Erik Erikson
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27 Gennaio 2019Avvenimenti degli ultimi anni prima della seconda guerra mondiale dal Viaggio nella storia del Fascismo in Italia, di Libera Maria De Padova
Guerra d’Etiopia e proclamazione dell’Impero, ottobre 1935 – maggio 1936.
Il 3 ottobre 1935 Mussolini dà il via alla campagna d’Etiopia, è una scelta che allontana l’Italia dalle democrazie occidentali e la avvicina all’alleanza con la Germania nazista. Dopo pochi mesi di combattimenti, la superiorità militare italiana è definitivamente sancita: il 6 maggio 1936 le forze armate guidate da Badoglio entrano in Addis Abeba e tre giorni dopo Mussolini proclama la fondazione dell’Impero. Il regime fascista godere di un grande consenso popolare.
Intervento nella guerra civile spagnola, 1936-1939.
Nel luglio 1936 scoppia in Spagna una grave crisi politico-militare, con la ribellione di una guarnigione dell’esercito al legittimo governo repubblicano, guidato da una coalizione dei partiti di sinistra. L’ufficiale che guida la ribellione, il generale Francisco Franco, ottiene l’immediato appoggio di Mussolini e di Hitler. L’Italia invia uomini e mezzi a favore della causa franchista, allontanandosi sempre più dai paesi democratici e accentuando il proprio legame con la Germania (asse Roma-Berlino). La guerra di Spagna, a cui prendono parte anche numerosi antifascisti italiani nelle Brigate internazionali”, durerà quasi tre anni, e si concluderà con la vittoria franchista sul governo legittimo (28 marzo 1939, capitolazione di Madrid).
Annessione dell’Albania, aprile 1939.
Mussolini, che nella conferenza di Monaco (settembre 1938) si era trovato a svolgere il ruolo di salvatore della pace”, si fa promotore nell’aprile 1939 di un colpo di forza che conduce l’Albania sotto sovranità italiana. Si tratta, in sostanza, di una maldestra emulazione dell’espansionismo hitleriano, che nei mesi precedenti aveva condotto all’annessione dell’Austria e dei Sudeti e allo smembramento della Cecoslovacchia.
Patto d’acciaio, maggio 1939.
Viene firmato a Berlino dai ministri degli Esteri Joachim von Ribbentrop e Galeazzo Ciano un patto di alleanza tra la Germania nazista e l’Italia fascista, denominato patto d’acciaio da Mussolini per sottolineare la solidità della sua intesa con Hitler. Questa intesa fa seguito all’Asse Roma-Berlino del 24 ottobre 1936, che ha sancito il primo concreto avvicinamento tra Germania e Italia, e prevede l’aiuto reciproco in caso di pericolo per la sicurezza di una delle due parti.
Benito Mussolini e Adolf Hitler
Pur non essendo stabilita la data dell’inizio dei conflitti, cosa che appariva ormai inevitabile, Mussolini si assicurò di comunicare più volte a Adolf Hitler che l’Italia non sarebbe stata pronta alla guerra prima di due o tre anni, e ribadendolo nell’agosto dello stesso anno, attraverso una lettera conosciuta comunemente come “memoriale Cavallero”, dal nome dell’ufficiale incaricato di consegnare il messaggio. Il 23 maggio, tuttavia, il giorno dopo la firma del Patto d’Acciaio Hitler tenne un consiglio di guerra segreto: all’ordine del giorno c’era l’attacco alla Polonia. Per i tedeschi, il compito degli italiani doveva essere quello di contenere la reazione di Francia e Inghilterra nel Mediterraneo. Mussolini ad ogni modo avrebbe potuto rifiutarsi di seguire in guerra la Germania, a causa della mancata consultazione dell’Italia prima dell’invasione della Polonia e della mancata comunicazione del patto Ribbentrop-Molotov, che poteva essere denunciata come una violazione dell’obbligo di consultazione permanente contenuto nel Patto d’Acciaio. Dopo nove mesi di forzata “non belligeranza”, Mussolini entrò in conflitto al fianco della Germania nel giugno 1940.
(fonte: wikipedia)
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