La coscienza di Zeno di Italo Svevo – Alessia Caloku
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8 Settembre 2017Con l’avvento delle scienze umane esse vengono introdotte anche nella letteratura: un’esempio è il romanzo di Italo Svevo “La coscienza di Zeno”, in cui il personaggio, invitato dal suo medico psichiatra, si racconta attraverso una profonda introspezione, in forma di diario personale. Questo diario è scritto in modo impulsivo e non descrive ciò che succede al personaggio al momento in cui scrive, ma descrive ciò che egli ricorda del suo passato. Il romanzo è suddiviso in argomenti in base ai ricordi di Zeno Cosini, e quindi non in ordine cronologico.
Il medico in questione si firma con la lettera “S.”.E’ lui infatti che avrebbe pubblicato il diario, violando il segreto professionale, sotto forma di vendetta verso il suo paziente, che abbandonò la terapia prima di essere ritenuta tutt’altro che completa. Attraverso una ricerca, ho scoperto che secondo i critici, la lettera S. potrebbe riferirsi al nome di Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, oppure al cognome dell’autore stesso.
Con la decisione ultima di rivolgersi ad un dottore, Zeno Cosini pensa di poter guarire dalla sua apparente malattia, composta da diversi sintomi che prendono piede in ogni parte del suo corpo. Infine crede di essere guarito, nonostante l’inettitudine lo abbia accompagnato per tutta la vita, convincendosi che la causa dei suoi mali sia nella società.
La letteratura del Novecento integra il lettore come mai prima aveva fatto, o almeno, per quanto mi riguarda.
I dispiaceri, i piaceri e le faccende quotidiane di Zeno Cosini sono descritte in modo innovativo e meditatorio. Il lettore si svaga, si diverte, piange e si rattrista con il personaggio, e quindi, con le parole dell’autore.
Questa lettura mi ha accompagnata per tutta l’estate e ho scoperto che ognuno di noi ha qualche caratteristica di Zeno, ognuno ha un proprio modo di nascondersi dalle proprie paure, incolpando se stessi oppure qualcun’altro, come il personaggio fa verso la società in cui vive, creando malattie inesistenti o nascondendo malattie ben più gravi.
Consiglierei di leggere questo libro senza fretta, evitando di pensare ad esso come un semplice romanzo, ma come una storia di vita che accompagna la nostra, ricordandosi di Zeno Cosini ogni volta che si può.