Il Gran Priorato giovannita di Capua
27 Gennaio 2019La Vergine delle Rocce
27 Gennaio 2019testo teatrale di Sauro Savelli
SCENA UNICA
[Si sente il rumore di onde che si infrangono sulla spiaggia. Tutti i ragazzi in ordine sparso sul palcoscenico guardano in varie direzioni.]
Tutti Mare.
Gianluca Sostantivo maschile.
Ruggero L’insieme delle acque salate che ricoprono la maggior parte della superficie terrestre.
Arianna Circondando le terre emerse.
Sara La superficie del mare.
Gianluca Le coste del mare.
Andrea M. Gli abissi del mare.
Matteo Mare calmo.
Vanessa Mare burrascoso.
Federico Viaggiare per mare.
Michele Paese a mille metri sul livello del mare.
Alice Mare grosso.
Ilaria Reggere il mare.
Letizia Alto mare.
Giulia Mare territoriale.
Alessandro Mare libero.
Leonardo F. Forze di mare.
Andrea R. Lupo di mare.
Azzurra Rompere in mare.
Leonardo L. Cercare per mare e per terra.
Sofia Promettere mari e monti.
Giacomo Portare acqua al mare.
Alberto L’acqua arriva al mare.
Riccardo Gettare a mare qualcuno o qualcosa.
Lavdrim Goccia nel mare.
Vanessa Frutti di mare.
Tutti Essere un porto di mare.
[Il rumore del mare sparisce.]
Giulia A otto anni era affascinata quando mio padre e mio fratello si tuffavano dallo scoglio (del villaggio in Puglia). Io dovevo stare a guardare. Due anni dopo mi portò alle sei del mattino, mi disse che potevo tuffarmi, perché ero grandicella; mi tuffai pareva di volare anche se era alto solo due metri; entrata nell’acqua, sentii dei brividi perché era molto fresca, vidi il fondo avvicinarsi pieno di granchi, pesci e conchiglie di tutti i colori, provai una sensazione indescrivibile. Oggi mi tuffo da scogli molto più alti; il mare è l’elemento che mi piace di più.
[Arianna, Sara ed Gianluca vengono avanti, gli altri fanno gruppo.]
Ruggero Dai capitoli 32 e 33 di Le avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi.
Arianna Pinocchio prese il suo babbo per la mano: e camminando sempre in punta di piedi, risalirono insieme su per la gola del mostro.
Sara Poi traversarono tutta la lingua e scavalcarono i tre filari di denti.
Arianna Prima però di fare il gran salto, il burattino disse al suo babbo.
Gianluca Montatemi a cavalluccio sulle spalle e abbracciatemi forte forte. Al resto ci penso io.
Sara Appena Geppetto si fu accomodato per bene sulle spalle del figliuolo, Pinocchio, sicurissimo del fatto suo, si gettò nell’acqua e cominciò a nuotare.
Arianna Il mare era tranquillo come un olio,
Sara La luna splendeva in tutto il suo chiarore.
Arianna E il Pesce-cane seguitava a dormire di un sonno così profondo, che non l’avrebbe svegliato nemmeno una cannonata.
Sara Mentre Pinocchio nuotava alla svelta per raggiungere la spiaggia, si accorse che il suo babbo
Arianna Il quale gli stava a cavalluccio sulle spalle e aveva le gambe mezze nell’acqua
Sara Tremava fitto fitto, come se al pover’uomo gli battesse la febbre terzana.
Arianna Tremava di freddo o di paura?
Insieme Chi lo sa?
Sara Forse un po’ dell’uno e un po’ dell’altro.
Arianna Ma Pinocchio, credendo che quel tremito fosse di paura, gli disse per confortarlo.
Gianluca Coraggio babbo! Fra pochi minuti arriveremo a terra e saremo salvi.
[Arianna, Sara ed Gianluca tornano nel gruppo. Avanza Giacomo]
Giacomo Il mare argentato – rispecchia i colori
e dona emozioni – che rimarranno nei nostri cuori.
Ecco il mare inondato di blu – che a volte mortale può esser di più.
Guarda all’orizzonte – il sole splendente e ricorderai lo scoglio pendente.
E lira del mare – frantuma gli scogli
e i surfisti impauriti – ritornano miti.
La gioia divina nei lori cuori – li riempie di orgoglio.
Il faro puntato di notte – fa luce alla nave – attraccata al porto.
[Giacomo rientra nel gruppo; avanza Ilaria.]
Ilaria Il mare in inverno – è come un quadro senza colore.
Le barche, inclinate sulla spiaggia, – sembrano dormienti.
