La mafia e la sopraffazione dei più deboli
19 Giugno 202021 giugno 1960: tre protagonisti della Resistenza in un’immagine che sembra …
20 Giugno 2020Nel 313, a Milano, gli imperatori Costantino e Licinio si limitarono a proclamare la loro intenzione di preservare nella politica di tolleranza nei confronti dei cristiani, avviata due anni prima, in punto di morte, dall’imperatore Galerio (305 – 311), sino a quel momento il più accanito dei persecutori. Ma questo era solo l’inizio. Nel 315 iniziarono ad apparire sulle monete simboli cristiani. Nel 320 la domenica fu dichiarata giorno di festa obbligatorio. Nel 321 si riconobbe alla chiesa il diritto di ricevere beni in eredità. Frattanto, la legislazione nel suo insieme venne adeguata sempre più ai principi morali del cristianesimo: soprattutto aspetti della vita privata, come il matrimonio, il divorzio, l’abbandono degli infanti vennero regolamentari in modi nuovi: ma non vanno neppure dimenticati i decisivi cambiamenti che, a livello socio-politico, vennero portati, ad esempio, nell’ambito dell’amministrazione della giustizia, ove si stabilì che i membri del clero avevano diritto di farsi giudicare dal vescovo locale, e che ambedue i convenuti fossero d’accordo. La ricerca tende, invece, a sminuire la posizione di privilegio che alla Chiesa cristiana veniva di solito attribuita in ambito fiscale, benché sia dimostrato che sedi vescovili molto importanti come Roma, Alessandria, Tessalonica, Costantinopoli, avevano guadagnato esenzioni da specifici balzelli ed esazioni straordinarie.
In Italia, la diffusione del cristianesimo e la sua istituzionalizzazione tra il IV e il V secolo portarono alla proliferazione delle sedi vescovili, soprattutto nella parte meridionale e centrale della penisola. Le indagini archeologiche più recenti stanno inoltre dimostrando anche in ambito rurale, soprattutto nelle regioni economicamente più favorite e lungo i principali assi di comunicazione, la costruzione di edifici di culto cristiano divenisse un fatto sempre più comune.