Testo descrittivo
27 Gennaio 2019Dipinti di Antonello da Messina
27 Gennaio 2019Traccia
Goldoni aspira a rappresentare tutta la realtà sociale e umana nelle sue varie sfaccettature. Dimostra la verità di questa affermazione, facendo riferimento, in particolare, alle commedie da te lette.
Svolgimento
Nelle opere di Goldoni sono rappresentate le classi della società del suo tempo, quali la nobiltà e la borghesia, le differenze e gli scontri tra di esse. Per quanto riguarda la classe nobiliare, ne sono evidenziati due principali aspetti nella Locandiera, attraverso i personaggi del marchese di Forlipopoli e del conte dAlbafiorita: il primo, pur conservando il suo titolo, non possiede più le terre ed i mezzi di cui in precedenza il marchesato era dotato, e durante la commedia lotta strenuamente per celare la sua povertà; il secondo è provvisto in abbondanza di quello che ritiene l’unico strumento che rende vantaggiosa la nobiltà, ovvero la ricchezza, e per tutta la commedia la ostenta come il marchese mena vanto del suo titolo nobiliare.
Anche il ritratto della borghesia di Goldoni è articolato e vi è grande differenza tra quello della Locandiera, commedia ambientata a Firenze, e quello dei Rusteghi, commedia che si svolge nel contesto veneziano. Nella Locandiera Mirandolina e Fabrizio appartengono ad una classe borghese attiva e formata da onesti lavoratori impegnati a difendere i propri interessi; non vi è in questa classe il desiderio di fondersi con quella nobiliare: Mirandolina infatti, nonostante avesse molti pretendenti nobili, sposerà il cameriere Fabrizio, un giovane onesto della sua stessa condizione a cui, prima di morire, suo padre l’aveva promessa, come proseguendo una tradizione. Nei Rusteghi invece Lunario, Canciano e Simon rappresentano la borghesia più conservatrice, che viene indicata come troppo rigida e destinata a fallire: questo eccesso infatti provoca l’isolamento della classe dal resto della società, ma fa nascere conflitti anche all’interno della borghesia stessa, in particolare tra le diverse generazioni: i giovani, rappresentati da Lucetta e Filippetto, che pure appartengono alle famiglie più conservatrici di Venezia, hanno bisogno di qualche onesto svago, che viene loro sempre negato dai padri, e di una maggiore libertà e leggerezza nelle scelte e nei costumi, esigenze in parte condivise dalle donne. Anche di queste ultime Goldoni propone due immagini: nei Rusteghi Margarita e soprattutto Marina sono obbedienti e sottomesse, non hanno la forza di carattere sufficiente per opporsi alla troppa rigidità dei mariti; Felice invece è dotata di sufficiente astuzia e decisione e riesce sempre ad indurre il marito Canciano a concederle ciò che desidera; è un ritratto di donna determinata e capace di imporre la propria volontà, fornito da Goldoni anche nella Locandiera attraverso Mirandolina.
I personaggi di Goldoni sono inseriti nella società ed hanno un proprio carattere ricco e complesso, in continuo movimento come la realtà in cui vivono; è questa una riforma importante attuata dall’autore nel teatro italiano: non vi sono più i tipi fissi delle maschere presenti nella commedia dell’arte, ma uomini vivi e sfaccettati. Per dare con efficacia un’impressione di personaggi reali Goldoni ricorre alla lingua parlata nella vita quotidiana, che riflette parte del carattere e la condizione sociale dei personaggi stessi. Nei Rusteghi quasi tutti appartengono alla medesima classe sociale, la borghesia, e si esprimono quindi in veneziano, il loro gergo abituale, che in Goldoni diventa una vera e propria lingua; l’unico di condizione più elevata è il conte Riccardo, che usa il suo toscano formale ed elegante, enfatizzando il suo distacco dagli altri.
Spesso la condizione sociale influisce su alcuni aspetti del carattere dei personaggi: la protagonista della Locandiera riflette l’onestà tipica della classe a cui appartiene, si serve della sua gentilezza e facilità a trattare con le persone più diverse per conservare il buon nome della locanda; è però anche una persona giovane e desiderosa di vivere pienamente questetà a cui sta per dire addio, ricercando ed assaporando i piaceri che di essa sono propri, quali l’essere servita ed onorata da tutti gli ospiti della locanda. Per soddisfare questo suo desiderio si adopera, con la sua intelligenza, la sua astuzia ed i suoi modi più affabili, per far innamorare il cavaliere di Ripafratta, che si dichiara disprezzatore delle donne, come per dimostrare a lui ed a se stessa la propria abilità, tenendo questo suo tentativo distinto da impegni seri come il matrimonio. Il cavaliere è in verità un uomo timido ed impacciato nei rapporti, e ricorre all’asprezza come difesa, da tutti ma soprattutto dalle donne; Mirandolina ne coglie il carattere e gli offre una disinteressata amicizia, scardinando le sue difese e facendolo sentire per la prima volta a suo agio nel relazionarsi con una donna; le sue successive attenzioni ed astuzie lo faranno infine cedere del tutto e lei riuscirà a suscitare amore anche nell’unico ospite che la disprezzava; in questa fase della commedia emerge chiaramente il carattere del cavaliere e cambia la sua disposizione nei confronti delle donne: è costretto a riconoscerne le qualità e depone parte della sua asprezza.
Alissa Peron
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