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Saggio breve o articolo di giornale
Ambito socio-economico
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di saggio breve” o di articolo di giornale”, utilizzando i documenti e i dati che lo corredano e facendo riferimento alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Da’ un titolo alla tua trattazione.
Se scegli la forma del saggio breve”, indica la destinazione editoriale (rivista specialistica, ricerca o relazione scolastica, rassegna di argomento culturale, altro).
Se scegli la forma dell’articolo di giornale, indica il tipo di giornale sul quale ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro).
Per analizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarle o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo).
Non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.
Argomento:
“Vandalismo a scuola”
Documenti:
a) Un principio d’incendio si è verificato, in tarda mattinata, al liceo Berchet di via della Commenda 26, a Milano. Secondo i vigili del fuoco, ad originare le fiamme sarebbero stati alcuni rotoloni degli asciugamani a strappo di carta, bruciati per cause presumibilmente dolose. L’episodio è avvenuto alle 13.30 e, a causa del gran fumo che si è sprigionato dai bagni, la scuola è stata evacuata. Al liceo Berchet, come in altre scuole milanesi, è in atto da diversi giorni un’occupazione dell’istituto. Sul posto si sono recati anche i carabinieri.
I piromani che hanno provocato il piccolo incendio si sono introdotti nell’istituto di via della Commenda «usando la scala antincendio». Lo ha spiegato il preside dell’istituto definendo i piromani degli «imbecilli». I vandali si sono introdotti nei bagni del terzo piano dove hanno dato fuoco ai rotoli di carta igienica e tappato i lavandini. Una «pratica» giá usata dagli studenti che danneggiarono gravemente il liceo «Parini».
Le fiamme hanno causato molto fumo all’interno dei locali, causando l’annerimento delle pareti dei bagni e costringendo all’evacuazione gli oltre 600 studenti presenti nel liceo. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e i Carabinieri, mentre il Preside dell’Istituto, al quarto giorno di autogestione, sta procedendo alla denuncia. (Corriere della sera 19 dicembre 2005)
b) Elogio della scuola allagata
Lallagamento del Liceo classico Parini di Milano ha fatto scalpore in questa settimana, forse più per il nome della scuola e la sua storia nella città di Milano che per il fatto in sé: atti vandalici sono purtroppo frequenti nelle scuole e si ingigantiscono durante la stagione delle occupazioni.
Tuttavia quanto accaduto può essere uno spunto importante per una breve riflessione sulla scuola nel nostro paese.
Anche recentemente si sono levate voci a denuncia del degrado del nostro sistema scolastico, che sembra sempre meno in grado di fornire ai suoi studenti una preparazione competitiva con quella dei coetanei europei e sempre più vittima di un pressapochismo culturale ed educativo che consegna le generazioni del futuro allapatia e allirresponsabilità.
Ebbene, ragioniamo su quanto è accaduto a Milano: una scuola viene allagata quasi completamente durante il fine settimana con più di trecentomila euro di danni, il Preside, i docenti e gli studenti non si scagliano contro l’abbandono nel quale le istituzioni lasciano la scuola, ma si interrogano seriamente sulle proprie responsabilità educative.
Nessuna polemica, nessuna caccia alle streghe, subito si dice chiaramente che sono stati studenti della scuola, ma i ragazzi, che pure sanno, non vogliono arrivare alla denuncia, anche il Preside e i docenti invitano i colpevoli a farsi avanti e costoro, nel giro di qualche giorno, si autodenunciano, alla loro Comunità.
In un paese nel quale due grandi aziende private ed una di mano pubblica falliscono o quasi in un turbinare di rimandi alle altrui responsabilità, con la sola conseguenza che migliaia di risparmiatori e tutti i cittadini si vedono accollare i costi della totale irresponsabilità di sedicenti manager privati o pubblici, questa semplice comunità scolastica mi pare sia da prendere ad esempio di come civilmente si può gestire un fatto grave come quello accaduto, privilegiando gli aspetti educativi rispetto a quelli penali e il dialogo rispetto agli isterismi da talk show.
