In principio era Dylan
28 Dicembre 2019Purgatorio XXI vv. 130-136 e XXIV vv. 1-51
28 Dicembre 2019“X Agosto” è una delle poesie più intense e drammatiche di Giovanni Pascoli, scritta in memoria della tragica morte del padre, Ruggero Pascoli, assassinato il 10 agosto 1867.
Questo componimento è inserito nella raccolta Myricae e, pur trattando un evento personale e doloroso, assume un valore universale attraverso il richiamo a temi profondamente umani come la morte, l’ingiustizia, e il mistero del male nel mondo.
Testo della poesia
X Agosto
San Lorenzo, io lo so perchè tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perchè sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de’ suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole, in dono…
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano, in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!
Analisi e Temi
1. Il contesto storico e personale La poesia è dedicata al padre del poeta, Ruggero Pascoli, assassinato il 10 agosto 1867 mentre tornava a casa. Questa tragedia ha segnato profondamente la vita di Pascoli, influenzando molte delle sue opere e il suo modo di vedere il mondo. La data del 10 agosto, che coincide con la notte di San Lorenzo, tradizionalmente legata alle stelle cadenti (che sono spesso associate a desideri o speranze), diventa qui il simbolo di un pianto universale e cosmico per il dolore e le ingiustizie del mondo.
2. Il parallelismo tra la rondine e l’uomo Nella prima parte della poesia, Pascoli introduce la rondine come simbolo di innocenza e vulnerabilità. La rondine, che porta il cibo ai suoi piccoli, viene uccisa mentre cerca di tornare al suo nido, una scena che ricorda la tragedia dell’uomo che cerca di tornare alla sua famiglia, ucciso anch’egli senza motivo. Questo parallelismo tra l’animale e l’uomo evidenzia la crudeltà del destino che colpisce indifferentemente esseri innocenti.
La rondine assume quasi una connotazione cristica, con l’immagine che la presenta “come in croce” mentre tende il verme verso il cielo lontano. Questo elemento suggerisce una sofferenza innocente, un sacrificio che si ripete anche nell’uomo assassinato, il padre di Pascoli, che nel suo ultimo gesto porta un dono innocente (le bambole) ai suoi figli.
3. La morte innocente e il male nel mondo La morte sia della rondine che dell’uomo rappresenta l’inspiegabile crudeltà del male. Entrambi gli esseri stavano tornando alla propria famiglia, intenti a svolgere un atto di cura e amore, ma vengono brutalmente strappati via. Questo evento non è solo una tragedia personale, ma diventa un simbolo dell’ingiustizia cosmica. La poesia esprime una visione pessimistica e dolorosa del mondo, in cui il male sembra dominare e colpire indiscriminatamente.
4. Il pianto cosmico L’ultima strofa richiama il tema del pianto cosmico. Le stelle cadenti, che tradizionalmente sono viste come segni di speranza o desideri esauditi, qui diventano lacrime di dolore che il cielo versa sul “quest’atomo opaco del Male”. Il cielo sereno e infinito, che nella tradizione poetica rappresenta la purezza e la serenità, si contrappone alla condizione della terra, un mondo dominato dal male e dall’ingiustizia.
Pascoli invoca una sorta di giudizio universale o di riscatto per queste ingiustizie, un pianto divino che possa purificare il male che domina la terra. Tuttavia, non c’è alcuna promessa di redenzione nella poesia; il pianto delle stelle non sembra avere il potere di risolvere il male, ma solo di sottolineare la tragicità della condizione umana.
Temi principali
- Il dolore e l’ingiustizia: La morte della rondine e dell’uomo rappresentano la crudeltà del destino e l’inevitabilità del male nel mondo. Entrambi sono vittime innocenti di una forza distruttiva che sembra non avere logica o giustificazione.
- Il parallelismo tra uomo e natura: La rondine, come l’uomo, è un simbolo di innocenza e di cura per i propri cari, e la sua morte diventa il simbolo di un’ingiustizia universale. Pascoli spesso utilizza la natura per riflettere sull’esperienza umana, mostrando come le leggi della crudeltà e del dolore siano comuni a entrambi.
- Il male cosmico: La poesia esprime una visione dell’universo in cui il male è onnipresente. L’atomo opaco del Male è la condizione terrena, contrapposta alla serenità e alla purezza del cielo, che però non sembra capace di intervenire per cambiare questa condizione.
- La sofferenza innocente: Pascoli, attraverso le immagini della rondine e del padre, mostra come spesso siano gli innocenti a soffrire, e questo amplifica il senso di ingiustizia che pervade la poesia.
Commento
“X Agosto” è una delle poesie più rappresentative della visione del mondo di Giovanni Pascoli. Il poeta, profondamente segnato dalla morte del padre, trasforma questo dolore personale in una riflessione sull’ingiustizia del mondo e sul mistero del male. La poesia è anche un esempio della sua abilità nel creare immagini simboliche e nell’uso di metafore naturali per esprimere emozioni universali.
L’uso della rondine come simbolo non è casuale: rappresenta la fragilità e l’innocenza, ma anche il legame con la vita familiare e la cura. L’uomo, nel suo ritorno al nido con i doni per i figli, diventa l’equivalente umano della rondine, sottolineando l’universalità della sofferenza e della violenza.
Il cielo, con le sue stelle cadenti, rappresenta un cosmo lontano e sereno, ma anche inaccessibile. Il pianto delle stelle diventa un’immagine di dolore che però non riesce a purificare o a risolvere la tragedia del male sulla terra.
Conclusione
“X Agosto” è una poesia che mescola dolore personale e riflessione universale, utilizzando simboli potenti come la rondine e le stelle cadenti per esprimere il senso di ingiustizia e di mistero del male. La poesia, sebbene tragica, è anche un invito a riflettere sulla fragilità della vita e sull’imperscrutabilità del destino. Pascoli, con la sua sensibilità unica, ci consegna un quadro desolante ma profondamente umano della condizione terrena.