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I risultati delle rilevazioni internazionali sulle competenze degli studenti italiani quindicenni hanno avuto ampio spazio sui mezzi d’informazione e, in particolare, per quanto riguarda la loro comparazione con quelli ottenute dalle altre nazioni partecipanti.
Tuttavia poco o nulla è stato detto sui criteri generativi dei test, nonostante le loro potenzialità per il miglioramento del servizio scolastico.
La documentazione dell’indagine dichiara, per ogni domanda, la sua composizione, includendo il campo in cui sorge il problema, gli obiettivi di processo, l’area disciplinare, la forma del quesito, la risposta esatta, il livello di difficoltà.
Gli obiettivi di processo indicano l’oggetto dell’osservazione; tutti gli altri elementi sono di contorno. In altre parole: si osserva la validità del procedimento risolutivo al fine di valutare l’intensità delle capacità impiegate.
Tale finalità è funzionale alla misurazione dell’efficacia del sistema scolastico italiano che mira allo “Sviluppo delle capacità e delle competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche” [legge 12/2020].
Si tratta dello stesso controllo richiesto dal ministero alle commissioni dell’esame di Stato: il colloquio deve mirare all’accertamento dell’acquisizione dei metodi di ricerca delle diverse discipline.
Come conclusione ci si chiede: quante scuole stanno utilizzano le conoscenze per ideare laboratori in cui promuovere e rafforzare le capacità degli studenti?
Alcuni esempi sono visibili on line digitando: “Laboratorio di matematica Maranzana”.
