Egizio di Amenotep lll attestato dalle lettere al re luvio di Arzawa.
La fine del impero ittita disgrega queste pronto entità neoittite e neourrite verso Sud e verso la Palestina dopo il 1200 a.C.
Anche in Italia la fase subappenninica porta i siculi dalle terramare a Lipari, 80 100 anni prima del loro abbandono. La seconda fase invasiva della troade avviene con l’invasione shita del re Teres dalla Tracia nel Vl Vll sec, e i persiani nel Vl..
Roberto Mostacci