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5 Agosto 2015Lorenzo de’ medici nel 1492 chiama a Firenze Girolamo Savonarola quale nuovo Priore del convento domenicano di San Marco
La repubblica succeduta ai Medici nel 1492 fu un’istituzione politica peculiare, che aveva come forza trainante il fervore religioso apocalittico. Il suo leader era Girolamo Savonarola (1452-1498), un frate dell’ordine domenicano giunto a Firenze come predicatore nel 1481. La sua personalità era così carismatica e le sue prediche così vivide ed emozionanti che presto incantò il suo pubblico. Disegnò un gruppo eterogeneo di discepoli, tra cui artisti e membri di famiglie nobili. Savonarola era un riformatore che inveiva contro le lussuose stravaganze dei fiorentini e i peccati dell’Italia in generale. Affermò anche di essere un profeta, avendo predetto la morte di diversi governanti e l’imminente momento di punizione in cui l’Italia sarebbe stata conquistata. Quando Carlo VIII l’invase, Savonarola la dichiarò la punizione di Dio per i peccati del popolo italiano.
Quando Piero de Medici fu deposto, Savonarola e i suoi seguaci istituirono una sorta di teocrazia al posto del governo mediceo. A suo merito va la riforma delle istituzioni che i Medici avevano trasformato in puntelli del proprio potere. Ma la politica era diretta dalla volontà di Dio come la interpretava Savonarola, e il disaccordo con tali politiche era un peccato. In un eccesso di zelo riformatore, comandò ai Fiorentini di rinunciare a tutti i vizi e ai lussi che li tentavano a peccare, e molti di loro lo fecero con gioia. Nel 1497, un immenso mucchio di opere d’arte, letteratura, attrezzature per il gioco d’azzardo, abiti alla moda, maschere di carnevale, gioielli e altre frivolezze peccaminose fu bruciato in una pubblica piazza, un evento noto come “il falò delle vanità”. Savonarola, predicando quasi quotidianamente, giurò di fare di Firenze la Nuova Gerusalemme, la città di Dio sulla terra, e predisse che quando ciò fosse stato compiuto, sarebbe iniziata la nuova era di pace universale.
I piagnoni e le prediche Di Girolamo Savonarola convincono tutti del paganesimo della corte di Lorenzo il Magnifico
Girolamo Savonarola profetizza la morte imminente di Lorenzo che puntualmente avviene nell’ aprile del 1492
Nel settembre del 1494 Piero de’ medici concede al Re di Francia che sta scendendo in Italia le città di Pisa e Livorno. Il popolo indignato si ribella contro di lui
I due consigli della città esautorano Piero de’ medici, esiliano tutta la sua famiglia e nominano Savonarola Ambasciatore di Firenze presso Carlo VIII.
Savonarola moltiplica gli attacchi contro la curia romana di Alessandro VI: la Chiesa di Roma non è più madre del Popolo Cristiano.
Gli arrabbiati o palleschi sono filo-medicei, ma si trovano in minoranza.
Girolamo Savonarola si era spinto troppo oltre, perché era contro le opere, d’arte, la musica il ballo, ma stavolta le sue proposte di legge moralizzatrici non trovarono più l’appoggio della Repubblica Fiorentina e del suo gonfaloniere.
Addirittura con i falò delle vanità Savonarola fece bruciare opere d’arte come sculture e pitture di valore
Il principale tra i peccatori che Savonarola denunciò fu il famigerato Papa Alessandro VI, le cui ricchezze e il cui stile di vita lascivo rappresentavano perfettamente la corruzione che Savonarola cercava di eliminare. Gli oppositori di Savonarola a Firenze, spinti da Alessandro, stavano diventando più espliciti e la cattiva congiuntura economica a Firenze fece sì che l’influenza di Savonarola stesse diminuendo. Bande di giovani aristocratici molestavano i seguaci di Savonarola e lo insultavano durante i suoi sermoni. L’ordine francescano, tradizionali rivali dei domenicani di Savonarola, pretese che mostrasse qualche prova della sua santità e propose una prova del fuoco. I rappresentanti di entrambi gli ordini si incontrarono in piazza il 7 aprile 1498, ma la gara fu ritardata da litigi su quali oggetti i concorrenti avrebbero potuto portare con sé nel fuoco, e un temporale alla fine portò all’annullamento dell’evento. Si capì che l’intero evento era stato una farsa fin dall’inizio e la presa carismatica di Savonarola sulla popolazione fu spezzata. Il giorno successivo, una folla attaccò la sua chiesa e lui fu messo in prigione. Lui e due confratelli furono impiccati nel maggio 1498, i loro corpi bruciati e le loro ceneri gettate nel fiume Arno. A giugno Machiavelli entrerà nel nuovo governo repubblicano.