La mancanza di ombrelloni – rende il paesaggio – ancor più desolante.
Tutto sembra aspettare – l’arrivo della bella stagione
per riprendere colore e vita.
[Ilaria rientra nel gruppo; avanzano Andrea M., Matteo e Vanessa.]
Gianluca Mare” di Giovanni Pascoli.
Andrea M. Maffaccio alla finestra, e vedo il mare:
Matteo Vanno le stelle,
Vanessa Tremolano londe.
Andrea M. Vedo stelle passare,
Matteo Onde passare:
Vanessa Un guizzo chiama,
Andrea M. Un palpito risponde.
Matteo Ecco sospira l’acqua,
Vanessa Alita il vento:
Andrea M. Sul mare è apparso un bel ponte d’argento.
Matteo Ponte gettato sui laghi sereni,
Vanessa Per chi dunque sei fatto e dove meni?
[Andrea M., Matteo e Vanessa tornano del gruppo; avanza Azzurra.]
Azzurra Mare – solo a sentire il tuo nome – mi vien voglia di nuotare.
Il tuo colore limpido e lucente – come una sorgente,
trascina le onde verso la spiaggia – con spruzzi di pioggia.
Or ci sono rossastre nubi all’orizzonte, – il sole sta per andar a dormire,
l’aria si fa più fredda, – e la gente ritorna nelle case verso il monte.
[Azzurra rientra nel gruppo; avanza Riccardo.]
Riccardo Il mare è un luogo di divertimento: si nuota, si pesca, si gioca, si va in barca e si legge il giornale. Il mare è un posto tranquillo: ci si può rilassare senza essere mai disturbati. Il mare a me piace tanto.
[Riccardo rientra nel gruppo; Federico e Michele avanzano verso il pubblico.]
Ruggero Il mare” di Georgi Sejtanov.
Federico Mare amico,
Michele Nido dei venti,
Federico Eterno tumulto di fuoco
Michele E di schiuma rabbiosa,
Federico Guizzante,
Michele Balenante come fulmine sulla terra.
Federico Sulla tua spiaggia attendo l’alba,
Michele Prigioniero della tua voce tempestosa:
Federico Porto nel mio cuore il tuo canto selvaggio
Michele e il tuo perenne invito verso i cieli.
[Federico, e Michele tornano del gruppo; avanza Andrea R.]
Andrea R. Il mare è carino – anche se qualche volta fa il birichino.
Il mare adesso è troppo inquinato – e per questo è spietato
perché uccide i pesci – e impetuoso sbatte sugli scogli.
Destate il mare si ravviva perché
le persone accorrono a giocare – sulla dorata sabbia.
Le alghe che arrivano verso la costa
sembrano bambini gioiosi che giocano.
[Andrea R. rientra nel gruppo; avanza Leonardo F.]
Leonardo F. Il mare si infrange sulla sabbia ed è un gioco per i bambini. Il mare può essere bellezza o pericolo ed ha tante cose che forse nemmeno le conosco.
[Leonardo F. rientra nel gruppo; Alice, Ilaria e Letizia avanzano verso il pubblico.]
Gianluca Dal capitolo 22 de L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson.
Alice Mi avviai dritto verso la costa orientale dell’isola.
Ilaria Avevo deciso di percorrere la striscia di sabbia dal lato del mare per evitare ogni possibilità di essere visto dalla rada.
Letizia C’era ancora il sole e faceva caldo, ma era già pomeriggio inoltrato.
Alice Mentre seguitavo a camminare tra i grandi alberi della foresta, potevo udire in lontananza davanti a me non solo il rombo incessante delle onde,
Ilaria Ma uno stormire di foglie e un mulinio di fronde,
Letizia Da cui si capiva che la brezza marina spirava più forte del solito.
Alice Ben presto fui investito da folate d’aria fresca,
Ilaria E fatti pochi passi, uscii dalla macchia e vidi il mare,
Letizia Azzurro e soleggiato fino a perdita d’occhio,
Alice E le onde che si infrangevano sulla spiaggia lanciando spruzzi di schiuma.
Ilaria Intorno all’Isola del Tesoro non ho mai visto il mare calmo.
Letizia Anche se il sole splendeva alto e l’aria era immobile,
Alice Senza vento,
Ilaria E la superficie della rada era liscia e azzurra,
Letizia Ugualmente i marosi s’infrangevano lungo le coste esterne mugghiando e tuonando, giorno e notte;
Alice E non credo che vi fosse un solo punto dell’isola dove non si udisse l’eco di quel boato.