E vero, la nostra scuola non è perfetta e probabilmente non prepara abbastanza, soprattutto in campo scientifico, ma il Liceo classico Parini di Milano forma persone vere, che sanno ancora dire sono stato io, ho sbagliato, perdonatemi”: forse imparare questa lezione vale di più che saper tradurre quella benedetta versione di greco per evitare la quale è stata allagata la scuola! Giuseppe Bonelli (Scuola oggi – 23-10-2004)
c) La voglia di rivincita nella scuola allagata
Sono tutti arrabbiati perché sanno di aver temporaneamente perso qualcosa che è completamente loro, il modo di ritrovarsi e di crescere faticosamente insieme, qualcosa che non può essere facilmente traslocato in una sede provvisoria: è per questo che i loro rappresentanti, insieme a tutto il Consiglio d’istituto, hanno deliberato martedì di cercare a tutti i costi di restare compattamente in sede, usando le aule agibili con doppi turni. Qualcuno per accelerare i tempi si offriva già di dare una mano ai lavori di ripristino; per fortuna non ci sarà bisogno di questo, ma sicuramente se i ragazzi coglieranno l’occasione per aiutare a rimettere a posto qualche spazio, la sentiranno ancora più loro, la scuola. Perché il vero modo per amare un bene pubblico è paradossalmente quello di sentirlo un po’ privato, con tenerezza e un po’ di intimità, come Caterina, che definisce quella scuola, che pure lei ha anche duramente contestato quando la frequentava, come «il primo amore».
E’ per questo che si sono arrabbiati, perché in un mondo in cui il privato è sempre più omologato ed «usa e getta», hanno sentito che il loro ineffabile comune bene, in cui tutti si riconoscevano, era stato attaccato. Da chi e perché arrivasse l’attacco, a loro poco importa, anche perché capiscono meglio di noi che è sterile nella sua stupidità e nella sua vigliaccheria; per loro questo è uno dei tanti buchi che continuano ad aprirsi e richiudersi nel mare in cui si trovano a navigare a vista; per noi genitori ed educatori dovrebbe portare a riflettere sul mondo innaturale che consegniamo a loro.
Non si può mai perdere, non si può non aver successo, non ci si può colpevolizzare ammettendo il rapporto di causa effetto di una nostra azione sbagliata: un genitore, un insegnante, un avvocato penseranno a ricomporre i cocci: nessuno se ne accorgerà. E’ per questo che è difficile pensare, quando un ragazzo si mette al volante con qualche bicchiere di troppo, che forse sta andando ad ammazzare se stesso o un altro, così come è difficile immaginare quale bene si sta distruggendo tappando gli scarichi di un paio di bagni.
Forse lo svegliarsi improvvisamente, non fra le lamiere contorte di un’automobile, ma per fortuna soltanto tra i calcinacci della propria scuola, può dare la scossa per capire, affondando le mani per ricostruire e rimodellare con soddisfazione la cosa pubblica con il proprio sentimento privato. Così farete a tempo a rispettarvela e a godervela adesso, la vostra scuola, non come noi, costretti a farlo clandestinamente quando voi siete chiusi nelle aule.
Milly Bossi Moratti *presidente Consiglio d’istituto del liceo Parini
d) Parini, atto terzo: le fazioni per le sanzioni Ø
Per i quattro studenti del Parini è arrivato il tempo delle sanzioni. Tanti i giudici, due le fazioni: ostracisti” e perdonisti” si confrontano, non disdegnando un po di notorietà.
« Parini, il caso riesplode. E torna a dividere insegnanti e ragazzi. Questa volta è la lettera firmata da 22 professori e inviata al ministro Letizia Moratti per chiedere un chiarimento sulla sanzione disciplinare da dare ai quattro studenti che hanno allagato la scuola” a far discutere.
Vogliamo sapere – racconta la professoressa Laura Chiappella – se, in presenza di reato, è possibile allontanare i colpevoli per tutto l’anno” ventidue firme, ma ieri se ne sono aggiunte altre il preside, Carlo Perdetti: Sono amareggiato. I miei docenti si sarebbero dovuti comportare con maggiore trasparenza e comunicarmi le loro decisioni.” Mario Dutto, il direttore scolastico regionale Stiamo facendo una riflessione generale e comunque vogliamo che le altre scuole lombarde accolgano questi ragazzi”».
