La pazzia tesina maturità esame di stato
10 Giugno 2020La radioattività
11 Giugno 2020In Italia, tra V e VI secolo, si venne a creare una situazione diversa, dovuta a una più durevole persistenza delle strutture politico-amministrative imperiali e un diretto impiantarsi su di esse delle monarchie germaniche (erula e ostrogota) che subentrarono nello scorcio del V secolo. Quindi, se, da un lato, si affermò anche in Italia un ceto di famiglie aristocratiche legate alle città, esse, tuttavia, furono in primo luogo coinvolte nel funzionamento della macchina amministrativa pubblica ai suoi massimi livelli – e la loro designazione collettiva come “aristocrazia senatoria”, per quanto imprecisa, allude al dato eminente di una contiguità alla corte -e in secondo luogo furono assai meno radicate in contesti urbani periferici, ma piuttosto attratte verso le principali sedi del potere: Milano prima e Ravenna poi e, ovviamente, Roma. Inoltre, tra queste consorterie familiari dominanti sembravano prevalere, per prestigio politico e peso economico, quelle in cui il baricentro economico di interessi si stendeva tra la parte meridionale dell’Italia e la Sicilia e, sino che fu possibile, l’Africa settentrionale. Un’aristocrazia così potente e illustre non sembra emergere con altrettanta nettezza nella parte settentrionale della penisola, ove forse prevalse una scansione economico-sociale maggiormente articolata e dinamica, legata in maniera più diretta all’apparato imperiale impegnato nello sforzo di garantire la tenuta delle frontiere esterne della Pars Occidentis.