Ilaria Camminai con grande piacere sulla battigia finché,
Letizia Pensando di trovarmi ormai abbastanza a sud,
Ilaria Mi inoltrai nel fitto di alcuni cespugli,
Letizia Strisciando quatto quatto fino alla cresta della lingua di sabbia.
Alice Dietro di me il mare, davanti la rada.
Ilaria La brezza marina andava calando, quasi che la sua stessa, insolita violenza l’avesse esaurita;
Letizia Al suo posto da sud e sud-est si levò un leggero, instabile venticello che sospingeva grandi banchi di nebbia,
Alice Mentre la rada,
Ilaria Sottovento rispetto all’Isola dello Scheletro,
Alice Rimaneva immobile e plumbea come quando vi eravamo entrati la prima volta.
[Alice, Ilaria e Letizia rientrano nel gruppo; avanza Ruggero.]
Ruggero La spiaggia si rilassa – ma arriva gente in massa.
Il mare già agitato – è ancora più infuriato.
I ragazzi si allontanano dalla riva – per gustare un po di gioia divina.
Le tavole sull’onda – cavalcano la cima dell’onda.
Londa si ravvolge – e dei ragazzi travolge.
Le tavole sono state scagliate – e un pochino danneggiate.
[Ruggero rientra nel gruppo; avanza Vanessa.]
Vanessa Il mare – è bello perché – destate con – tutto quel sole
si vedono le – meraviglie dell’acqua.
Come i piccoli – pesci, le conchiglie, – gli scogli.
Le persone si – divertono a – raccogliere le – conchiglie che
racchiudono il – rumore del mare.
[Vanessa rientra nel gruppo; avanza Leonardo L.]
Leonardo L. IL mare, lunga prateria infinita, – dura tutta la vita.
Tu riscaldi il mio cuore – pieno di amore.
Quando sei arrabbiato – grandi onde sai alzare.
Ma quando ti sei calmato – tutta la gente va a nuotare.
Certe volte sei buffo e impacciato – le tue onde infrangere sugli scogli fai,
ma dopo tutto sei bello e incantato – e strappare un sorriso alla gente sai.
[Leonardo L. rientra nel gruppo.]
Ruggero Il mare è tutto azzurro” di Sandro Penna.
Ragazze Il mare è tutto azzurro.
Ragazzi Il mare è tutto calmo.
Tutti Nel cuore è quasi un urlo di gioia.
Ragazzi [facendo eco] E tutto
Ragazze [facendo eco] E’ calmo.
[Avanza Sara.]
Sara Nei giorni di vento, l’acqua – si infrange sugli scogli, provocando
Schizzi che sembrano diamanti. – Nei giorni di sole è calmo, limpido
e risplende di colori chiari, – dall’azzurro al verde acqua.
La schiuma bianca somiglia a – nuvole nel cielo limpido
che si muovono.
[Sara rientra nel gruppo; avanza Arianna.]
Arianna Il mare – bello e soave riflette il suo specchio, – nel cielo calmo di nuvole.
Trasporta con tutto il suo amore, le onde schiumose;
verso gente distesa sulla sabbia,
che al tuo suono così piacevole e sensibile,
trasporti all’orizzonte un vento di freschezza
che fa scendere il sole nel suo nido,
trasportando la luna sul mare con una nuova sensazione di tranquillità.
[Arianna rientra nel gruppo; Giulia, Alessandro e Leonardo F. avanzano verso gli spettatori.]
Gianluca Di sera in riva al mare” di Pinin Carpi.
Giulia Dalla capanna dei pescatori guardavamo verso il mare.
Alessandro Le nebbie della sera erano chiare
Leonardo F. e si alzavano in celesti vapori.
Alessandro Era lora delle luci misteriose e stavamo seduti lì davanti,
Leonardo F. Ragazzi dallo sguardo pensieroso
Giulia E ragazze dagli occhi sognanti.
Alessandro Si accendevano i lumi della riva a uno a uno
Leonardo F. e sul mare lontano vedemmo i lampi di un uragano
Giulia e un veliero che andava alla deriva.
[Giulia, Alessandro, e Leonardo F. tornano del gruppo; avanza Alberto.]
Alberto Vorrei andare al mare per incontrare vecchi amici, per giocare, pescare e fare il bagno.
[Alberto rientra nel gruppo; avanza Lavdrim.]
Lavdrim Il mare è un luogo dove i bambini si divertono e i pesci nuotano lontano lontano, nel mare più profondo. Le onde si infrangono contro la costa e il sole gli splende negli occhi blu. Le navi galleggiano nel mare e passano da una sponda all’altra, e gli immigrati più fortunati con l’aiuto del mare potranno andare nei paesi più ricchi, ma alcune volte per loro può presentare pericoli.