[Annachiara Sacchi, Gianni Santucci, «Fuori i vandali dal Parini». «No, vanno recuperati» – Corriere della Sera 5.11.04]
«E’ giusto che l’opinione pubblica sappia che non tutti i professori del Parini sono d’accordo con il preside che ha censurato il discorso educativo la scuola deve prendere una posizione forte” spiega la professoressa Laura Chiappella, ideatrice della lettera firmata da 22 docenti C’è chi crede che l’educazione sia fatta di raccomandazioni e parole e chi invece di responsabilità sofferta sulla propria pelle delle colpe commesse Per un gesto così grave la punizione non può essere solo di 15 giorni di sospensione. E’ importante che la scuola dia un segnale forte”».
[t. m., Un invito ai colleghi siate molto severi – la Repubblica 5.11.04]
«La scuola non è una caserma né un distretto amministrativo La scuola si prende i suoi studenti e con tutti loro, non soltanto con la parte più malleabile, percorre la sua strada Questi ragazzi, anche quelli che hanno compiuto lo stupido disastro, sono figli dei nostri errori, delle nostre speranze, delle nostre sperimentazioni, abbiamo inventato insieme il sistema, non sempre coerente, nel quale noi e loro ci muoviamo. Ora non possiamo astenerci. Può darsi che quindici giorni di sospensione siano pochi, commisurati al gesto e al suo danno Ma l’idea dellespulsione non è congrua. La scuola non è un club che mette alla porta i maleducati, è la fabbrica della educazione ».
[Gaspare Barbiellini Amidei, Cari prof, lespulsione è un errore – Corriere della Sera 5.11.04]
«Più che la lettera, espressione a sua volta di un disagio e di unindignazione sacrosanta, mi disturba il clamore mediatico che l’ha accompagnata, lintervista alla professoressa che se ne è assunta l’iniziativa, le telecamere pronte all’uscita dalla scuola, nel giorno giusto, chiamate da chi? Di nuovo sui TG della sera, su scala nazionale. Preferirei che su questa vicenda si facesse più silenzio: tocca a noi, docenti, studenti, genitori, riflettere, recuperare, ricostruire, e, accidenti, anche rifarci un’immagine. Ma fra noi, a scuola ».
[Vanna Lora, docente del Liceo Parini, Ancora sull’allagamento al liceo Parini – lUnità 6.11.04]
«Per gli studenti andrebbero sospesi per 15 giorni, per pensionati e casalinghe i genitori dovrebbero pagare. Ma la maggioranza vorrebbe che facessero lavori socialmente utili. Per risarcire, almeno in parte, i danni che hanno provocato. su un campione di 800 persone di età superiore ai 17 anni, il 43 per cento degli intervistati vorrebbe che i quattro vandali facessero lavori socialmente utili, mentre un altro 40 per cento vorrebbe che lavorassero come manovali nella scuola. Per il perdono è solo il 9 per cento mentre il 39 per cento si accontenterebbe di sapere che i genitori hanno risarcito la Provincia di 330 mila euro di danni.
Intanto, la lettera dei 22 professori pro-espulsione ha avvelenato l’aria nei corridoi del liceo. ».
[Annachiara Sacchi, Gianni Santucci, Perizia del tribunale per i vandali del Parini – Corriere della Sera 6.11.04]
«Missione fondamentale della scuola è educare i ragazzi alla responsabilità e alla convivenza civile”. Educare, non punire. E responsabilizzare, sostenere, recuperare”. E’ questa la risposta che Letizia Moratti dà alla lettera scritta da ventidue insegnanti del liceo Parini Ai professori che volevano sapere se, in presenza di reato, è possibile allontanare i colpevoli per tutto l’anno” (e non solo per 15 giorni), il ministro dell’Istruzione ricorda: Si tratta di materia rimessa allesclusiva competenza dei regolamenti di Istituto e degli organi collegiali scolastici, nell’ambito dell’autonomia riconosciuta alla scuola”
E mentre gli studenti del Parini continuano a fare lezione a doppi turni, un’altra scuola è stata allagata (per ora da ignoti) nel weekend: l’istituto d’arte di Sorrento. Rimangono a casa, fino a lunedì, 600 studenti».
[Annachiara Sacchi, Parini, la Moratti ai docenti: la vostra missione è recuperare quei ragazzi – Corriere della Sera 6.11.04)