U.SABA – TRIESTE E UNA DONNA – L’autunno: analisi e commento
7 Settembre 2016U.SABA – TRIESTE E UNA DONNA – Città vecchia: analisi e commento
7 Settembre 2016Il torrente
- Situazione enunciativa:
Testo allocutivo: apostrofe ad un “tu”-> qui è il torrente
-> apostrofe rivolta ad elemento naturale è una delle forme primarie del testo lirico
- Situazione rappresentata:
Tema della relazione amorosa io e tu non è presente, ma testo importante perché inquadra la stessa trama amorosa in una strategia rappresentativa superiore che ci fa cogliere una serie di dinamiche più profonde che agiscono nel provocare e dar forma alla crisi matrimoniale
-> testo che dimostra in che misura a partire da un evento biografico, trasfigurato, assumere valenza superiore
Oggetto della rappresentazione = scenario naturale
-> idealmente collocazione dell’io di fronte a questo torrente, fiumiciattolo
-> il torrente è di fatto un emblema del rapporto fra soggetto e natura
Allo stesso tempo però nell’ultima strofa il rapporto fra soggetto e questo elemento del paesaggio si interseca con l’evocazione (di nuovo) della madre -> evidente nesso biografico con l’io narrante
-> da questo punto di vista il testo inquadra anche una tematica amorosa in una prospettiva complessiva che è quella della tensione fra quello che vedono tutti e quello che nessuno vede, la malinconia amorosa, o il vero e il pensato o il vero reale da un lato e il vero poetico dall’altro. Un vero reale oggettivo realistico e un vero intuito colto dal poeta.
Al centro di questo testo un altro grande tema: contrapposizione tra
- Privilegio, dono dell’essere poeta: consiste in una capacità di sguardo sul mondo unica che coglie eccezionale nel quotidiano, coglie la verità sul fondo
- Condanna dell’essere poeta: lo sguardo si paga con l’esclusione rispetto ad un rapporto con gli altri, con la comunità, con la città (ed anche con la famiglia)
-> condizione necessaria allo sguardo è la solitudine, autoisolamento
-> naturalmente c’è il rischio che si crei però un divario fra ciò che il poeta vede e ciò che gli altri vedono:
non sempre ciò che il poeta vede viene riconosciuto anche dagli altri come vero e inerente alla realtà
Contrapposizione vero-pensato già da versi 1-2: “Tu, così avventuroso nel mio mito | così povero sei fra le tue sponde.” -> nel pensiero del poeta è avventuroso, ma sul piano della realtà è povero
-> avventuroso–povero: coppia di aggettivi che tematizza al contrasto fra due visioni dello stesso oggetto
-> anche il sistema verbale è costruito su dinamica oscillatoria ambigua: a fine strofa verbo essere implica
relazione di corrispondenza forte fra pensiero e ciò che è veramente, ma da verbo esseresi slitta a verbo
appare, più ambiguo -> poi nella terza strofa si ritorna al verbo essere: continua oscillazione fra dimensione
dell’essere e di apparire che interseca visione osservazione del torrentello così come si presenta davanti agli occhi e vero torrentello che disvela agli occhi del poeta a chi lo può e lo sa guardare
- Aspetti linguistici e stilistici:
Testo costruito su doppia similitudine -> Scaffai nel saggio le definisce banali e scontate, ma non è proprio così:
- Corso del torrente = corso del pensiero -> creata dall’io poetico: “tutto il tuo corso è quello del mio pensiero”: flusso dei pensieri è un’immagine quasi banale
-> tuttavia è un’immagine ambivalenteperché questa analogia garantisce la possibilità per soggetto di risalire al passato: il flusso dell’acqua comunemente è connesso ad una idea di trascorrenza unidirezionale che arriva da una parte e va verso una sola direzione, immagine dello scorrere del tempo (A->B);
qui invece l’analogia che poeta istituisce è più singolare: immagine del fiume con il suo scorrere da un punto verso un punto consente all’occhio del poeta di fare idealmente il percorso inverso (B->A), di andare a recuperare nel ricordo la vista di quel fiume percepita nell’infanzia: operazione non banale
-> ribattuto per tre volte è negazione del principio della linearità dello scorrere del tempo, il tempo non è passato, il passato è ancora qui, sempre accessibile per il poeta.
- Scorrere dell’acqua = progredire della vita umana
-> analogia sì più tradizionale: quest’acqua è fuggitiva, scorrere ineluttabile del tempo della vita così come
inevitabile scorrere dell’acqua nel torrente
-> ma il titolare a istituire questa analogia non è il poeta, ma la madre: nel ricordo del bambino a stabilire
il paragone più banale fra scorrere vita e scorrere tempo, immagine che colpisce il fanciulletto
-> regressione del pdv rappresentativo all’età del fanciullettoche ascolta uno strano confronto
I due paragoni non sono equivalenti ma sono in relazione oppositiva l’uno all’altro:
- Il poeta coglie nel torrente la possibilità di un percorso inverso, da cui quella di riappropriarsi del passato
-> immagine che dà l’io adulto, non l’io bambino, è più complessa, inverte il senso molto più anomalo e inventivo il senso dell’immagine tradizionale affermando illusorietà della irriducibile linearità del tempo
- La madre coglie nel torrente immagine dello scorrere vita con direzione unica, cui l’idea di un passato irrecuperabile
Questo testo è cruciale nella misura in cui mette a tema in modo vistoso questa struttura fondante della presenza del soggetto dell’io all’interno del Canzoniere che è caratterizzata da una marca di diversità rispetto agli altri che si manifesta in questa capacità di trasfigurazione dl reale o almeno di cogliere nella struttura quotidiana e banale del reale un elemento di verità più profondo