[Lavdrim rientra nel gruppo: Andrea R., Azzurra, Leonardo L., Sofia e Giacomo verso il pubblico.]
Ruggero Dai capitoli 1 e 2 de I Malavoglia” di Giovanni Verga.
Andrea R. Il mare era del color della sciara, sebbene il sole non fosse ancora tramontato, e di tratto in tratto bolliva tutt’intorno come una pentola.
Azzurra Tieni sempre la sbarra a greco, Alessi, fra mezz’ora non ci si vedrà più, peggio di essere in un forno.
Leonardo L. Tutt’a un tratto si era fatto oscuro che non ci si vedeva più neanche a bestemmiare.
Sofia Soltanto le onde, quando passavano vicino alla Provvidenza, luccicavano come avessero gli occhi e volessero mangiarsela;
Giacomo E nessuno osava dire più una parola, in mezzo al mare che muggiva fin dove c’era acqua.
Andrea R. Si udiva il vento sibilare nella vela della Provvidenza e la fune che suonava come una corda di chitarra.
Azzurra All’improvviso il vento si mise a fischiare al pari della macchina della ferrovia, quando esce dal buco del monte, sopra Trezza,
Leonardo L. E arrivò un’ondata che non si era vista da dove fosse venuta, la quale fece scricchiolare la Provvidenza come un sacco di noci,
Sofia E la buttò in aria.
Tutti Giù la vela!
Giacomo Taglia!
Tutti Taglia subito!
Andrea R. ‘Ntoni, col coltello fra i denti, s’era abbrancato come un gatto all’antenna e ritto sulla sponda per far contrappeso, si lasciò spenzolare sul mare che gli urlava sotto e se lo voleva mangiare.
Azzurra Tienti forte!
Leonardo L. Gli gridava il nonno in quel fracasso delle onde che lo volevano strappare di là, e buttavano in aria la Provvidenza
Sofia E facevano piegare la barca tutta di un lato, che dentro ci avevano l’acqua sino ai ginocchi.
Giacomo Ad un tratto la vela cadde tutta di un pezzo, tanto era tesa,
Andrea R. E ‘Ntoni la raccolse in un lampo e l’ammainò stretta.
Azzurra La barca si raddrizzò e fece prima un gran salto; poi seguitò a far capriole sulle onde.
Tutti Il remo! Forza nel tuo remo, Alessi!
Leonardo L. La barca scricchiolava sotto lo sforzo poderoso di quel paio di braccia.
Sofia E Alessi ci dava l’anima sui remi come poteva.
Tutti La vela!
Giacomo Il vento contrastava forte la manovra, ma in cinque minuti la vela fu spiegata,
Andrea R. E la Provvidenza cominciò a balzare sulla cima delle onde,
Azzurra Piegata da un lato come un uccello ferito.
Leonardo L. I Malavoglia si tenevano tutti da un lato, afferrati alla sponda;
Sofia In quel momento nessuno fiatava,
Giacomo Perché quando il mare parla in quel modo non si ha coraggio di aprire bocca.
[Andrea R., Azzurra, Leonardo L., Sofia e Giacomo tornano del gruppo; avanza Alice.]
Alice Il mare si infrange sugli scogli – il vento accarezza la spiaggia.
Il mare è vita – il mare è morte,
trappola per gli uccelli, – trappole per gli uomini.,
Può essere tutto o niente – amico o nemico.
Nonostante tutto è la cosa più bella che la natura ci offre.
Emozioni, paura – tesori nascosti, – immensità sconosciuta.
[Alice rientra nel gruppo; avanza Federico.]
Federico Mare, i bambini ti vedono come un grosso prato – ma tu non lo sei di fatto.
Sei magico e fatato, – vi sono leggende strane – che sono un po nostrane.
Si odono gabbiani, che sono uccelli strani.
C’è un pescatore – che pesca per ore ed ore.
[Federico rientra nel gruppo; Alberto, Riccardo e Lavdrim avanzano verso il pubblico.]
Gianluca Meriggio marino” di Rudolf Binding.
Alberto Sulle acque una luce ferma.
Riccardo Ove chiare vele stanno
Lavdrim Quieta nell’azzurro vola nostalgia,
Tutti Da lungi mossa.
Alberto Nell’aria, non un uccello.
Riccardo Placati i venti e gli abissi,
Lavdrim L’anima pure.
Tutti Meriggio ovunque. Pace d’amore.
