Ventesimo capitolo dei Promessi Sposi
28 Dicembre 2019Qualcuno con cui correre di David Grossman
28 Dicembre 2019L’episodio in cui Turno uccide Pallante si trova nel Libro X dell’Eneide di Virgilio.
È uno dei momenti più drammatici dell’intero poema, in quanto segna un passaggio chiave nella guerra tra i Troiani e i Latini e approfondisce il conflitto tra Turno, re dei Rutuli, ed Enea, il protagonista.
Contesto
Pallante è il giovane e valoroso figlio di Evandro, re degli Arcadi e alleato di Enea. Viene affidato a Enea affinché combatta al suo fianco contro Turno e i suoi alleati latini. Pallante rappresenta un personaggio importante per Enea, che sviluppa un legame paterno con lui, simile a quello che aveva avuto con suo figlio Ascanio. Tuttavia, come spesso accade nell’Eneide, il destino interviene in modo crudele.
L’incontro tra Turno e Pallante
Durante una delle battaglie decisive della guerra, Turno e Pallante si trovano faccia a faccia. Turno, un guerriero esperto e forte, si contrappone a Pallante, che nonostante il coraggio e la giovinezza, è meno esperto e più fragile.
Virgilio descrive Pallante come animato dal desiderio di gloria e di onore, ma questo desiderio si scontra con la realtà della sua inesperienza e della sua sorte. Quando Turno vede Pallante, il giovane gli appare come una preda facile, ma la nobiltà e il valore del giovane fanno sì che Turno lo affronti con rispetto. Prima dello scontro, Pallante lancia parole di sfida, cercando di rivaleggiare con Turno.
Il duello e la morte di Pallante
Nel Libro X, versi 439-509, Virgilio descrive lo scontro tra i due eroi. Pallante, pur consapevole del suo svantaggio, lancia il suo giavellotto contro Turno. Il colpo, però, non riesce a ferire gravemente il suo avversario. Turno, in risposta, con grande forza e precisione, scaglia la sua lancia contro Pallante. La lancia trafigge lo scudo e l’armatura di Pallante, colpendo il giovane mortalmente al petto.
Virgilio descrive la scena con grande patos, mettendo in evidenza il coraggio e la giovinezza del giovane eroe, e il destino ineluttabile che lo attende. Pallante cade morto, lasciando un segno profondo negli animi dei suoi compagni e nel cuore di Enea.
Il bottino e l’ira di Enea
Dopo aver ucciso Pallante, Turno prende la balteo, cioè la cintura ornata, del giovane come trofeo. Questo gesto segnerà il destino di Turno, poiché più tardi, quando Enea troverà Pallante morto e scoprirà che Turno ha preso la cintura del giovane come trofeo, sarà travolto da una furia inarrestabile.
Questo trofeo segna una svolta importante nel poema. L’uccisione di Pallante, un giovane innocente e caro a Enea, innesca una sete di vendetta che spinge Enea verso la decisione finale di uccidere Turno. La morte di Pallante non è solo una tragedia personale per Enea, ma anche un episodio che fa progredire la narrazione verso il culmine dell’opera.
L’epilogo
L’uccisione di Pallante da parte di Turno diventa un simbolo della brutalità della guerra e della crudeltà del destino. Pallante, che rappresentava la gioventù, l’innocenza e la promessa di un futuro migliore, viene brutalmente tolto di mezzo, mentre Turno, pur nella sua gloria guerriera, dimostra una mancanza di rispetto per il giovane avversario prendendo il trofeo.
Alla fine del poema, quando Enea affronta Turno in duello, il trofeo di Pallante giocherà un ruolo cruciale nella decisione di Enea di uccidere Turno, anche quando quest’ultimo implora pietà. Il ricordo di Pallante e della sua ingiusta morte prevale su qualsiasi pensiero di misericordia.