Nel sonetto “Tre cose solamente”, Cecco presenta in maniera ironica e provocatoria ciò che, secondo lui, rappresenta l’essenza della vita: il denaro, il vino e le donne. Questi tre elementi sono la sintesi di una visione della vita tutta incentrata sui piaceri immediati e corporei, in netto contrasto con la poesia cortese, che esaltava l’amore platonico, l’onore e la spiritualità.
Testo del sonetto
Tre cose solamente m’enno in grado,
le quali posso non ben ben fornire:
ciò è la donna, la taverna e ‘l dado;
queste mi fanno ‘l cuor lieto sentire.
Ma sì me’ n’àl per forza tal pur ch’io vado
di denar sempre quello il debito dire,
che mi fa tristo e pensoso e leggiadro,
e di follia mi fa me stesso audire.
E così di buona ventura non trov’ai
cosa che mi valga, e per le contrade
la mia moneta è spesso da risparmiare.
Però che voglio mettermi in mano quelle,
le donne, e ‘l vino, e il dado; e lor è l’assicurare.
Analisi del testo
- Tema del sonetto: Il tema del sonetto è la dichiarazione, da parte del poeta, delle tre cose che egli considera essenziali per la propria felicità: le donne, la taverna (il vino) e il dado (il gioco d’azzardo). Questi sono i tre piaceri che animano la sua vita e che, in modo ironico, definiscono la sua esistenza. Cecco contrappone queste passioni mondane alla serietà morale e agli ideali elevati dei poeti cortesi.
- Ironia e rovesciamento dei valori cortesi: Cecco Angiolieri ribalta i valori tipici della poesia stilnovista e cortese. Mentre Dante o Cavalcanti parlano di amore sublime e di perfezione morale, Cecco eleva a valori massimi i piaceri carnali e materiali. In questo sonetto, non ci sono riflessioni sull’amore spirituale o sulla nobiltà d’animo, ma solo un’ironica celebrazione dei vizi umani.
- Denaro e povertà: Sebbene Cecco desideri godersi la vita con vino, donne e gioco, è costantemente ostacolato dalla mancanza di denaro. Il debito diventa per lui una fonte di frustrazione e amarezza, come sottolinea nel verso: “di denar sempre quello il debito dire”. Questo tema della povertà è ricorrente nella sua poesia, e spesso lo vediamo lamentarsi della difficoltà di soddisfare i suoi desideri a causa della mancanza di soldi.
- Stile e linguaggio: Il linguaggio usato da Cecco è diretto, colloquiale e senza filtri. Non cerca di abbellire la realtà, ma la descrive in tutta la sua crudezza e volgarità. Questa scelta stilistica rafforza il tono ironico e dissacrante del sonetto. L’uso di termini comuni come “donna”, “taverna” e “dado” sottolinea l’aderenza del poeta alla realtà quotidiana, lontana dagli ideali sublimi dei poeti stilnovisti.
- Tono dissacrante: Il sonetto è chiaramente dissacrante, e Cecco Angiolieri gioca con il lettore, ridicolizzando i valori tradizionali. La sua celebrazione dei vizi è espressa con leggerezza, ma dietro questa leggerezza si intravede una critica più profonda verso le convenzioni sociali e culturali dell’epoca.
Commento
Cecco Angiolieri è un personaggio che rompe gli schemi della sua epoca. Se i poeti del suo tempo erano impegnati a cantare la purezza dell’amore e la sublimazione dei sentimenti, Cecco si fa portavoce di un realismo a tratti brutale e senza fronzoli. La sua poesia è una forma di ribellione contro la seriosità e l’austerità della vita cortese. Con “Tre cose solamente”, Angiolieri mostra il suo disprezzo per le regole della società e della letteratura “alta”, proponendo un modello di vita completamente incentrato sulla ricerca del piacere.
Cecco non è un moralista né un filosofo: la sua filosofia di vita è pratica, immediata e spesso guidata da istinti e desideri primari. Tuttavia, la sua poesia non è solo una celebrazione del vizio, ma anche una denuncia, velata da ironia, delle difficoltà quotidiane, in particolare quelle economiche, che impediscono di godersi appieno la vita.
Parafrasi del sonetto
Ci sono solo tre cose che mi stanno veramente a cuore, ma non riesco mai a soddisfarle del tutto come vorrei: sono le donne, il vino della taverna e il gioco d’azzardo. Queste tre cose sono le uniche che mi danno gioia.
Ma c’è sempre qualcuno che mi costringe a ripagare i miei debiti, e questo mi rende triste, pensieroso e allo stesso tempo un po’ incosciente. Mi fa sentire come se fossi impazzito a causa di tutti questi problemi.
Non ho mai trovato una fortuna che mi facesse davvero bene, e spesso mi trovo senza soldi. Ma nonostante tutto, continuo a dedicarmi a queste tre cose: le donne, il vino e il gioco. E saranno loro la mia unica sicurezza.
Conclusione
Cecco Angiolieri, con il suo “Tre cose solamente”, offre una visione del mondo che è completamente agli antipodi rispetto alla poesia elevata e idealizzata del suo tempo. La sua celebrazione dei piaceri materiali, la sua ironia e il suo linguaggio diretto lo rendono un rappresentante di spicco della poesia comico-realista. Questo sonetto, pur nella sua apparente leggerezza, racchiude una critica implicita delle convenzioni sociali e una riflessione sulla condizione umana, spesso dominata dalla miseria e dalla continua ricerca della felicità attraverso i piaceri più semplici e terreni.