Testo descrittivo
27 Gennaio 2019Dipinti di Antonello da Messina
27 Gennaio 2019Tracce: sviluppa i seguenti concetti della filosofia kantiana
1. Fenomeno e noumeno nella dissertazione del 1770.
2. Definizione di estetica trascendentale.
3. Come sono possibili giudizi sintetici a priori?
4. Significato del termine dialettica in Kant.
Svolgimento
1. Nella dissertazione del 1770 Kant distingue conoscenza fenomenica e noumenica; la prima, conoscenza sensibile, riguarda il fenomeno
in senso etimologico, ciò che appare dall’esperienza ; la materia del fenomeno è percepita dai sensi, le forme a priori soggettive spazio e tempo organizzano il dato d’esperienza. La conoscenza noumenica è quella intellettuale e riguarda l’orizzonte della pensabilità, l’in sé delle cose; in quest’opera Kant sostiene che anch’esso possa essere conosciuto, anche se non spiega in che modo; questo contenuto sarà corretto nella critica della ragion pura.
2. L’estetica trascendentale è la dottrina delle forme a priori della sensibilità, alla quale è dedicata la prima parte della critica della ragion pura. In essa si sottolinea la passività del soggetto nel momento in cui riceve con i sensi il dato d’esperienza, e la sua attività nell’organizzarlo attraverso le forme a priori spazio, organo del senso esterno, e tempo, organo del senso interno; questi due passaggi costituiscono la conoscenza sensibile che produce le intuizioni, che saranno poi messe in relazione dall’intelletto per produrre i concetti.
3. I giudizi sintetici a priori sono gli unici di cui può servirsi una scienza, poiché sono fecondi e necessari; il compito della loro formulazione è affidato all’intelletto. Esso organizza e mette in connessione le intuizioni empiriche della conoscenza sensibile grazie alle categorie, le sue forme a priori soggettive e universali. In questo modo l’intelletto opera con dati d’esperienza e produce nuova conoscenza, e l’universalità delle categorie garantisce la necessità della conoscenza stessa. Anche la causa, indispensabile per la scienza newtoniana, è per Kant una forma a priori. Prima che l’intelletto operi sulle intuizioni, una loro prima organizzazione è garantita dall’immaginazione che produce schemi temporali, connettendo così il piano della sensibilità con quello dell’intelletto.
4. Per Kant la dialettica è lo studio dell’uso trascendente delle categorie operato dalla ragione; è un uso illegittimo, che non porta a conoscenza: le idee che la ragione produce sono pensabili, ma non conoscibili. Alla dialettica è dedicata la seconda parte della logica trascendentale, chiamata proprio dialettica trascendentale; Kant afferma che l’uso trascendente delle categorie è naturale nell’uomo, che si pone domande a cui non può trovare risposta su argomenti metafisici quali l’origine del mondo e la natura dell’anima.
Alissa Peron