VOLTI NUOVI E ABITI VECCHI
27 Gennaio 2019ALBA
27 Gennaio 2019tema svolto
Traccia:
Discuti dell’utilità, o meno, di questo importante mezzo di informazione
Svolgimento:
Osservando alcuni programmi televisivi verrebbe davvero da dire che questo mezzo non solo potrebbe essere inutile, ma persino dannoso. A sostegno di questa tesi potrebbe esserci, anzitutto, la crudezza di alcune immagini. Non mi riferisco solamente ai film, prima della cui trasmissione compare un bollino rosso, ad indicare uno spettacolo inadatto ai minorenni. Mi riferisco anche alle fiction e ai telegiornali, nel corso dei quali, infatti, si assiste spesso a scene di estrema violenza. Ma non sono qui tutti i mali della televisione. Pensiamo per esempio alla superficialità di molti programmi, pensati per far divertire, e fin qui non ci sarebbe niente di male, ma anche certe volte in modo stupido e volgare, magari andando contro la dignità delle persone anziane o soprappeso, ecc
Un altro aspetto degradante è quello della pubblicità, non perché non sia lecito che, soprattutto le tv private, si sovvenzionino in questo modo, ma perché talvolta lo spot pubblicitario interrompe importanti programmi di informazione o opere creative, svilendole agli occhi dello spettatore. Inoltre essa non sviluppa più il senso critico, rendendo le persone passive di fronte ad un giudizio spesso preconfezionato per lo spettatore inconsapevole.
Vorrei soffermarmi particolarmente sul telegiornale. I resoconti dalle guerre, notatelo, sono sempre dagli stessi teatri di conflitto. Eppure ci sono cinquanta guerre in atto contemporaneamente nel mondo! E’ chiaro, quindi, che l’aspetto di spettacolarità dell’evento prevale su quello della resa obiettiva delle informazioni su tutto il pianeta. Lo spettatore deve essere interessato come quando guarda le puntate di uno sceneggiato, ed è curioso di sapere come andrà avanti la vicenda. Parlare invece di altre guerre, come quella in Sudan, senza dare l’impressione di assistere a qualcosa di appassionante potrebbe essere controproducente per laudience. Anche la cronaca stimola nello spettatore una curiosità eccessiva, ed egli nello stesso tempo esprime cordoglio per le vittime di tragedie assurde, ma si consola perché la cosa no è capitata direttamente a lui
Tuttavia la televisione, certe volte, mostra una qualche utilità. I programmi di informazione, pur con i difetti, talvolta, di parzialità o di eccesso di spettacolarità già lamentata, assolvono ad un compito fondamentale di divulgazione di notizie e vicende. Inoltre la televisione svolge una funzione sociale di compagnia per le persone anziane o sole. Una bella canzone di Niccolò Fabi invita chi ha meno di cinquant’anni a spegnere la televisione, e questo è giusto, ma per chi ne ha di più, magari parecchi di più, la televisione svolge una funzione di distacco dalla malinconia. Un altro aspetto interessante della televisione è la specializzazione. All’inizio il digitale satellitare (erede della tv via cavo), poi quello terrestre, con tutte le innumerevoli possibilità di tv-on-demand offerte recentemente hanno permesso di diversificare l’offerta, con un miglioramento della qualità. Difatti adesso è possibile scegliere autonomamente il programma, o quanto meno l’ambito di azione dello spettacolo televisivo. Ci sono adesso canali dedicato alla musica classica, ai documentari scientifici, a quelli storici. Diciamo la verità, questa è la dimostrazione, ancora una volta di più, che la qualità dei programmi dipende dalla maturità o meno degli spettatori, e se è bassa, è perché noi fruitori scegliamo i programmi con i contenuti meno utili.