Alberto Beato sta il pullulante corpo dell’immenso mare.
Riccardo Ai miei piedi
Lavdrim Singhiozzando muore nascosta
Tutti Un’onda breve.
[Alberto, Riccardo e Lavdrim tornano del gruppo; avanza Michele.]
Michele Io sono nato a Tropea. La spiaggia è tutte rocce, e c’è il rischio di farsi male. Destate ogni sera c’è sempre una festa, in riva al mare, e io, anche se sono stanco, preferisco stare in piedi e andare a letto tardi: quando torno a casa, la mia nonna già dorme sulla sedia.
[Michele rientra nel gruppo; avanza Alessandro.]
Alessandro Il mare è un divertimento: ci si può giocare e passare un po di tempo libero e rilassarsi.
[Alessandro rientra nel gruppo; avanza Matteo.]
Matteo Il mare è un ambiente meraviglioso, ma purtroppo molte persole lo usano per scaricare nell’acqua scorie radioattive, o per portare immigrati in altri paesi. Questo purtroppo porta un grande inquinamento e la morte di molto pesci che con il tempo potrebbe portare gravi problemi.
[Matteo rientra nel gruppo.]
Ruggero Freschezza azzurra” di Angiolo Silvio Novaro.
Gianluca Freschezza azzurra
Alice Effusa chiarità,
Arianna Luce infinita
Sara Da non so quale
Gianluca Miracolo esplosa.
Andrea M. Silenzio
Matteo A pace
Vanessa Si sposa.
Federico Un veliero
Michele Su le tremule
Ruggero Acque senzorme
Ilaria Con lali aperte
Letizia Incantato dorme.
Giulia Ne foglia né fiore
Alessandro Nel bosco
Leonardo F. Si move.
Andrea R. Il pensiero
Azzurra Segreto rema
Leonardo L. Verso un come
Sofia Verso un dove
Giacomo E nel profondo
Alberto Trema.
[Letizia avanza verso il pubblico.]
Letizia Perdo lo sguardo nell’immensità del mare – e vaga il mio pensiero
con sensazioni strane, paura, gioia e amore.
Giganti d’acqua si infrangono su grandi massi e
quando il sole irraggia le acque sembrano – una lastra di cristallo.
Quando il sole si fa più caldo, tanti bambini scendono
in mare a giocare e lui è felice vedendo tanti sorrisi – e tanta gioia,
la spiaggia si fa più allegra con tanti colori, – tutti diversi.
Perdo lo sguardo nell’immensità del mare.
[Letizia rientra nel gruppo; avanza Andrea M.]
Andrea M. Il mare destate pieno di gente come il Cityper. Questa gente è in questi luoghi per rilassarsi o giusto per soldi come i commercianti o i dirigenti degli chalet.
Gianluca La conchiglia marina” di Alceo.
Donne O conchiglia marina,
Uomini Figlia della pietra
Donne E del mare biancheggiante
Uomini [facendo eco] Tu meravigli la mente dei fanciulli.
[Avanza Gianluca.]
Gianluca Il mare è come il mondo pieno di esseri viventi pieno di esseri potenti e deboli: i potenti vivono e i deboli soffrono. Parlando di mare i potenti sono gli squali, le orche e la piovra gigante; i deboli sono i pesci piccoli come i merluzzi. Così è il mondo: i potenti sono i sindaci e i deboli sono le persone senza lavoro o persone che hanno un lavoro da schifo.
[Tutto il gruppo si dispone come all’inizio.]
Ruggero Arrivederci fratello mare” di Nazim Hikmet.
Gianluca – Letizia Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
Andrea M. – Azzurra Arrivederci fratello mare
Alice – Riccardo Mi porto un po della tua ghiaia
Sara – Leonardo F. Un po del tuo sale azzurro
Vanessa – Sofia Un po della tua infinità
Ruggero – Giulia Un pochino della tua luce
Matteo – Leonardo L. E della tua infelicità.
Ilaria – Lavdrim Ci hai saputo dir molte cose
Arianna – Alessandro Sul tuo destino di mare
Federico – Giacomo Eccoci con un po più di speranza
Gianluca – Andrea R. Eccoci con un po più di saggezza
Michele – Alberto E ce ne andiamo come siamo venuti
Tutti Arrivederci fratello mare.
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NOTA
Lo spettacolo è stato costruito alternando testi d’autore a brani in prosa e poesia degli alunni che hanno parlato del loro rapporto con il mare.
Lo spettacolo era accompagnato dalla proiezione dei disegni realizzati dai ragazzi, ispirati ai vari brani.