I puffini dell’ Adriatico di Giovanni Pascoli
28 Dicembre 2019Temporale e Lampo di Giovanni Pascoli
28 Dicembre 2019La vita di Giovanni Pascoli fu segnata da eventi tragici che influenzarono profondamente la sua poetica e la sua visione del mondo.
L’assassinio del padre quando Giovanni aveva solo 11 anni fu un evento traumatico che lasciò un’impronta indelebile sulla sua psiche e sulla sua opera. Le successive morti di altri familiari contribuirono a creare in lui un senso di precarietà e un’ossessione per i temi della morte e della perdita.
Nonostante queste tragedie, Pascoli riuscì a emergere come uno dei poeti più significativi della sua generazione. La sua formazione universitaria sotto la guida di Giosuè Carducci fu fondamentale per il suo sviluppo artistico. Durante questo periodo, Pascoli si avvicinò anche a ideali socialisti e anarchici, che influenzarono il suo pensiero politico giovanile.
La carriera di Pascoli come insegnante e accademico fu brillante. Ottenne prestigiose cattedre universitarie e, nel 1905, succedette al suo mentore Carducci nella cattedra di Letteratura italiana a Bologna. Parallelamente, la sua produzione poetica fiorì, con la pubblicazione di raccolte fondamentali come “Myricae” e “Canti di Castelvecchio”.
Un aspetto caratteristico della vita di Pascoli fu la sua scelta di vivere con la sorella Maria, creando quello che lui chiamava il “nido” familiare. Questo rifiuto di formare una propria famiglia e il suo attaccamento alla figura della sorella sono stati oggetto di molte analisi psicologiche e letterarie.
Negli ultimi anni della sua vita, Pascoli si avvicinò a posizioni nazionaliste, come testimoniato dal suo famoso discorso “La grande proletaria si è mossa” in sostegno della guerra di Libia. Questa evoluzione politica ha suscitato dibattiti e interpretazioni contrastanti tra gli studiosi.
La vita di Pascoli, con le sue contraddizioni e complessità, si riflette nella sua poesia, che combina una sensibilità acuta per i dettagli della natura con una profonda malinconia e un senso di mistero di fronte all’esistenza. La sua eredità poetica continua a influenzare la letteratura italiana e a essere oggetto di studio e ammirazione.
Biografia di Giovanni Pascoli (1855-1912)
Infanzia e giovinezza
Nascita e primi anni
- Nato il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna (oggi San Mauro Pascoli)
- Quarto di dieci figli di Ruggero Pascoli e Caterina Allocatelli Vincenzi
- Famiglia benestante: il padre amministrava la tenuta La Torre dei principi Torlonia
La tragedia familiare
- 10 agosto 1867: assassinio del padre Ruggero, evento che segnerà profondamente la vita e l’opera di Giovanni
- Nei anni successivi, morti premature di altri familiari:
- 1868: morte della sorella maggiore Margherita
- 1871: morte della madre Caterina
- 1876: morte del fratello Luigi
Studi giovanili
- 1862-1871: studi presso il collegio dei padri Scolopi a Urbino
- Dimostra precocemente il suo talento letterario
Formazione universitaria e prime esperienze
Università di Bologna
- 1873: iscrizione alla facoltà di Lettere dell’Università di Bologna
- Allievo di Giosuè Carducci, che diventa suo mentore e punto di riferimento
Militanza politica giovanile
- Adesione a gruppi socialisti e anarchici
- 1876: partecipazione a una manifestazione contro il governo, che gli costa tre mesi di carcere
Laurea e primi lavori
- 1882: laurea in Lettere con una tesi su Alceo
- 1882-1884: insegnamento in vari licei italiani (Matera, Massa, Livorno)
Carriera accademica e letteraria
Insegnamento e prime pubblicazioni
- 1884-1887: insegnamento al liceo di Massa
- 1891: pubblicazione della prima edizione di “Myricae”, la sua raccolta poetica più famosa
Affermazione accademica
- 1895: ottiene la cattedra di Grammatica greca e latina all’Università di Bologna
- 1905: succede a Carducci nella cattedra di Letteratura italiana a Bologna
Produzione letteraria matura
- 1897: pubblicazione di “Poemetti”
- 1903: pubblicazione di “Canti di Castelvecchio”
- 1904: pubblicazione di “Poemi conviviali”
- 1906: pubblicazione di “Odi e Inni”
Vita privata e ultimi anni
Il “nido” familiare
- Vita ritirata con la sorella Maria, detta “Mariù”, nel “nido” di Castelvecchio
- Rifiuto del matrimonio e dedizione totale alla poesia e all’insegnamento
Riconoscimenti e fama
- Crescente riconoscimento come una delle voci poetiche più importanti d’Italia
- Numerosi premi e onorificenze
Ultimi anni e morte
- 1911: discorso “La grande proletaria si è mossa” in sostegno della guerra di Libia
- 6 aprile 1912: morte a Bologna per cirrosi epatica
Eredità
- Innovatore del linguaggio poetico italiano
- Influenza duratura sulla poesia del XX secolo
- Figura complessa e talvolta contraddittoria, oggetto di continui studi e dibattiti